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Piero Cipollone per il dopo Panetta alla Bce?

La ricetta di Lagarde per rispondere alla guerra dei dazi di Trump

I dazi di Trump potrebbero valere fino a 51 miliardi di dollari a cui va sommato anche il peso dell’inflazione. Il punto della Presidente della Bce Christine Lagarde 

I dazi di Trump potrebbero avere una ricaduta sull’economia europea corrispondente allo 0,3% del Pil dell’eurozona. Le stime sono della presidente della Bce, Christine Lagarde, nel corso del suo intervento alla Commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo.

I DAZI DI TRUMP POTREBBERO VALERE FINO A 51 MILIARDI DI EURO 

Nel nostro continente il PIL totale ammonta a 17 mila miliardi di euro (la Germania ne detiene la quota maggiore, seguita da Francia e Italia). Stando a queste cifre l’impatto dei dazi statunitensi al 25% potrebbero arrivare a costare 51 miliardi di euro nel primo anno. A queste previsioni vanno aggiunte quelle, negative, sull’inflazione che potrebbe aumentare di 0,5 punti percentuali.

I DAZI USA PARTONO IL 2 APRILE

“A quanto ci risulta, il 2 aprile gli Stati Uniti intendono imporre tariffe reciproche ai loro partner commerciali per ciò che considerano commercio sleale e squilibrato – ha detto ha il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic in audizione in commissione Trade all’Eurocamera -. Per loro, questo dovrebbe servire come base per ridefinire e ricostruire le relazioni commerciali degli Stati Uniti con il resto del mondo. Solo allora i partner potranno impegnarsi in eventuali negoziati”.

LE PREVISIONI DI CRESCITA NELL’EUROZONA (NONOSTANTE I DAZI DI TRUMP)

Non solo cattive notizie. La Bce, nelle sue ultime previsioni, ha previsto che le economie dell’eurozona crescano dello 0,9% nel 2025, dell’1,2% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027.

IMPORRE TARIFFE AGLI USA POTREBBE SOLO PEGGIORARE LA SITUAZIONE

“La strategia degli altri di consolidare, indebolire, rafforzare, ripatriare la produzione, usare le tariffe come arma, ricattare… dovrebbe rafforzare la nostra determinazione a essere forti”, ha detto la presidente Lagarde. La presidente, inoltre, ha sottolineato che queste stime sono soggette a “massima incertezza” a causa della rapidità degli eventi e ha ribadito che qualsiasi barriera al commercio rallenterebbe la crescita. Infatti, le stime sulle ripercussioni sul Pil potrebbero addirittura peggiorare e crescere fino allo 0,5% se l’Ue decidesse di rispondere con contromisure (e contro – tariffe).

L’UE RISPONDA AI DAZI DI TRUMP CON UNA MAGGIORE INTEGRAZIONE CON IL RESTO DEL MONDO

La soluzione delineata dalla presidente della Bce potrebbe passare da “un’integrazione più stretta con il resto del mondo, escludendo gli Stati Uniti” al fine di compensare più che adeguatamente le perdite derivanti dai dazi unilaterali. “L’integrazione commerciale, compresi gli accordi di libero scambio, è stata un motore di prosperità economica e può proteggere dalle misure commerciali unilaterali”, ha aggiunto Lagarde.

Una posizione che si sposa con quella del documento “Euro Area Risks Amid US Protectionism”, redatto per l’ufficio studi del Parlamento europeo dagli economisti Laura Bottazzi, Carlo Favero, Ruben Fernandez Fuertes, Francesco Giavazzi, Veronica Guerrieri, Guido Lorenzoni e Tommaso Monacelli, per analizzare e trovare soluzioni alle ripercussioni dei dazi e delle tariffe doganali imposte dalla nuova politica commerciale del tycoon. Inoltre, secondo la presidente Lagarde, l’Ue dovrebbe approfondire il mercato unico “per eliminare le barriere commerciali che ci stiamo inutilmente imponendo”.

BUSSOLA DELLA COMPETITIVITÀ PER UN’EUROPA PIÙ RICCA

La presidente Lagarde, nel suo intervento,  non dimentica di citare la “Bussola della competitività”, la strategia presentata dalla Commissione europea nel gennaio 2025 per migliorare la competitività dell’Unione europea nei confronti dei competitor internazionali. Un documento a cui dare attuazione “con urgenza”, ha sottolineato Lagarde.

Leggi anche: Dazi Usa, la risposta dell’UE: incassare e nessuna ritorsione

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