Va definendosi il passaporto europeo sui vaccini, il nulla osta per chi vorrà viaggiare senza impedimenti tra i 27 Paesi dell’Unione
Il Digital Green Pass, ovvero il passaporto europeo dei vaccini digitali, inizierà a definirsi a partire dalla prossima settimana, quando la Commissione europea presenterà la bozza della normativa. Al momento sappiamo solo che il documento includerà le informazioni su test, anticorpi e vaccinazioni.
Ma questo pomeriggio sono stati comunicati nuovi dettagli. A iniziare dal fatto che il passaporto terrà conto solo dei vaccini anti Covid-19 approvati dall’Unione europea dopo la valutazione positiva dell’Agenzia del farmaco (Ema). Lo ha indicato la commissaria agli affari interni Ylva Johansson. Ciò implica che, almeno sulla base della situazione attuale, saranno esclusi il vaccino cinese Sinopharm usato in Ungheria e il vaccino russo Sputnik V ordinato da Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia. Un particolare, questo, che se presente anche nella norma definitiva rischia di creare, almeno fino all’approvazione dell’Ema dei singoli prodotti ancora in attesa, vaccinati di serie A e di serie B
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Quel che è certo, è che il passaporto sui vaccini che la Commissione europea ha in mente consentirà di «abolire» alcune delle restrizioni di viaggio attualmente in vigore in diversi Stati dell’Ue che hanno adottato controlli particolarmente serrati alle frontiere e vincolerà tutti al rispetto di regole comuni e al riconoscimento di quanto attesta il documento digitale.
Dovrà insomma garantire ai cittadini che lo mostrano alla dogana di poter essere lasciati passare senza necessità di eseguire esami o di essere sottoposti a periodi di quarantena perché idoneo a dimostrare che chi lo porta con sé ha «fatto un test Pcr» con esito negativo, oppure che ha «anticorpi» contro il coronavirus Sars-CoV-2 o, ancora, che è stato «vaccinato» contro la Covid-19.
Il certificato, ha spiegato sempre oggi la commissaria agli affari interni Johansson, consentirà di snellire le pratiche burocratiche all’arrivo in un altro Paese, «mostrando il proprio smartphone, che si è a rischio molto basso di trasmettere il virus». La proposta arriverà settimana prossima, ma naturalmente prima di entrare in vigore «dovrà essere approvata da Consiglio e Parlamento», ha concluso Johansson.