Allargamento a est. il comitato ti esperti del gruppo di alto livello per la coesione lancia l’allarme: rivedere la distribuzione e l’entità dei fondi per la coesione territoriale
L’Ue si sta per affacciare a una nuova, importante, sfida: quella dell’allargamento a est. A far riaprire il capitolo delle nuove adesioni è stata la guerra scatenata dalla Russia ai danni dell’Ucraina, paese con cui i 27 hanno avviato i negoziati di adesione (insieme alla Moldova e hanno assegnato lo status di paese candidato alla Georgia). Le prossime procedure di allargamento riguardano i paesi dell’area dei Balcani occidentali che comprende sei paesi: Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Kosovo.
L’espansione a est, sebbene doverosa e utile, non sarà a costo zero e potrebbe trovare un bilancio comunitario non in grado di rispondere alle esigenze di tutti. A farne le spese potrebbero essere proprio le sue regioni meno sviluppate. Ad accendere l’attenzione su questo tema è il report Forging a sustainable future together redatto dal gruppo di alto livello per la coesione, un organismo indipendente istituito per fornire indicazioni alla Commissione europea sul futuro delle politiche di coesione.
COS’È LA POLITICA DI COESIONE
La politica di coesione è la principale forma di finanziamento dei diversi stati membri da parte dell’Ue. È concepita per promuovere il progresso armonioso, favorendo lo sviluppo economico, sociale e territoriale in tutta l’Unione. Lo scopo finale è permettere a tutti gli stati membri di raggiungere un livello di benessere economico quanto più omogeneo, pur rispettando le specificità territoriali. Gli investimenti sono diretti verso regioni con livelli di sviluppo inferiori e/o vulnerabilità specifiche (ovvero sfide strutturali persistenti) e sono finalizzati a permettere di raggiungere i principali obiettivi economici e sociali dell’Ue. Tuttavia, l’Ue oggi si trova ad affrontare sfide molto diverse da quelle che hanno portato alla riforma del 1989 dell’allora nascente politica di coesione, da questo deriva una necessità di evoluzione per affrontare in modo efficace per continuare a migliorare il benessere di tutti gli europei.
ALLARGAMENTO A EST: I PAESI DEI BALCANI OCCIDENTALI CANDIDATI HANNO TUTTI PIL PIÙ BASSO DELLA MEDIA DEI 27
Tutti i paesi coinvolti dalle future procedure di allargamento hanno un PIL pro capite inferiore non solo rispetto alla media dei 27 stati membri ma anche a quello della Bulgaria, il paese membro meno sviluppato dell’UE27. La segnalazione arriva proprio da report.
LE PREOCCUPAZIONI DEGLI ESPERTI PER IL FUTURO ALLARGAMENTO A EST
Le preoccupazioni degli esperti vanno in due direzioni. Da un lato c’è la questione della contabilità e del bilancio comunitario. Principio cardine delle politiche di coesione è che a ricevere di più sia chi ha più bisogno. Questo significa che paesi oggi beneficiari (come alcune regioni del sud Italia) all’indomani dell’allargamento vedranno meno risorse, che confluiranno, invece, verso i nuovi entrati. Gli esperti, nel documento, consigliano all’Ue di integrare i Paesi “senza compromettere gli investimenti nelle attuali regioni dell’Ue”.
IL BILANCIAMENTO TRA VECCHIE E NUOVE NECESSITÀ
La seconda questione riguarda il bilanciamento tra le vecchie e le nuove necessità. Dare ai paesi neo entranti senza togliere ai vecchi significa solo una cosa: che il bilancio comunitario dovrà crescere per riuscire a rispondere alle nuove (e vecchie) esigenze. “Sono pertanto necessari fondi aggiuntivi – si legge nel documento. Ma non solo. L’entità delle sfide, in particolare in Ucraina, impone, secondo gli esperti, di non fare affidamento esclusivamente sulla politica di coesione ma chiede all’Ue di “intraprendere interventi specificamente mirati, possibilmente utilizzando meccanismi ad hoc per garantire che le questioni più urgenti e difficili come la ricostruzione siano affrontate in modo efficace. Solo in questo modo è possibile massimizzare l’impatto e i rendimenti di qualsiasi futura politica pubblica”.
LE OPPORTUNITÀ DELL’ALLARGAMENTO A EST
L’allargamento pone sfide importanti ma offre anche grandi opportunità. “L’allargamento – scrivono gli esperti – rappresenta un’occasione unica per riaffermare i valori e gli obiettivi dell’Unione e una forte politica di coesione è vitale per il suo successo. Traendo insegnamenti dalle esperienze passate e adattandosi alle sfide attuali, l’UE può garantire che la politica di coesione consolidi questo allargamento, contribuendo a un’Europa più stabile, prospera e coesa”.