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Conclave

Conclave il 7 maggio. Ecco come funziona il voto

Conclave, ecco la data: il 7 maggio i cardinali elettori si riuniranno all’interno della Cappella Sistina per eleggere il nuovo pontefice. Ecco come funziona 

La Congregazione generale dei cardinali ha fissato la data del prossimo conclave per l’elezione del successore di Papa Francesco: la Missa pro eligendo Pontifice si terrà la mattina del 7 maggio, officiata dal cardinale decano Giovanni Battista Re, mentre nel pomeriggio i 133 cardinali elettori si sposteranno all’interno della Cappella Sistina per la prima votazione. A presiedere l’elezione del Pontefice sarà il cardinale Pietro Parolin, dal momento che sia il Decano del collegio cardinalizio che il suo vice Leonardo Sandri hanno più di 80 anni e ne saranno quindi automaticamente esclusi.

La notizia, che giunge a 7 giorni dalla scomparsa del Pontefice, è stata confermata dal direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni – che ha invece tenuta aperta la questione relativa alla partecipazione al conclave del cardinale Angelo Becciu.

CHE COS’È IL CONCLAVE

Il conclave è il procedimento attraverso cui la Chiesa Cattolica elegge un nuovo Papa, il Vescovo di Roma e leader spirituale di oltre un miliardo di cattolici nel mondo. Si tratta di un rito antico, ricco di simbolismi, regolato da norme precise che hanno lo scopo di garantire riservatezza, preghiera e discernimento spirituale.

Il termine deriva dal latino cum clave, cioè “con chiave”, a indicare che i cardinali elettori vengono chiusi in un luogo sicuro e isolato fino alla scelta del nuovo Pontefice: non a caso la formula con cui si inaugura l’inizio de Questa prassi nacque ufficxialmente nel 1274, durante il Concilio di Lione II, per evitare lunghe e travagliate vacanze papali.

CHI PARTECIPA AL CONCLAVE

Possono votare nel conclave solo i cardinali con meno di 80 anni al momento della morte o della rinuncia del Papa precedente. Il numero dei cardinali elettori varia, ma solitamente si aggira intorno ai 120. In questo caso sono attesi nella Cappella Sistina in 133, dopo la defezione dello spagnolo Antonio Canizares e dell’arcivescovo emerito di Sarajevo Vinko Puljic.

DOVE SI SVOLGE IL CONCLAVE

Il conclave si tiene all’interno della Cappella Sistina in Vaticano. I cardinali alloggiano nella Domus Sanctae Marthae, una residenza situata nelle vicinanze – la stessa in cui Papa Francesco decise di prendere residenza, sconvolgendo la lunga tradizione che vedeva alloggiare il pontefice nel Palazzo Apostolico – dove i prelati non potranno alcun contatto con l’esterno: vietati quindi telefoni, internet e giornali.

COME FUNZIONA IL CONCLAVE

Eloquente, del resto, la formula con cui si celebra l’inizio del conclave: “extra omnes”, ossia fuori tutti. Questa, come tutte le altre regole del conclave sono stabilite dall’ultima costituzione apostolica vigente, ad oggi la Universi Dominici Gregis promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996 e modificata da Benedetto XVI.

Prima di iniziare, i cardinali celebrano una messa chiamata Pro Eligendo Papa. Entrano poi in processione nella Cappella Sistina, dove prestano giuramento di segretezza e fedeltà.

COME FUNZIONA IL VOTO

Il metodo di elezione è quello della scrutatio, cioè tramite voto scritto e segreto. Innanzitutto l’ultimo cardinale diacono estrae a sorte 3 scrutatori (per contare i voti), 3 revisori (per verificare l’esattezza del conteggio) e 3 infirmarii (per raccogliere voti da cardinali malati).

Quindi i cerimonieri consegnano le schede ed escono. Ogni cardinale scrive in segreto il nome del candidato su una scheda, piega la scheda, si reca all’altare, pronuncia un giuramento e depone la scheda nell’urna. Le schede vengono poi scrutinate, e i voti contati pubblicamente tra i presenti.

Si può votare fino a quattro volte al giorno, due votazioni al mattino e due al pomeriggio, escluso il primo, durante il quale è previsto un solo turno di scrutinio.

Per essere eletto Papa, un candidato deve ottenere i due terzi dei voti espressi. Se dopo 33 o 34 votazioni non si raggiunge una maggioranza qualificata, si passa al ballottaggio tra i due cardinali più votati. Questa particolare modalità, che richiede una grande convergenza all’interno del Collegio cardinalizio, ha portato in passato a conclavi eccezionalmente lunghi – alcuni addirittura per mesi, come quello del 1268-1271, il più lungo della storia, protrattosi addirittura per 1006 giorni – sebbene in tempi recenti si concludano solitamente in pochi giorni.

CHE COSA SIGNIFICANO LA FUMATA BIANCA E LA FUMATA NERA

Finché i cardinali non giungeranno a una scelta condivisa, ogni giorno, alle 12 e alle 19 circa, dal comignolo del Palazzo apostolico fuoriuscirà una fumata nera, ottenuta aggiungendo sostanze chimiche alla combustione delle schede. Se il Papa è stato eletto, il fumo che esce è bianco, segnalando al mondo intero che c’è un nuovo Pontefice.

IL NOME DEL PAPA

Quando un cardinale raggiunge il quorum richiesto, viene chiesto se accetta l’elezione. Se accetta, sceglie il proprio nome pontificale. Intanto le campane di San Pietro daranno notizia dell’accettazione suonando a festa. Subito dopo, il nuovo Papa si ritira nella “stanza delle lacrime” per indossare per la prima volta la veste talare – solitamente predisposta in tre diverse taglie.

“HABEMUS PAPAM”

A quel punto il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro e pronuncia la celebre formula:
“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!” (“Vi annuncio una grande gioia: abbiamo un Papa!”).

Segue la presentazione del nuovo Pontefice e la sua prima benedizione Urbi et Orbi.

 

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