Summit a Kiev con Zelensky, tanti i leader in presenza; solidarietà dei vertici Ue all’Ucraina. Non c’è Meloni, Macron vola a Washington
A tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina, il fronte occidentale appare più frammentato che mai. Mentre i principali leader dell’Unione europea si sono recati a Kiev per ribadire il sostegno a Volodymyr Zelensky e riaffermare l’impegno europeo nella difesa dell’Ucraina, il presidente francese Emmanuel Macron ha preso un’altra direzione: Washington. L’inquilino dell’Eliseo è stato alla Casa Bianca per incontrare Donald Trump, con l’obiettivo di convincerlo a mantenere un sostegno strategico all’Europa contro la minaccia russa.
I VERTICI UE E ALCUNI PREMIER PRESENTI A KIEV
Nella capitale ucraina sono giunti la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, che hanno espresso il pieno sostegno dell’UE a Kiev. “Oggi siamo qui perché l’Ucraina è Europa” ha dichiarato von der Leyen, ribadendo che il futuro del continente si gioca anche sul fronte ucraino. Con loro anche il premier canadese Justin Trudeau e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez. Anche il leader dei cristiano-democratici tedeschi Friedrich Merz, fresco vincitore delle elezioni e probabile futuro cancelliere della Germania, ha ribadito la necessità di un’Europa più autonoma dal punto di vista militare.
AL SUMMIT CON ZELENSKY 13 LEADER IN PRESENZA E 24 IN VIDEOCOLLEGAMENTO
Tanti i leader in presenza, e quelli collegati da remoto al summit organizzato a Kiev. Nello specifico, sono 13 i leader occidentali che si sono recati nella capitale ucraina, altri 24 in collegamento online. Oltre a quelli già citati, assieme alla presidente dell’esecutivo europeo, si è recato a Kiev il collegio dei commissari europei, con 21 membri presenti. Assenti l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, la commissaria per il Mediterraneo, Dubravka Suica, e il commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen, impegnati a Consigli Esteri e Agricoltura a Bruxelles, oltre al commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis.
Presenti anche il presidente lettone Edgars Rinkevics, il presidente lituano Gitanas Nauseda e il primo ministro estone Kristen Michal, che sono arrivati subito dopo Costa e von der Leyen. Fra gli altri leader occidentali, ci sono il presidente finlandese Alexander Stubb, la premier danese Mette Frederiksen e gli omologhi Jonas Gahr Stoere della Norvegia, Kristrun Frostadottir dell’Islanda e lo svedese Ulf Kristersson. Anche Boris Johnson, ex premier britannico, ha annunciato il suo arrivo. Presente, inoltre, anche la delegazione alla commissione parlamentare di associazione Ue-Ucraina, con gli eurodeputati Pina Picierno (Pd) e Raphael Glucksmann (S&D).
STARMER IN VIDEOCOLLEGAMENTO
Il premier britannico Keir Starmer si è collegato da remoto. “Se vogliamo che la pace duri, l’Ucraina deve avere un posto al tavolo delle trattative – ha sottolineato – e un accordo deve basarsi su un’Ucraina sovrana, sostenuta da forti garanzie di sicurezza”. Secondo Starmer il presidente Trump ha “cambiato il dibattito globale” nelle ultime settimane e ha “creato un’opportunità” per la pace in Ucraina ma servono garanzie di sicurezza a Kiev.
E la premier italiana? Giorgia Meloni è stata impegnata a Roma in occasione della visita del presidente degli Emirati Arabi, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan, che prevede anche un Forum imprenditoriale tra i due Paesi.
IL G7 VIRTUALE, MELONI DA REMOTO. TRUMP: “TUTTI I LEADER VOGLIONO PORRE FINE ALLA GUERRA”
Alle ore alle 14.00 italiane si è tenuta una riunione in videocollegamento fra i leader del G7 cui ha partecipato anche Meloni. “Tutti i partecipanti alla riunione virtuale dei leader del G7 di stamattina hanno espresso la volontà di porre fine alla guerra in Ucraina” ha scritto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social. “La riunione è stata convocata dal governatore Justin Trudeau del Canada, attuale presidente del G7, in occasione del terzo anniversario dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, che non avrebbe mai avuto inizio con me alla Casa Bianca: tutti hanno espresso la volontà di porre fine al conflitto, e io ho ribadito l’importanza di un accordo tra Usa e Ucraina sui minerali e le terre rare”, ha scritto, aggiungendo che la partnership economica con Kiev consentirà agli Stati Uniti di recuperare i “miliardi di dollari” di assistenza inviata all’Ucraina.
MACRON SCEGLIE WASHINGTON
Se la maggior parte dei leader europei ha scelto di essere fisicamente a Kiev, Emmanuel Macron ha deciso di volare a Washington. Il presidente francese ha voluto presentare a Trump una serie di “proposte d’azione” per arginare la Russia e garantire una “pace duratura” in Ucraina. La sua visita sarà seguita da quella del premier britannico Keir Starmer, a conferma di un tentativo congiunto di Parigi e Londra di rilanciare il ruolo diplomatico dell’Europa nel conflitto.
Un viaggio che rende plastica la crescente difficoltà dell’Europa nel mantenere un fronte unitario sulla questione ucraina. Il dibattito ora si sposta sulla capacità dell’Ue non solo di essere presente e protagonista al tavolo dei negoziati, ma di rimanere compatta di fronte alla nuova linea di Trump.