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Moldavia Sandu

Perché il voto in Moldavia è importante per Bruxelles

Un fine settimana dal doppio appuntamento elettorale in Moldavia. Il referendum sul percorso di adesione all’Ue segna la vittoria dei sì, mentre la presidente, filoccidentale, Sandu va al ballottaggio con il filorusso Alexandr Stoianoglo. 

È stato un risultato sul filo del rasoio ma la Moldavia ha scelto l’Europa. Con uno scarto di poco più di 9mila voti il referendum costituzionale del 20 ottobre 2024 ha visto la vittoria del “sì” all’integrazione nell’Unione Europea, un risultato storico per il paese che aveva ottenuto lo status di candidato insieme all’Ucraina nel 2022 e che ha iniziato i colloqui di adesione all’Ue quest’anno. La maggioranza dei cittadini moldavi ha deciso di modificare la costituzione, fissando come obiettivo l’adesione all’UE entro il 2030. Anno entro il quale il Paese dovrà uniformare il sistema giudiziario agli standard europei e rafforzare la sua economia. Questo voto rappresenta un segnale politico positivo per Bruxelles: il popolo moldavo guarda all’Europa per il suo futuro e non più a Mosca.

LA PRESIDENTE USCENTE SANDU AL BALLOTTAGGIO CON IL FILORUSSO STOIANOGLO

Nel corso dell’ultimo finesettimana i moldavi sono andati alle urne anche per scegliere il prossimo presidente della Repubblica. A correre undici candidati, al ballottaggio, il prossimo 3 novembre, ci andranno la presidente uscente Maia Sandu, che ha raccolto il 42% dei consensi, e l’ex procuratore generale, Alexandr Stoianoglo, affiliato al Partito Socialista, una formazione politica filorussa, che ha conquistato il 26% dei voti. La presidente, nel corso dello spoglio, ha denunciato quella che ha definito un’ingerenza russa nella competizione, un “attacco senza precedenti alla libertà e alla democrazia del nostro Paese”.

LE CONGRATULAZIONI DI URSULA VON DER LEYEN

Un attacco sventato, almeno stando ai risultati del referendum. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha salutato il risultato moldavo con un messaggio di congratulazioni su X (ex Twitter): “Congratulazioni al popolo moldavo e a te, Maia Sandu. Ce l’avete fatta di nuovo! Di fronte alle tattiche ibride della Russia, la Moldavia dimostra di essere indipendente, forte e desiderosa di un futuro europeo”.

Le parole di von der Leyen sottolineano i timori europei in relazione alle pressioni esterne sulla Moldavia e, su tutte, a quelle russe. Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ringraziato “i cittadini della Moldavia” che “hanno scelto la speranza, la stabilità e l’opportunità, scegliendo l’Europa”. La dichiarazione è arrivata durante l’apertura della sessione plenaria del Parlamento a Strasburgo. “Anche se la strada non sarà sempre facile, il Parlamento europeo sarà al fianco della Moldavia in ogni passo lungo il cammino”, ha assicurato Metsola. Una soddisfazione che si ritrova anche nelle parole di Adam Bielan, coordinatore ECR per gli affari esteri, che ha sottolineato come la vittoria del “sì” sia stata una sconfitta per le ingerenze russe. “

Abbiamo visto molte interferenze russe, ma la maggioranza dei moldavi non ha ceduto ai messaggi avvelenati di Mosca. Ora l’Unione Europea deve garantire che la Moldavia rispetti la scadenza del 2030 per l’adesione”, ha dichiarato Bielan, evidenziando come la Moldavia sia una “sentinella dell’Est” rispetto alle influenze del Cremlino.

L’OSCE SEGNALA IRREGOLARITÀ E INTERFERENZE STRANIERE MA BACCHETTA ANCHE SANDU

Le preoccupazioni di von der Leyen trovano conferma anche nelle conclusioni preliminari degli osservatori OSCE. “La campagna relativamente sobria è stata rovinata da interferenze straniere e da sforzi di disinformazione attivi – segnalano gli osservatori dell’Osce -. Secondo le autorità moldave e un certo numero di altri interlocutori, questa interferenza straniera proviene prevalentemente dalla Federazione Russa e da forze politiche filo-russe”.

Gli osservatori bacchettano anche la presidente uscente Sandu che avrebbe “ricevuto la maggiore copertura complessiva nella sua veste ufficiale e come candidato, senza una chiara distinzione tra le due. Ciò, unito all’ampia copertura del governo da parte dell’emittente pubblica senza un esame critico e una preferenza pro-Ue in violazione del principio di imparzialità da parte di alcune emittenti private, non ha garantito condizioni di parità. La copertura del referendum in tutti i notiziari è stata molto limitata”.

MOSCA LAMENTA IRREGOLARITÀ NEL PROCESSO ELETTORALE

A lamentare irregolarità anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha contestato l’esito del referendum e delle elezioni presidenziali. Secondo Peskov, la campagna elettorale in Moldavia non sarebbe stata “libera”, con molteplici restrizioni imposte all’opposizione. Peskov, inoltre, ha respinto le accuse di interferenze russe, sfidando Sandu a presentare prove concrete. “Se afferma che ci sono stati gruppi criminali coinvolti, dovrebbe fornire delle prove. Le sue affermazioni sono piuttosto serie”, ha dichiarato Peskov, sostenendo che la Moldavia è profondamente divisa e che molti cittadini non sostengono la politica filo-europea della presidente.

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