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Crisi di governo: cosa si aspettano, cosa vogliono e temono gli italiani?

Mancano poche ore per conoscere le sorti del Conte bis. Cosa succederà questa sera, dopo il Cdm sul Recovery Plan? Ecco cosa pensano gli italiani e tutte le ipotesi

Il futuro del governo Conte si deciderà questa notte. Sarà infatti l’incontro del Consiglio dei Ministri, previsto alle 21.30 di stasera, per l’approvazione del Recovery Plan a determinare il destino dell’esecutivo. Status quo, rimpasto per un Conte ter, crisi pilotata o elezioni anticipate?

I DUBBI DEGLI ITALIANI SUL GOVERNO

Le difficoltà che sta attraversando il governo Conte – viene evidenziato dal sondaggio condotto da Swg nella settimana dal 4 al 10 gennaio – non sono palesi soltanto agli occhi degli esponenti politici, ma vengono percepite anche dai cittadini. I dubbi degli intervistati non riguardano tanto la gestione dell’emergenza sanitaria quanto l’efficacia del governo in tema di Recovery Plan.

Solo il 25% ritiene che l’esecutivo stia gestendo in modo efficace il piano di rilancio, il 16% non si sbilancia rispondendo che non saprebbe valutare e più della metà, il 59%, pensa che la gestione sia davvero poco efficace.

QUALI SCENARI PER CONTE

Il sondaggio mostra che, nonostante ci siano dei dubbi su come l’esecutivo stia operando in materia Recovery Plan, la maggioranza degli italiani non caldeggia un cambio di governo e preferisce mantenere la squadra guidata da Conte (27%), anche se una parte rilevante auspica un rimpasto e un cambio di metodo (26%).

Sono soprattutto gli elettori del Pd che nel rimpasto e in un nuovo programma condiviso da tutte le forze politiche della maggioranza vedrebbero la soluzione. Mentre la maggioranza degli elettori del M5s (67%) è convinta che non ci sia bisogno di modifiche all’attuale governo.

L’11% degli intervistati pensa che si dovrebbe formare un nuovo governo, il 18% che ci vorrebbero elezioni anticipate e un altro 18% che si astiene.

RENZI RACCOGLIE CONSENSI MA NON NEI MODI

Su Matteo Renzi, la maggioranza degli intervistati prende le distanze ritenendo che il suo modo di intervenire destabilizzi inutilmente il governo in una fase delicata (31%) e cerchi solo di guadagnare maggiore potere nell’ambito del governo. Tuttavia, il 26% condivide le perplessità del leader di Italia Viva. In particolare, il 10% ritiene che abbia ragione e il 16% che abbia ragione nei contenuti, ma che il suo modo di porre il problema sia poco adeguato.

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LA CRISI PILOTATA E L’INCOGNITA RENZI

Secondo Repubblica, lo scenario più probabile prevede che domani Conte salga al Colle per rassegnare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le sue dimissioni. “Si aprirebbe così una crisi pilotata e il premier, appoggiato dalla maggioranza, potrebbe ottenere l’incarico di formare un nuovo governo, il Conte-ter appunto, che dovrebbe concretizzarsi nel giro di 10 giorni. Di fatto, una sorta di rimpasto, con la sostituzione di alcuni ministri”.

Intanto, questa sera, la palla passerà nelle mani di Renzi che in caso di ritiro delle ministre Bellanova e Bonetti aprirebbe ufficialmente la crisi.

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