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RUSSELL VOUGHT

Chi è Russell Vought, l’uomo di Trump che sostituirà Musk al Doge

Russell Vought sarà con tutta probabilità il nuovo volto del Doge. Negli ultimi anni, il suo nome è stato spesso associato a strategie di contenimento del governo federale e a piani di riforma radicali. Ora, con l’uscita parziale di Elon Musk dalla scena politica e governativa, Vought sembra essere pronto a prendere in mano le redini di un potere sempre più centralizzato e autoritario, diventando una figura fondamentale nel governo di Donald Trump.

Mentre Musk si prepara a tornare alle sue aziende da maggio, l’architetto del Project 2035 figura tra le ipotesi più accreditate per raccoglierne l’eredità e aiutare Trump a modellare il governo degli Stati Uniti secondo un concetto di presidenza fortemente concentrata, in cui il potere esecutivo si estende ben oltre i confini tradizionali.

CHI È RUSSELL VOUGHT

Nato ad Harrisonburg, in Virginia, 49 anni fa, Vought ha un background perfetto per il ruolo. Laureato in giurisprudenza alla George Washington University, dopo un periodo alla Heritage Foundation e una lunga carriera al servizio del GOP, nel 2019 viene chiamato da Trump per guidare l’Office of Management and Budget (OMB), l’ufficio che controlla il bilancio federale e la gestione delle politiche governative.

Vought ha rapidamente trasformato questa carica in un trampolino di lancio per attuare le sue ambiziose riforme. Se inizialmente il suo ruolo sembrava essere quello di un tecnico del bilancio, oggi è considerato l’ideologo e l’architetto delle politiche più radicali dell’amministrazione Trump.

Tra le sue mosse più controverse, l’ordine di congelare i fondi per numerosi programmi federali, soprattutto quelli legati all’assistenza internazionale, alla diversità e inclusione, e alle iniziative ambientali come il Green New Deal.

Russell Vought è stato il principale artefice della chiusura di agenzie cruciali come Usaid (l’agenzia per la cooperazione internazionale) e la Consumer Financial Protection Bureau (Cfpb), creata dopo la crisi del 2008 per proteggere i consumatori.

DISCEPOLO DELL’UNITARY EXECUTIVE THEORY

La sua visione del governo si allinea strettamente con l’ideologia della “unitary executive theory”, secondo cui il presidente dovrebbe avere il potere di controllare direttamente tutte le agenzie federali, senza alcuna indipendenza. Questa teoria, che ha radici nel XVIII secolo, sostiene che l’esecutivo debba essere una forza unitaria sotto il completo controllo del presidente, senza che il Congresso o altre istituzioni possano ostacolare le sue decisioni.

ARCHITETTO DEL PROJECT 2035

Tra i principali strumenti a cui Vought ha messo mano figura il controverso Project 2025, una guida di 900 pagine sviluppata dalla Heritage Foundation e da altre associazioni conservatrici, di cui è considerato uno dei principali architetti.

Il progetto propone di smantellare l’attuale struttura dello stato federale, reprimere l’immigrazione illegale, sopprimere iniziative su diversità, equità e inclusione, e revocare le restrizioni ambientali.

Inoltre, il Project 2025 prevede che il presidente possa esercitare un controllo diretto su tutte le agenzie federali, inclusi il Dipartimento di Giustizia e altre istituzioni indipendenti. In questo modo, il processo decisionale diventerebbe più snello, ma sotto il controllo esclusivo dell’esecutivo.

Il progetto si ispira a una visione di governo autoritaria, che punta a rafforzare il potere presidenziale, e include anche tratti che richiamano il nazionalismo cristiano bianco, con la proposta di rendere la società americana più religiosa e incentrata sui valori autentici della Costituzione.

 

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