Dallo stop all’ingresso di Kiev nella Nato al riconoscimento di alcuni territori alla Russia, ecco cosa prevede il piano Usa per l’Ucraina
Sul fronte Ucraina la notizia del giorno è che Vladimir Putin ha annunciato una tregua per Pasqua, durante un incontro con il capo di stato maggiore delle forze armate Valery Gerasimov. Una tregua, nella guerra con Kiev, che dovrebbe durare fino alla mezzanotte (le ore 23 italiane). “Ordino la cessazione di tutte le azioni militari per questo periodo” ha dichiarato il presidente russo. Una notizia che – è il timore – potrebbe essere smentita in qualsiasi momento.
Nel frattempo tutte le attenzioni sono puntate sul piano di pace per l’Ucraina presentato dagli Usa durante il vertice a Parigi delle scorse ore. Un piano destinato a far discutere. Secondo quanto riportato da diverse testate americane, tra cui il New York Post e Bloomberg, si tratterebbe di una proposta ambiziosa ma controversa, che punta a congelare il conflitto lungo le attuali linee del fronte e a ridefinire radicalmente gli equilibri della regione.
I PUNTI CHIAVE DEL PIANO DEGLI USA DI TRUMP PER L’UCRAINA
Riconoscimento territoriale parziale alla Russia. Il piano prevede che la Russia mantenga il controllo di cinque territori: Crimea, Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Washington sarebbe pronta, secondo indiscrezioni riportate sulle agenzie di stampa, a riconoscere de facto la sovranità russa su queste aree, pur senza un formale riconoscimento “de jure” da parte dell’Ucraina.
Stop all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Kiev dovrebbe rinunciare definitivamente all’adesione all’Alleanza atlantica, uno dei nodi storici del conflitto, in cambio di garanzie di sicurezza multilaterali, che potrebbero includere la presenza di forze di pace europee o anche americane.
Zona demilitarizzata. Si ipotizza l’istituzione di una zona cuscinetto demilitarizzata lungo il fiume Dnipro, simile alla divisione della Berlino post-bellica, con presenze occidentali a ovest e russe a est.
Riduzione delle sanzioni e sblocco degli asset russi. Per incentivare la cooperazione di Mosca, gli Stati Uniti potrebbero offrire una graduale riduzione delle sanzioni e un possibile scongelamento di asset russi, inclusi i 300 miliardi di dollari attualmente bloccati in Europa.
Accordo su terre rare e risarcimento indiretto agli Usa. Parte dell’accordo includerebbe diritti preferenziali per gli Stati Uniti sull’estrazione e il commercio delle risorse minerarie strategiche ucraine, come forma di “risarcimento” per il sostegno militare dato a Kiev.
REAZIONI E SCENARI FUTURI
Kiev ha subito smentito la notizia secondo cui sarebbe “d’accordo al 90%” con il piano, come riportato dal New York Post. Il Ministero della Difesa ucraino ha chiarito di non prendere decisioni politiche e ha criticato la vaghezza di certe percentuali, ribadendo che nessun territorio sarà ceduto. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’iniziativa russa “una manovra propagandistica”, denunciando nuovi attacchi con droni in contemporanea all’annuncio del cessate il fuoco.
Il piano di Trump potrebbe essere discusso la prossima settimana in un incontro a Londra, con la partecipazione di funzionari americani, ucraini e – forse – russi. Il rischio, qualora non si trovi un accordo, è che gli Stati Uniti si ritirino dai negoziati e riducano il supporto a Kiev, lasciando l’Europa a gestire da sola l’equilibrio nella regione. Secondo molti analisti, la proposta Trump rappresenta una “pace imposta” più che negoziata, che cerca una soluzione rapida al conflitto ma rischia di lasciare profonde ferite sul terreno.