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Nomine Rai Pubblicità

Nomine Rai Pubblicità, sulla presidenza è scontro Fdi-Lega: stallo e rinvio

Nomine Rai Pubblicità, né Calandrelli né Zinzilli alla presidenza. Continua il braccio di ferro tra il referente di Fratelli d’Italia, l’ad Giampaolo Rossi e il consigliere della Lega che presiede il Cda Antonio Marano

Erano attese per oggi le decisioni del consiglio d’amministrazione Rai per la nomina del nuovo presidente del braccio pubblicitario dell’azienda. Nel pomeriggio invece è arrivata la fumata nera: nulla di fatto e rinvio alla prossima riunione.

Sulla presidenza di Rai Pubblicità si gioca una partita dal sapore eminentemente politico, con battaglie interne alla maggioranza che s’intrecciano alla corsa per la presidenza dell’emittente pubblica e alle istanze delle opposizioni, che invocano una riforma strutturale.

NOMINE RAI PUBBLICITÀ: SFIDA TRA L’AD ROSSI E IL CONSIGLIERE MARANO

Il braccio di ferro vede contrapposti l’ad Giampaolo Rossi (quota FdI), che sponsorizza la candidatura di Silvia Calandrelli, e Antonio Marano, consigliere in quota Lega e presidente facente funzioni per anzianità, che sosterrebbe invece Gianfranco Zinzilli.

CHI È SILVIA CALANDRELLI

Silvia Calandrelli, romana, classe 1963, è laureata in Filosofia ed è in Rai dal 1989, dove ha iniziato come programmista regista. Ha diretto Rai Educational, Rai Cultura e Rai Scuola, diventando uno dei riferimenti per l’offerta culturale del servizio pubblico. Ha ricoperto per breve tempo anche la direzione di Rai 3. Attualmente è Direttore della Direzione Cultura ed Educational ed è considerata una figura di garanzia e pluralismo, gradita alle opposizioni.

CHI È GIANFRANCO ZINZILLI

Gianfranco Zinzilli è anch’egli un veterano della Rai, dove è entrato nel 1989 occupandosi inizialmente di archivi e apparecchiature. Con il tempo ha assunto incarichi di responsabilità, fino a diventare vicedirettore vicario della Direzione Offerta Estero. È considerato vicino alla Lega, ed è la figura su cui punta Antonio Marano per rafforzare ulteriormente il peso del Carroccio all’interno dell’azienda.

LA BATTAGLIA POLITICA NEL CDA

Secondo il Corriere della Sera, Marano starebbe ostacolando la nomina proposta da Rossi. E qui entra in campo l’opposizione, composta dai consiglieri Alessandro Di Majo (M5S) e Roberto Natale (AVS), che potrebbe far convergere i propri voti su Calandrelli, rendendo ininfluente quello contrario di Marano, pur lasciando intatto il segnale politico della sua posizione.

Dietro le quinte, si muove anche la partita per la presidenza della Rai stessa. Rossi avrebbe in mente di riportare in auge la candidatura di Simona Agnes (Forza Italia), ma gli manca ancora il voto decisivo delle opposizioni. Intanto, le indiscrezioni su un passo indietro di FI e FdI sul nome di Agnes nell’ottica di sbloccare lo stallo – che paralizza gli organi di vigilanza – sono state smentite con decisione dal capogruppo al Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ieri ha dichiarato: «Agnes resterà nel cda Rai più del cavallo all’ingresso di viale Mazzini…».

LA RIFORMA SULLA GOVERNANCE

Il nodo potrebbe essere sciolto concedendo all’opposizione la tanto invocata riforma della governance Rai. Proprio ieri, in un incontro promosso da Articolo 21, Rete #NoBavaglio e MoveOn, si sono ritrovati assieme Schlein, Conte, Bonelli,  Fratoianni e Magi, che hanno espresso l’auspicio che la riforma – in linea con il Media Freedom Act europeo – venga approvata entro agosto.

Per Gasparri, invece, sarebbe sufficiente eliminare le norme introdotte da Matteo Renzi che affidano a MEF la nomina di AD e presidente Rai, una proposta considerata insufficiente dalle opposizioni.

Nel frattempo, continuano le polemiche interne: Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, ha denunciato una circolare Rai che impone ai filmmaker esterni l’utilizzo esclusivo della piattaforma tecnologica aziendale, definendola una forma indiretta di controllo.

Leggi anche: Porte girevoli in Rai, chi entra e chi esce tra ‘forzisti’ e meloniani (e la Lega?)

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