IL PROVVEDIMENTO VOLUTO DA CARRIE LAM
Il provvedimento, che prevede l’incarcerazione fino a un anno per chiunque violi il divieto di circo-lare a volto coperto, ha suscitato la dura reazione dei manifestanti che hanno interpretato la mossa del governo come l’ennesimo giro di vite a discapito della libertà di espressione operato dalle autorità locali.
CONTINUANO LE PROTESTE AD HONG KONG
Nella giornata di domenica, in migliaia sono scesi in strada a manifestare contro la nuova legge e in diverse occasioni le proteste sono degenerate in episodi di violenza urbana.
RIMASTO UCCISO UN GIOVANE MANIFESTANTE
L’escalation aveva avuto inizio già la scorsa settimana, quando l’uccisione di un giovane manifestante da parte della polizia aveva dato inizio a duri scontri tra le piazze e le forze dell’ordine.
LAM POTREBBE RIVOLGERSI A PECHINO PER SEDARE LE PIAZZE
In un momento in cui Lam non esclude la possibilità di rivolgersi a Pechino per sedare le proteste, l’adozione di misure sempre più stringenti da parte dell’esecutivo potrebbe portare ad un ulteriore irrigidimento delle posizioni della piazza.
IRRIGIDIMENTO DEL MOVIMENTO POPOLARE
A fronte di una progressiva chiusura degli spazi di espressione a disposizione, infatti, le frange più oltranziste del movimento popolare potrebbero adottare in modo sempre più sistematico l’uso della violenza, come nuova forma di rivendicazione delle proprie istanze di rivoluzione civile.
Articolo pubblicato su cesi-italia.org