Toni maggiormente positivi sui media Usa e tedeschi, scetticismo sui giornali francesi
Tra chi enfatizza il “rapporto speciale”, chi sottolinea che “se l’è cavata bene” e chi evidenzia che “non ci sono passi concreti”, anche la stampa internazionale ha analizzato, commentato e vivisezionato l’incontro a Washington tra Donald Trump e Giorgia Meloni. Un quadro variegato, in equilibrio tra l’abilità diplomatica della premier italiana e l’assenza di risultati concreti. Un punto, però, sembra accomunare tutti: la centralità del ruolo che Meloni vuole ritagliarsi come “ponte” tra Washington e Bruxelles.
I MEDIA USA: “UN LEGAME SPECIALE” E “IL MODELLO MELONI”
Il New York Times ha titolato: “L’incontro Meloni-Trump consolida il rapporto speciale”. Nell’editoriale David Sanger ha evidenziato come Trump e il vicepresidente J.D. Vance abbiano visto nella premier italiana un modello da proporre per l’Europa. Sanger descrive Meloni come abile nel gestire l’incontro senza incorrere negli errori di altri leader, sottolineando la sua capacità di mantenere un tono conciliante e privo di richieste divisive.
Politico ha osservato che, sebbene non ci siano stati passi concreti, Trump per la prima volta ha mostrato ottimismo su un possibile accordo commerciale con l’Unione europea, promettendo “un accordo equo, al 100%”. Meloni, pur consapevole di non poter negoziare per tutta l’Unione, si è offerta sostanzialmente come mediatrice e facilitatrice.
Il Washington Post ha parlato di una Meloni “fiduciosa” e “pragmatica”, mentre il Wall Street Journal l’ha definita “meglio posizionata e più scaltra di altri leader europei” nel trattare con Trump.
La BBC, da parte sua, ha letto la missione italiana come “una significativa vittoria”, sottolineando come l’incontro alla Casa Bianca potrebbe rafforzare l’immagine di Meloni come una sorta di “Trump whisperer”. Il network britannico ha posto l’accento sulla capacità della premier di interpretare il linguaggio politico e simbolico dell’ex presidente americano, costruendo un rapporto personale utile sul piano strategico.
PER I MEDIA TEDESCHI, MELONI “PONTE STRATEGICO” E “LA DONNA D’EUROPA”
Sui media tedeschi il tono è stato per lo più positivo. Der Spiegel ha definito la visita “una tappa cruciale”, riconoscendo il pragmatismo della premier. Die Welt ha messo in risalto il valore economico dell’incontro, indicandola come possibile “ponte” tra Ue e Usa. Il quotidiano ha anche celebrato Meloni con l’appellativo: “la donna d’Europa”.
Il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha parlato di “un’operazione di charme” in un momento delicato per le relazioni transatlantiche. Die Zeit ha letto la visita come un consolidamento del rapporto tra i due leader, mentre la Süddeutsche Zeitung ha messo in luce il “clima positivo” e la “buona sintonia”.
PER I QUOTIDIANI SPAGNOLI ENTUSIASMO CON RISERVA
In Spagna El País ha titolato: “Meloni fiduciosa su un accordo dopo l’incontro con Trump”, ma ha notato l’assenza del Segretario Usa al Commercio Howard Lutnick, interpretata come segnale di prudenza da parte americana. Il quotidiano ha anche sottolineato lo slogan della premier italiana – “Make the West great again” – come chiaro richiamo allo stile trumpiano.
El Mundo, invece, ha evidenziato il “feeling tra i due leader” e la promessa di Trump di firmare un accordo tariffario con l’Ue.
SCETTICISMO PER IL FRANCESE LE MONDE
Le Monde si mostra più critico: secondo il quotidiano francese, Meloni non ha ottenuto risultati concreti, nonostante il tentativo di sfruttare la vicinanza ideologica con Trump. L’articolo sottolinea il tono teso dell’incontro e l’assenza di impegni chiari da parte americana, al di là di vaghe promesse su futuri incontri.
Il quotidiano russo Izvestia ha descritto infine la leader italiana come “l’interlocutore ideale” per Trump in Europa, evidenziando la compatibilità ideologica e la capacità di costruire un canale diretto tra Washington e Bruxelles.