Bruxelles prepara l’undicesimo pacchetto di sanzioni per Mosca, oggi la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha parlato da Kyiv
Il 9 maggio Bruxelles celebra la festa dell’Europa e Mosca il Giorno della Vittoria. Oggi, a Kyiv hanno parlato Ursula von der Leyen e Volodymir Zelensky. In Russia, invece, si è svolta una parata decisamente a ranghi ridotti rispetto al passato.
I DUE DISCORSI: VON DER LEYEN DA KYIV E PUTIN DA MOSCA
“E’ un giorno per celebrare la pace e l’unità in Europa, per ricordare le lezioni della nostra storia e per impegnarsi a lasciare un futuro migliore per le prossime generazioni. Quindi è molto appropriato essere qui a Kiev per commemorare e celebrare il 9 maggio, caro Volodymyr. E lasciatemi accogliere calorosamente la vostra decisione di rendere la Giornata dell’Europa del 9 maggio anche in Ucraina”, ha detto nel suo discorso la presidente della Commissione europea.
“Kiev come capitale dell’Ucraina è il cuore pulsante dei valori europei di oggi. L’Ucraina è in prima linea nella difesa di tutto ciò che noi europei amiamo: la nostra libertà, la nostra democrazia, la nostra libertà di pensiero e di parola. Coraggiosamente, l’Ucraina sta combattendo per gli ideali dell’Europa che celebriamo oggi”.
Prima di ricordare i tre assi del sostegno di Bruxelles a Kyiv, militare, finanziario e sanzionatorio (per Mosca), von der Leyen ha aggiunto che “in Russia, Putin e il suo regime hanno distrutto questi valori. E ora, stanno tentando di distruggerli qui in Ucraina. Perché hanno paura del successo che rappresenti e dell’esempio che mostri. E hanno paura del tuo percorso verso l’Unione Europea. Ma l’aggressore ha già fallito drammaticamente”.
Dalla Russia, invece, lo zar ha parlato accusando ancora una volta l’Occidente e l’Ucraina. Un solo carro armato a sfilare, saluti generali e poi l’ammissione che Mosca è in guerra. Non più impegnata in una mera “operazione speciale”.
Il verbo putiniano è il solito, rivolto contro le “élite globaliste”, dai comportamenti nazisti. “Oggi la civiltà si trova di nuovo ad un traguardo decisivo, di svolta. Contro la nostra Patria è stata di nuovo scatenata una vera guerra”, dice lo zar. “Ma abbiamo già respinto il terrorismo internazionale, e difenderemo anche gli abitanti del Donbass, garantiremo la loro e la nostra sicurezza. Per noi, per la Russia, non esistono popoli non amichevoli, non esistono popoli ostili né in Occidente, né in Oriente. Come l’assoluta maggioranza degli uomini sul pianeta, vogliamo vedere un futuro pacifico, libero e stabile”. Con una sola mezz’ora di parata, un sol carro armato e nuove accuse di neonazismo all’Ucraina, la Russia “attende” la controffensiva gialloblu e si dimena tra i problemi interni con le milizie private della Wagner. Mentre Pechino alterna giorni di maggior disponibilità ad assistere Mosca ad altri di dialogo con l’Occidente. Che però non si fida né dell’uno né dell’altro.
PERCHE’ IL 9 MAGGIO E’ LA FESTA DELL’EUROPA
La Giornata dell’Europa ricorre in occasione della dichiarazione di Robert Schuman (ministro degli Esteri francese) del 9 maggio 1950. Furono parole di apertura al processo di integrazione europea, che solo un anno dopo arrivò alla Comunità del Carbone e dell’Acciaio di Francia, Germania, Belgio, Italia, Paesi Bassi e Lussemburgo.