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Mattarella, cosa accade quando il presidente della Repubblica è indisposto?

Un intervento programmato per il presidente Mattarella, nessuna preoccupazione dal Quirinale

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si trova ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Roma per un intervento programmato al cuore. Si tratta dell’impianto di un pacemaker, una procedura considerata di routine in ambito cardiologico, soprattutto per pazienti over 70 affetti da bradicardia, ovvero un rallentamento del battito cardiaco. Dal Quirinale è arrivata una nota rassicurante: l’intervento non desta alcuna preoccupazione e il Capo dello Stato ha lavorato regolarmente durante tutta la giornata, incontrando anche il presidente del Montenegro Milojko Spajić.

PACEMAKER: UN INTERVENTO FREQUENTE E SOTTO CONTROLLO

Come spiegato dal professor Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia, il pacemaker è un piccolo dispositivo impiantato sottopelle per regolarizzare il ritmo cardiaco nei casi di rallentamenti eccessivi. Ogni anno, in Italia, si effettuano circa 50 mila impianti, con un’età media dei pazienti di 81 anni. L’operazione è rapida e la ripresa solitamente immediata, con pochi giorni di degenza necessari per stabilizzare il dispositivo.

COSA SUCCEDE SE IL PRESIDENTE NON PUO’ ESERCITARE LE PROPRIE FUNZIONI?

La notizia del ricovero ha sollevato una domanda legittima: cosa prevede la Costituzione nel caso in cui il presidente della Repubblica non possa temporaneamente svolgere le sue funzioni? La risposta è nell’articolo 86 della Costituzione italiana: “Le funzioni del presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato”. In altre parole, nel caso di impedimento temporaneo, è il presidente del Senato – attualmente Ignazio La Russa – a subentrare nel ruolo di supplente.

UNA SUPPLENZA DAI LIMITI NON SCRITTI

Formalmente la supplenza dà al presidente del Senato tutti i poteri del Capo dello Stato, compresi quelli più rilevanti come la firma di decreti, la nomina di funzionari o lo scioglimento delle Camere. La prassi istituzionale però suggerisce un approccio molto prudente e limitato: chi ricopre temporaneamente questo ruolo tende a svolgere solo le funzioni essenziali e urgenti, senza entrare nel merito delle decisioni politiche di lungo respiro.

Nel caso attuale, la supplenza si attiverebbe solo se il presidente fosse temporaneamente impossibilitato a operare, cosa che non è ancora avvenuta né è stata formalizzata. Quando si tratta di questioni di salute o, come in questo caso, di interventi medici programmati, non esiste una prassi istituzionale codificata. Se l’indisposizione del presidente Mattarella dovesse rivelarsi molto breve e non tale da impedirgli l’esercizio delle sue funzioni, probabilmente non sarebbe necessario alcun trasferimento temporaneo di poteri al presidente del Senato.

La “vacanza della carica” – e quindi la necessità di eleggere un nuovo Capo dello Stato – si verifica secondo la Costituzione solo in caso di morte, dimissioni o decadenza. Ma non è questo assolutamente il caso.

AGENDA FITTA E RITORNO IN VISTA

Mattarella ha in programma diversi impegni per le prossime settimane, tra cui il discorso per l’80° anniversario della Liberazione il 25 aprile, quest’anno previsto a Genova. Il pacemaker non dovrebbe impedire la partecipazione a questi appuntamenti, anche se tutto dipenderà dai tempi della convalescenza e dalle indicazioni dei medici. Nel frattempo, da parte di tutte le istituzioni e forze politiche sono arrivati tanti messaggi di affetto e gli auguri di una pronta guarigione.

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