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Aperture alla tregua tra Russia e Ucraina: a Londra il secondo round di negoziati

Prove generali per una tregua duratura tra Russia e Ucraina, oppure solo una mossa strategica di Putin per non perdere il sostegno di Donald Trump?

Il presidente russo Vladimir Putin, per la prima volta dall’inizio del conflitto contro l’Ucraina, si è detto disponibile a imbastire colloqui diretti con Kiev per raggiungere una tregua che si spera diventi definitiva.

L’ANNUNCIO DI PUTIN AI MEDIA RUSSI: “ATTEGGIAMENTO POSITIVO NEI CONFRONTI DI QUALSIASI INIZATIVA DI PACE”

Il presidente russo ha parlato ai media statali il 21 aprile dichiarandosi disposto a discutere con l’Ucraina per la sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche e civili. “Abbiamo un atteggiamento positivo nei confronti di qualsiasi iniziativa di pace – ha detto il presidente Putin –. Mi auguro che i rappresentanti del regime di Kiev la pensino allo stesso modo”. Dal febbraio 2022, da quando è partita l’invasione dell’Ucraina, è la prima volta che il presidente Putin parla di una tregua in maniera così netta. “Il presidente aveva in mente negoziati e discussioni con la parte ucraina”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

ZELENSKYY: “LA RUSSIA È LA FONTE DI QUESTA GUERRA”

Le due parti arrivano da due giorni di tregua, quella che sembra una “prova generale” per una tregua più strutturale. Su iniziativa russa l’esercito ha sospeso i combattimenti in Ucraina in occasione delle festività di Pasqua, dalle 18 di sabato alle 24 di domenica (secondo i fusi orari di Mosca e Kiev). In maniera analoga era successo nel 2023 quando il presidente russo aveva ordinato una tregua in occasione del Natale ortodosso (il 7 gennaio)

La tregua di Pasqua ha sostanzialmente retto, sebbene entrambe le parti abbiano lamentato delle violazioni. Il riconoscimento di un sostanziale buon risultato è arrivato anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. “Ora, dopo la Pasqua, tutto il mondo può vedere chiaramente il vero problema — la vera ragione per cui le ostilità continuano. La Russia è la fonte di questa guerra. È da Mosca che deve arrivare un vero ordine affinché l’esercito russo cessi il fuoco. E se non c’è un tale ordine fermo da parte della Russia per il cessate il fuoco — allora non c’è alcun cessate il fuoco – ha scritto il presidente ucraino su Twitter -. In effetti, non ci sono stati allarmi aerei a Pasqua e alcuni settori del fronte sono rimasti tranquilli”.

PUTIN ANNUNCIA LA DISPONIBILITÀ A DISCUTERE DI UNA TREGUA DOPO GLI ATTACCHI DI SUMY

La scelta del Presidente Putin di annunciare prima una tregua pasquale e poi una predisposizione a un confronto più strutturale è strumentale, dopo i terribili attacchi su Kryvyi Rih e Sumy che solo pochi giorni fa hanno ucciso decine di civili.

“Questo dimostra che è possibile — è possibile quando la Russia sceglie di ridurre le uccisioni. Ciononostante, l’Ucraina mantiene la sua offerta — almeno, di non colpire le infrastrutture civili. E ci aspettiamo una risposta chiara da Mosca – ha continuato Zelenskyy su Twitter -. Siamo pronti a qualsiasi dialogo su come garantire questo. Esiste un modo ovvio, semplice e affidabile: fermare gli attacchi missilistici e con droni a lungo raggio. Solo questo garantirebbe automaticamente la sicurezza di tutte le infrastrutture civili. Un cessate il fuoco — reale e duraturo — deve essere il primo passo verso una pace sicura e stabile”.

LA TREGUA PER “TENERE BUONO” TRUMP: LA TATTICA RUSSA DEL BASTONE E LA CAROTA

L’intervento di Putin è possibile che sia servito per inviare un messaggio di buona volontà al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Quest’ultimo, in risposta agli attacchi di Sumy, venerdì aveva detto che davanti allo stallo dei negoziati sarebbe arrivato a sospenderli.

Dal canto suo Zelenskyy ha detto di essere aperto al dialogo e a “qualsiasi conversazione” capace di avvicinare la fine del conflitto. Ha anche proposto, di nuovo, una pausa di 30 giorni degli attacchi aerei e delle operazioni navali nel Mar Nero.

A LONDRA IL SECONDO ROUND DI COLLOQUI

Oggi si terrà a Londra il secondo round di colloqui tra l’Ucraina e gli alleati occidentali di Gran Bretagna, Francia, Germania e Usa, quest’ultimi saranno rappresentati dal capo della diplomazia Marco Rubio e dai due inviati speciali Keith Kellogg e Steve Witkoff, il quale volerà a Mosca per informare i russi sui colloqui con gli europei.

Nel primo round di Parigi l’offerta, non vincolante, statunitense era stata di accordarsi per un cessate il fuoco, in cambio la Russia avrebbe dovuto beneficiare di un allentamento delle sanzioni e del riconoscimento della Crimea come territorio russo. Il territorio intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sarebbe diventata una zona neutrale controllata dagli Stati Uniti. Per gli ucraini, però, conservare il proprio territorio rimane una linea rossa invalicabile.

“I rappresentanti ucraini, sia negli incontri di Parigi sia in quelli in programma questa settimana a Londra, avranno come compito principale quello di ottenere un cessate il fuoco incondizionato. Questo deve essere il punto di partenza”, ha concluso Zelenskyy.

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