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Perché l’Ue bastona Apple (e cosa c’entra Spotify)

Multa record dell’Antitrust Ue nei confronti di Apple con riferimento allo streaming musicale

Era nell’aria e già anticipata nei giorni scorsi dal Financial Times. Ma nessuno si aspettava di queste proporzioni. Stiamo parlando della maxi multa annunciata oggi dall’Antitrust europea contro Apple, pari a 1,84 miliardi di euro, per violazioni alle regole sulla concorrenza con i servizi di streaming musicale.

Una decisione che segue altre importanti offensive maturate negli ultimi mesi da parte dell’Unione europea nei confronti di grandi piattaforme di social network, come X di Elon Musk e TikTok, in merito a possibili violazioni agli obblighi di tutela dei minori, previsti dalla legge Ue sui servizi digitali (Dsa).

I MOTIVI DELLA MULTA

Tornando a Apple, è stata la stessa Commissione europea a spiegare i motivi della sanzione record, riferiti a “condizioni commerciali sleali” praticate dal gruppo. Secondo quanto emerso nell’indagine, viene spiegato, il colosso di Cupertino blocca agli sviluppatori di app di streaming musicale di poter informare gli utenti con iPhone e iPad sui servizi di streaming musicale alternativi e più economici. L’indagine è partita su reclamo di Spotify. L’importo è nettamente più alto delle indiscrezioni di stampa che parlavano di una multa di 500 milioni.

LE ACCUSE DELLA COMMISSARIA VESTAGER A APPLE

“Per un decennio, Apple ha abusato della propria posizione dominante nel mercato dello streaming musicale attraverso l’App Store”, ha affermato la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager nel corso di un incontro con la stampa. “Lo ha fatto impedendo agli sviluppatori di informare i consumatori sui servizi musicali alternativi e più economici disponibili al di fuori dell’ecosistema Apple. Questo è illegale in base alle norme Antitrust dell’Ue”.

L’Ue ha anche ordinato ad Apple di rimuovere quanto impedisce a Spotify e ai servizi di streaming musicale di mostrare agli utenti altre opzioni di pagamento al di fuori dell’App Store. Vestager ha poi sottolineato che Bruxelles sta comunque considerando se l’azienda sia conforme alla nuova legge sul mercato digitale, la Digital market act (Dma), che sarà pienamente applicata dal 7 marzo.

COME SI E’ ARRIVATI ALLA MULTA RECORD

L’importo della sanzione, ha spiegato Vestager, è “un importo forfettario pari allo 0,5% dei ricavi globali di Apple” determinato come “deterrenza” per il gruppo.
La sanzione esatta annunciata è di 1,84 miliardi, dei quali 1,8 miliardi a scopo deterrente e 40 milioni legati direttamente alle violazioni contestate. L’importo di 1,8 miliardi, da quanto filtra, oltre alla deterrenza, è stato determinato anche in base alla gravità delle risultanze, ai ricavi del gruppo e alla sua forza finanziaria.

LA DIFESA DI APPLE: “UN VANTAGGIO PER SPOTIFY”

La decisione dell’Antitrust Ue di multare Apple per l’abuso di posizione dominante nello streaming musicale “è stata presa nonostante l’incapacità della Commissione di scoprire prove credibili di danni ai consumatori e ignora la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in rapida crescita”. Così Apple prova a difendersi dalle accuse. “Il principale sostenitore di questa decisione, e il più grande beneficiario, è Spotify, una società con sede a Stoccolma, in Svezia. Spotify ha la più grande app di streaming musicale al mondo e ha incontrato la Commissione europea più di 65 volte durante questa indagine”.

CONSUMATORI UE: “MULTA A APPLE SEGNALE IMPORTANTE”

Secondo l’organizzazione europea dei consumatori Beuc l’intervento della Commissione europea contro Apple con una multa da 1,8 miliardi di euro per abuso di posizione dominante sui servizi di streaming musicale “è un segnale forte a favore dei consumatori ed è “un passo importante”.
“Conferma che i consumatori europei hanno il diritto di vedere le informazioni sulle scelte più economiche di servizi di streaming musicale senza che Apple lo blocchi – commenta in una nota la direttrice generale Beuc Monique Goyens -. Questa decisione, insieme all’effettiva applicazione del Digital Markets Act, dovrebbe aiutare i consumatori a beneficiare di servizi digitali più competitivi e migliori”.

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