Termovalorizzatori una tecnologia vintage come dice il vice premier Luigi Di Maio? Dati alla mano, non è proprio così visto che molti paesi europei utilizzano questa tecnologia che consente di “valorizzare” a livello energetico i rifiuti.
Ogni anno, la Cewep -Confederation of European waste to energy plants (Confederazione europea degli impianti Waste-to-Energy) pubblica una mappa dei termovalorizzatori in Europa, sulla base dei dati provenienti dai paesi membri dell’associazione sia da fonti nazionali.
I DATI DELLA CEWEP
La cartina dell’Europa a cura di Cewep, mostra chiaramente come e quanto i paesi europei smaltiscano i rifiuti anche ricorrendo all’uso di tecnologie di ultima generazione, come i termovalorizzatori. Ci sono poi il ricorso alle discariche, al riciclo da adottare sempre più.
I PAESI CHE SMALTISCONO DI PIÙ
Francia, Germania e Regno Unito. Sono loro i primi in Europa per numero di impianti e tonnellate di rifiuti smaltiti. Francia e Germania in particolare hanno il triplo dei nostri impianti (rispettivamente con 126 e 121 impianti a testa) e trattano più del doppio delle nostre tonnellate di rifiuti con procedimenti di termovalorizzazione.
L’ITALIA, FANALINO DI CODA
Arriva poi il Belpaese, che nonostante i 41 impianti attivi riesce a smaltire soltanto 6,21 milioni di tonnellate di rifiuti. Una capacità nettamente inferiore rispetto al Regno Uniti che a parità quasi di impianti (giusto 5 in più) riesce a smaltire quattro milioni di tonnellate di rifiuti in più, superando i dieci milioni di tonnellate.
Ci sono poi Romania, Bulgaria e Grecia, che non hanno nemmeno un impianto, diametralmente opposti alla Svizzera che, nonostante le dimensioni geografiche, ha ben 30 inceneritori e riesce a smaltire 4 milioni di tonnellate di rifiuti secchi.
