Capitolo dazi: il primo contatto tra il Commissario per il Commercio, Maros Sefcovic e l’amministrazione Trump è stato infruttuoso. Roma e Bruxelles sperano nella visita della Premier Giorgia Meloni
Bisogna essere pronti a tutto, anche a uno scenario che non preveda alcun accordo tra Ue e Usa sui dazi. Il Commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, è stato in missione a Washington per provare a trovare un accordo e cercare di evitare una guerra dei dazi con gli Stati Uniti. Tuttavia, per il momento, l’amministrazione Trump non sembra voler tornare sui suoi passi.
LA MISSIONE (INFRUTTUOSA) DI SEFCOVIC A WASHINGTON
Le tariffe, imposte da quest’ultimi anche ai paesi del Vecchio continente, resteranno congelate per 90 giorni (a partire dal 15 aprile). Quindi Bruxelles ha un po’ di tempo per provare a negoziare.
“È positivo che l’incontro si sia svolto negli ultimi giorni a Washington, con il commissario Sefcovic e i suoi colleghi, e che la posizione dell’Ue in merito sia stata chiara e coerente dall’inizio alla fine – ha detto Michael McGrath, commissario europeo per la democrazia, la giustizia, lo stato di diritto e la tutela dei consumatori, durante la conferenza stampa sul Safety Gate -. Riteniamo che i dazi siano la strada sbagliata, perché danneggiano le imprese, i consumatori e, in ultima analisi, possono costare il lavoro anche ai lavoratori. Pertanto, auspichiamo una soluzione negoziata e ritengo positivo che il lavoro prosegua ora a livello di esperti per esplorare ulteriormente il terreno per un accordo reciprocamente vantaggioso”.
L’UE SUI DAZI VUOLE TRATTARE MA SI PREPARA ALLO SCENARIO “NO DEAL”
La proposta europea prevede “tariffe reciproche ‘zero per zero’ per tutti i beni industriali, comprese le automobili”, spiega il commissario McGrath. Inoltre, il Vecchio continente ha sospeso le contromisure sui dazi commerciali degli Stati Uniti proprio per dare tempo e spazio ai negoziati tra l’Ue e gli Stati Uniti. “Siamo anche stati chiari sul fatto che, mentre questi colloqui proseguono parallelamente, continueremo a prepararci per il potenziale scenario, che speriamo non si materializzi, di una situazione di ‘no deal’ – ha detto il commissario McGrath -. Mentre parliamo, le esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti sono soggette a dazi del 10% e, in alcuni casi, come acciaio, alluminio e automobili, al 25%. Vogliamo quindi che questi negoziati procedano, procedano rapidamente, per giungere a una conclusione positiva, e faremo tutto il possibile per garantire un esito positivo. Ma parallelamente, dobbiamo prepararci per lo scenario di ‘no deal'”.
GIORGIA MELONI A WASHINGTON SENZA “MANDATO EUROPEO” SUI DAZI
Trovare un’intesa al primo tentativo negoziale sarebbe stato un successo enorme ma onestamente irrealistico. Un contributo al capitolo dazi potrebbe arrivare dalla visita della Premier da Giorgia Meloni a Washington dove incontrerà il presidente Usa. Il capo del governo italiano non ha, però, ricevuto alcun mandato ufficiale dall’Ue sebbene negli ultimi giorni le interlocuzioni con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen siano state serrate.
MELONI A WASHINGTON. OBIETTIVO: RIUNIFICARE L’OCCIDENTE
Il viaggio di Giorgia Meloni di questa settimana ha suscitato speranze, in merito a un accordo sui dazi, per via della posizione particolare che occupa nel contesto europeo e del rapporto “speciale” che vanta con il Presidente Trump. L’incontro di Washington è un bilaterale ma è chiaro che, anche senza mandato ufficiale, la premier parla per conto di tutta l’Ue. “Qualsiasi azione di contatto con l’amministrazione statunitense è più che benvenuta”, chiarisce la portavoce della Commissione Arianna Podestà, ricordando però che la competenza negoziale è soltanto di Bruxelles.
Come anticipato, per il momento la Casa Bianca respinge la proposta dell’Ue per i dazi zero sull’industria. L’obiettivo del governo e dell’Ue resta quello di “riunificare” l’Occidente, ridurre le tensioni e aprire la strada a una grande area di libero scambio tra Nord America, Stati Uniti, Canada, Messico e Unione europea. “Quando c’è la tempesta, l’Italia guarda i valori fondamentali della nostra civiltà e manteniamo salda la bussola che va verso Occidente – spiega il ministro delle Imprese, Adolfo Urso -. La strada maestra è il dialogo, la nostra proposta strategica è un’area atlantica di libero scambio in modo da creare, quando ci saranno le condizioni, il più grande bacino commerciale del pianeta”.