Vittoria al “primo round” della lista Mediobanca: continuità alla guida del Leone
“Nagel si aggiudica il promo round” (Repubblica), “Primo tempo a Mediobanca” (Fatto quotidiano): l’assemblea degli azionisti di Generali si è chiusa con la vittoria della lista di maggioranza presentata da Mediobanca, che conferma Philippe Donnet come amministratore delegato e Andrea Sironi come presidente. Un risultato che ribadisce la linea della continuità alla guida del Leone di Trieste. “Oggi è il massimo risultato” ha commentato Donnet a margine dell’incontro.
UN VOTO CHE RAFFORZA (IN APPARENZA) L’ASSETTO ATTUALE
La lista Mediobanca ha ottenuto il 52,383% dei voti (pari al 36% del capitale sociale), contro il 36,8% della lista di minoranza guidata da Francesco Gaetano Caltagirone (circa il 25% del capitale). La lista di Assogestioni, invece, non ha raggiunto il quorum con appena il 3,67% dei voti.
IL NUOVO CDA DI GENERALI, DA CHI E’ COMPOSTO
Il consiglio d’amministrazione sarà composto da 13 membri. Dieci arrivano dalla lista Mediobanca, tra cui Donnet, Sironi, Clemente Rebecchini, Luisa Torchia, Lorenzo Pellicioli e Clara Hedwig Frances Furse. Tre sono invece espressione della lista Caltagirone, tra cui Flavio Cattaneo, Marina Brogi e Fabrizio Palermo. Il cda si riunirà il 28 aprile per assegnare formalmente le cariche.
VOTO CHE PESA NEL CONTESTO DELLA FINANZA ITALIANA
La partita in Generali è solo uno dei fronti che ridisegnano la finanza italiana. All’orizzonte si profilano infatti altri snodi cruciali: l’Ops di Mps su Mediobanca, l’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco BPM e l’Opas di Bper su Popolare di Sondrio. Proprio in questo quadro si inserisce la posizione di Andrea Orcel (Unicredit), che ha scelto di sostenere la lista Caltagirone, riaccendendo le dinamiche politico-finanziarie attorno alla compagnia.
Nel corso dell’assemblea, Donnet ha rivendicato con forza la natura pubblica e indipendente di Generali: “Siamo una public company italiana, internazionale e indipendente” non controllata da pochi soci. Mediobanca, primo azionista con il 13%, ha potuto contare sul sostegno degli investitori istituzionali (circa il 17,5%) e di una quota significativa di retail, dipendenti e agenti.
MEDIOBANCA E VERTICI GENERALI POSSONO DAVVERO BRINDARE?
“Possono davvero brindare Mediobanca e i vertici di Generali dopo l’assemblea del Leone di Trieste?” si chiede il direttore di Start Magazine, Michele Arnese. “Non tanto – spiega -. Certo, la lista presentata dal maggiore azionista Mediobanca ha superato quella di Caltagirone e di Assogestioni. Così presidente e amministratore delegato del colosso assicurativo, Andrea Sironi e Philippe Donnet, sono stati riconfermati. Diverse le mire dell’oppositore: “La lista presentata è di minoranza e non suggerisce nomi per il governo della società, ma è sufficientemente lunga per chiedere agli azionisti di bloccare lo sciagurato progetto Natixis”, aveva detto Caltagirone. E all’orizzonte c’è l’Ops lanciata da Mps (quindi da ministero dell’Economia, Caltagirone e Delfin dei Del Vecchio) sostenuta anche da grandi fondi internazionali visto l’esito dell’assemblea dell’istituto senese sull’aumento di capitale funzionale all’Offerta su Mediobanca. E se l’Ops va in porto – spiega – i vertici di Mediobanca saranno scalzati con effetti a cascata anche su azionariato e top management di Assicurazioni Generali”.
MERCATI POSITIVI: GENERALI, MEDIOBANCA E MPS IN RIALZO
Sta di fatto che intanto Piazza Affari ha premiato l’esito dell’assemblea. Generali ha chiuso a +0,96% a 31,54 euro, Mediobanca a +2,33%, Mps a +1,36%. Il mercato guarda ora con attenzione ai prossimi sviluppi.