In base agli ultimi dati Svimez, nel 2023 la crescita del Sud ha superato il Nord. Tra ministri ed ex ministri è partita la corsa a intestarsi i meriti
Nel 2023 il Pil nel Mezzogiorno (+1,3%) è cresciuto oltre la media nazionale (+0,9%). Non avveniva da circa dieci anni. Varie regioni del Meridione sono cresciute lo scorso anno più delle virtuose regioni del Nord Italia. La Sicilia ha avuto un balzo del +2,2%. In soldoni, nel 2023 il Sud ha trainato l’economia italiana. Detta così può sembrare una forzatura, ma questi sono i dati dell’ultimo rapporto Svimez. Ed è una delle notizie del giorno al centro del dibattito pubblico.
IL BOOM AL SUD DEGLI INVESTIMENTI IN OPERE PUBBLICHE
Nel complesso delle regioni meridionali gli investimenti in opere pubbliche sono cresciuti da 8,7 a 13 miliardi tra il 2022 e il 2023 (+50,1% contro il +37,6% nel Centro-Nord). Una dinamica sulla quale dovrebbe aver inciso significativamente – sottolinea la Svimez – il progressivo avanzamento degli investimenti del Pnrr e l’accelerazione della spesa dei fondi europei della coesione in fase di chiusura del ciclo di programmazione 2014-2020.
Intervenendo in un contesto nel quale le costruzioni contribuiscono in maniera significativamente più rilevante alla formazione del valore aggiunto, gli investimenti in opere pubbliche hanno generato effetti espansivi più intensi al Sud.
IL CONTRIBUTO DEL PNRR…
La Svimez stima in particolare un contributo della maggiore spesa in investimenti pubbliche (Pnrr e altri investimenti) alla crescita del pil del Mezzogiorno del 2023 pari a circa mezzo punto percentuale (il 40% circa della crescita complessiva). Viceversa, la spesa pubblica per incentivi alle imprese è cresciuta del 16% al Sud, dieci punti percentuali in meno rispetto al Centro-Nord (+26,4%). Un differenziale che riflette la minore capacità del tessuto produttivo meridionale, caratterizzato da minore presenza di imprese di maggiore dimensione, di assorbire le misure “a domanda” di incentivo di ammodernamento tecnologico e digitale finanziate dal Pnrr.
.. E DEL TERZIARIO
Anche il terziario ha contribuito in maniera significativa alla crescita del pil meridionale: +1,8% di incremento del valore aggiunto. Sul dato del Sud hanno inciso due fattori. In primo luogo, la crescita relativamente più sostenuta di alcune attività strettamente connesse all’espansione del ciclo economico quali trasporto e comunicazioni. Inoltre, nel 2023 la crescita delle presenze turistiche è risultata di circa un punto percentuale più accentuata nell’area centro-settentrionale (+8,5% nel Sud, + 9,7% nel Centro-Nord), ma nel Mezzogiorno si è mostrata più accentuata la crescita degli arrivi dell’estero, ai quali sono associati livelli di spesa turistica significativamente più elevati.
PER LO SVIMEZ IN AUMENTO ANCHE GLI OCCUPATI AL SUD
L’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, sottolinea inoltre come altrettanto favorevole si sia mostrata la dinamica occupazionale. Gli occupati al Sud sono aumentati del 2,6% su base annua, più che nelle altre macro-aree e a fronte di una media nazionale del +1,8%. Sulla crescita ha inciso in maniera rilevante il Pnrr con l’avanzamento degli investimenti pubblici cresciuti, nel 2023, del 16,8% al Sud, contro il +7,2% del Centro-Nord.
FITTO: SVIMEZ CONFERMA CAMBIO DI PASSO DEL GOVERNO MELONI SUL SUD
Chiaramente dati e numeri così ghiotti non potevano che animare il dibattito politico, con la corsa a metterci cappello sopra. Per il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, “i dati 2023 sulla crescita del Pil evidenziano il concreto cambio di passo della crescita economica ed occupazionale delle regioni del Sud. (…) Sono numeri incoraggianti, che confermano l’efficace roadmap intrapresa dal governo Meloni nella programmazione di interventi strategici per lo sviluppo e la crescita del Mezzogiorno. ù
(…) Il rapporto – prosegue il ministro – evidenzia che questo risultato è dovuto all’attuazione del Pnrr e al completamento della spesa dei programmi di investimenti del ciclo di programmazione 2014-2020. In questa direzione, si conferma l’efficacia delle riforme attuate dal governo che ha aggiornato la governance del Pnrr, riformato le politiche di coesione nazionale, l’istituzione della Zes unica del Mezzogiorno e la riforma delle politiche di coesione inserite nel Pnrr”.
CARFAGNA, CRESCITA PIL AL SUD CONFERMA BONTA’ LAVORO GOVERNO DRAGHI
Non è dello stesso avviso Mara Carfagna, presidente di Azione ed ex ministro per il Sud e la Coesione territoriale con Draghi premier. “Le stime Svimez sul Pil del Mezzogiorno, nel 2023 cresciuto più di quanto sia accaduto nel resto del Paese – evidenzia Carfagna – confermano la bontà dell’impostazione data con il governo Draghi alle politiche di sviluppo per il Sud. La scelta strategica di destinare al Mezzogiorno almeno il 40% delle risorse del Pnrr, il piano di investimenti pubblici avviato grazie allo stesso Pnrr e agli altri fondi europei e nazionali, la riforma e il potenziamento delle Zes, i Contratti istituzionali di sviluppo sottoscritti hanno evidentemente funzionato. Vuol dire che abbiamo seminato bene, che il lavoro di pianificazione e programmazione che abbiamo fatto ha dato frutti che stanno maturando nel tempo”.