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7 ottobre: come il mondo ha ricordato le vittime israeliane degli attacchi di Hamas

Da Roma alla Casa Bianca, commemorazioni e dichiarazioni a un anno dall’attacco di Hamas a Israele 

A un anno dagli attacchi terroristici di Hamas contro la popolazione israeliana, il 7 ottobre 2023 è stato commemorato con solennità in diverse città del mondo. Gli eventi si sono svolti in un clima di profondo dolore, ma anche di riflessione e di forte condanna del terrorismo. Leader mondiali, autorità religiose e civili hanno espresso solidarietà alle vittime e ai loro familiari, rinnovando l’impegno per la pace e la sicurezza nella regione.

LA CERIMONIA AL TEMPIO MAGGIORE A ROMA

A Roma la commemorazione si è tenuta presso il Tempio Maggiore di Roma (foto di repertorio) dove la comunità ebraica, affiancata da rappresentanti politici e religiosi, ha reso omaggio alle vittime dell’attacco. allerta alta al Ghetto e Lungotevere transennato. La cerimonia è iniziata con un minuto di silenzio, osservato in ricordo dei civili israeliani che hanno perso la vita. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, era presente insieme al vicepremier Matteo Salvini e a diversi ministri, tra cui Matteo Piantedosi e Carlo Nordio.

MELONI: “UNA DELLE PAGINE PIU’ DRAMMATICHE PER ISRAELE”

In una dichiarazione rilasciata in occasione dell’anniversario, Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di ricordare e condannare con forza gli eventi di un anno fa: “Non si tratta di un mero rituale, ma di un presupposto necessario per ogni azione politica che mira alla pace in Medio Oriente. La reticenza nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante, e le manifestazioni pubbliche degli ultimi giorni lo hanno purtroppo confermato”.

“Il 7 ottobre 2023 il popolo israeliano ha vissuto una delle pagine più drammatiche della sua storia. Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas – ha scritto la premier -. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa”.

Poi Meloni ha aggiunto: “In questa giornata, ribadiamo il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini, ma anche la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane”.

UCEI: FUTURO INCERTO, CRESCE ANTISEMITISMO

Le parole della premier hanno messo in evidenza il crescente antisemitismo in Europa, un tema condiviso anche dalla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni. “Portiamo sulle spalle il peso di secoli di odio e persecuzioni, e oggi affrontiamo un futuro incerto. Viviamo con il timore e l’ansia per ciò che accade in Israele, ma anche per la crescente ondata di antisemitismo che attraversa l’Europa e l’Italia stessa”, ha dichiarato Di Segni durante la cerimonia.

Il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha espresso gratitudine al governo italiano per le misure di sicurezza attuate in difesa della comunità ebraica: “Siamo protetti, ma siamo anche soli. Ciò che è accaduto il 7 ottobre non è un episodio isolato, ma l’espressione di un odio cieco che spesso ci lascia soli. Non si tratta solo di difendere gli ebrei, ma di proteggere la democrazia stessa”.

IL RICORDO IN EUROPA: PARIGI E BERLINO IN ALLERTA

Anche in Germania e Francia sono state organizzate commemorazioni di rilievo per ricordare l’anniversario del 7 ottobre. A Berlino, più di 2.000 agenti di polizia sono stati dispiegati per garantire la sicurezza durante una serie di eventi e manifestazioni. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha partecipato a una conferenza a tema, esprimendo il suo sostegno a Israele: “Sentiamo l’orrore, il dolore e l’incertezza che avvolgono Israele. La Germania è al vostro fianco”. Scholz ha tuttavia evidenziato l’urgenza di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: “La guerra ha causato enormi sofferenze. Chiediamo un immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e una soluzione politica per evitare ulteriori escalation nella regione”.

A Parigi, il presidente Emmanuel Macron ha reso omaggio alle vittime con parole di dolore e solidarietà: “Il dolore resta vivido come un anno fa. È il dolore del popolo israeliano, ma anche il nostro. Il dolore di un’umanità ferita”, ha scritto su X. Il Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif) ha organizzato una grande cerimonia commemorativa al Dome di Parigi, alla quale hanno partecipato circa 4.000 persone, tra cui diverse personalità politiche, come l’ex presidente Nicolas Sarkozy e il primo ministro Michel Barnier. “Abbiamo bisogno che le grandi coscienze del nostro Paese denuncino l’antisemitismo, una minaccia ai fondamenti democratici della nostra società”, ha dichiarato il presidente del Crif, Yonathan Arfi.

LA POSIZIONE DEGLI STATI UNITI E IL SOSTEGNO DI BIDEN

Dall’altra parte dell’Atlantico, negli Stati Uniti, il presidente Joe Biden e la first lady Jill Biden hanno partecipato a una cerimonia di accensione delle candele dello Yahrzeit alla Casa Bianca, in memoria delle vittime. In una dichiarazione ufficiale, Biden ha ricordato il dramma del 7 ottobre e ha ribadito l’impegno del suo governo per la sicurezza di Israele: “Subito dopo l’attacco, sono stato il primo presidente americano a visitare Israele in tempo di guerra. Ho detto chiaramente al popolo di Israele: non siete soli. Un anno dopo, io e la vicepresidente Harris rimaniamo impegnati totalmente per la sicurezza del popolo ebraico e di Israele”.

Biden ha inoltre sottolineato il suo impegno per il ritorno degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza: “Non ci arrenderemo mai finché non riporteremo a casa sani e salvi tutti gli ostaggi. Oggi e ogni giorno, penso a loro e alle loro famiglie”. Nel contesto delle tensioni in Medio Oriente, il presidente americano ha espresso il sostegno per le operazioni difensive di Israele, ma ha anche sottolineato la necessità di evitare vittime civili innocenti: “Israele ha il diritto di difendersi, ma questo deve avvenire nel rispetto del diritto umanitario. Non possiamo ignorare l’enorme numero di vittime civili a Gaza, utilizzate da Hamas come scudi umani”.

NETANYAHU PROMETTE: “RIPORTEREMO INDIETRO GLI OSTAGGI”

Tante le commemorazioni in Israele. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha promesso di riportare indietro tutti gli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza. “In questo giorno, in questo luogo e in molti luoghi del nostro Paese, ricordiamo i nostri morti, i nostri ostaggi, che siamo obbligati a riportare indietro e i nostri eroi caduti in difesa della patria e della nazione. Abbiamo attraversato un terribile massacro un anno fa”, ha detto Netanyahu in una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio.

Nonostante le differenze politiche, le commemorazioni hanno sottolineato che la memoria delle vittime e il rispetto per i diritti umani sono un impegno condiviso da tutti, in Europa, negli Stati Uniti e oltre.

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