La triangolazione tra Assicurazioni, Consorzi di Difesa, Mipaaf, Agea e Caa è di difficile gestione come riporta Agricolae
La gestione del rischio in agricoltura rappresenta un “rischio”. La triangolazione tra Assicurazioni, Consorzi di Difesa, Mipaaf, Agea e Caa è di difficile gestione e presenta dei gap e dei rallentamenti del sistema di caricamento e di circolarizzazione della documentazione che causa alcune anomalie che si traducono nella sospensione e/o bocciatura delle pratiche.
A rimetterci sempre gli agricoltori che si trovano esclusi oppure che avranno i rimborsi in tempi indefiniti a fronte di assicurazioni pagate invece subito per far fronte alle calamità naturali.
Da quanto apprende Agricolae ci sono infatti pratiche ferme risalenti al 2015 le cui polizze sono state invece pagate subito dagli imprenditori agricoli in virtù degli incentivi, che prevedono un rimborso fino a circa il 70% del totale speso.
Un’incertezza che non aiuta chi fa impresa, soprattutto quella a cielo aperto dell’agricoltura già soggetta agli imprevisti naturali, per i quali appunto, è stata creata la Misura 17.1 del PSRN.
COME FUNZIONA IL SISTEMA IN MANO AD AGEA
In pratica gli agricoltori pagano subito il totale della polizza per assicurare il raccolto, per vedersi rimborsata la polizza per il 70 per cento dopo circa un anno ma spesso senza avere il totale del rimborso dovuto a causa del mancata quadratura del cerchio dovuta a tutti i numerosi attori coinvolti che dialogano con enorme difficoltà e con sistemi operativi diversi che mal comunicano tra di loro.
Il sistema in mano ad Agea rischia di mettere in ginocchio gli imprenditori agricoli già messi in difficoltà dallo stato delle cose dovuto proprio alle emergenze.
Una situazione questa che sta creando un’inversione di tendenza dato che se le assicurazioni per la gestione del rischio rappresentano un rischio per gli agricoltori, sembra che molti di loro ci stiano pensando due volte prima di mettere in mano a qualcuno i propri soldi per assicurare il raccolto.
Soldi che spesso non ritornano indietro agli agricoltori italiani ma a Bruxelles.
Si tratta, da quanto ha potuto verificare Agricolae di oltre 30 mila domande ancora da presentare per un totale da incassare di oltre 60 milioni di euro.
Sta diventando oggetto di recupero da parte dell’amministrazione inoltre la resa Benchmark utilizzata negli anni passati, che laddove presente nelle polizze a suo tempo sottoscritte dalle aziende agricole viene oggi contesta dall’Amministrazione e rimborsata solo parzialmente da Agea.
Articolo pubblicato su agricolae.eu