Dall’ombra di Musk al ruolo di più fedele interprete del pensiero del presidente Usa, il profilo di Vance
La Quaresima di J.D. Vance: dopo appena 40 giorni come vicepresidente degli Stati Uniti si è imposto come il più fedele e combattivo alleato e interprete di Donald Trump. Da figura inizialmente in secondo piano, oscurata dall’esuberanza di Elon Musk, Vance è rapidamente diventato un protagonista della politica americana, assumendo il ruolo di “mastino” del tycoon. La sua aggressività politica è emersa in modo evidente nello Studio Ovale, quando ha attaccato a sorpresa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante le dichiarazioni ai media. Un intervento inusuale per un vicepresidente, che di solito si mantiene in secondo piano in presenza del leader, nell’ambito di un violento scontro al di fuori di ogni canone diplomatico e destinato a rimanere impresso nella storia recente.
VANCE, UN TALENTO PER LA COMUNICAZIONE E LA POLEMICA
Vance non è solo un politico, ma anche un esperto di comunicazione. Prima di entrare in politica, è stato autore del bestseller Hillbilly Elegy ed ex commentatore della Cnn. Questa esperienza gli ha permesso di sfruttare al meglio i media per imporsi nel dibattito pubblico. Quando Zelensky ha provato a rispondergli ricordando le violazioni degli accordi da parte di Putin, Vance ha evitato il confronto diretto e ha cambiato argomento, utilizzando una tecnica retorica collaudata.
Anche sul fronte internazionale, il vicepresidente ha dimostrato di non voler restare in disparte. Alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha scioccato l’Europa invitando i Paesi del continente a mettere fine all’isolamento dei partiti di estrema destra, con particolare riferimento alla Germania. A suggellare questa posizione, ha incontrato Alice Weidel, leader dell’AfD, il partito dell’ultradestra tedesca.
LO SCONTRO CON LA MAGISTRATURA
Oltre a muoversi con disinvoltura sui temi internazionali, Vance ha iniziato a sfruttare i social media – il canale di comunicazione prediletto da Trump – per attirare attenzione su di sé. Ha preso di mira la magistratura, criticando pubblicamente le sentenze che hanno ostacolato alcuni ordini esecutivi di Trump. In un post su X, ha affermato che “se un giudice provasse a dire a un generale come condurre un’operazione militare, sarebbe illegale”, sostenendo che i tribunali non dovrebbero avere il potere di limitare l’azione dell’esecutivo.
UN PERCORSO POLITICO IN RAPIDA ASCESA
Il profilo di J.D. Vance è chiaramente quello di un politico in rapida ascesa. Ex marine, scrittore e senatore dell’Ohio, ha attraversato un’evoluzione politica significativa, passando da “never Trumper” – critico di Trump nel 2016 – a suo più stretto alleato. Con il suo approccio combattivo e la capacità di catalizzare l’attenzione dei media, Vance si è rivelato già adesso una delle figure chiave della nuova amministrazione Trump. E sono trascorsi soltanto 40 giorni..