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Le nomine bloccano la riforma dei porti e il DM eolico offshore

Lo stallo sulle nomine blocca la riforma dei porti e i progetti del DM per l’eolico offshore. Nel frattempo, anche le candidature per nuovi progetti previsti dal DM per lo sviluppo dell’eolico offshore sono ferme in attesa dei nuovi nomi, secondo quanto ha rivelato un operatore del settore energetico a Policy Maker

Lo stallo sulle nomine blocca la tanto attesa riforma dei porti e i progetti del DM per lo sviluppo dell’eolico offshore. Il Governo sta definendo gli ultimi dettagli del nuovo modello di governance degli scali, con al vertice una società pubblica che coordinerà l’attività di programmazione di tutti i porti italiani riuniti nelle autorità di sistema. Le Asp si incaricheranno della gestione operativa dei singoli porti. Tuttavia Il nuovo sistema scatterà solo dopo la conclusione delle nomine dei presidenti delle Autorità portuali. Nel frattempo, anche le candidature per nuovi progetti previsti dal DM per lo sviluppo dell’eolico offshore sono ferme in attesa dei nuovi nomi, secondo quanto ha rivelato un operatore del settore energetico a Policy Maker. Una partita non semplice perché 7 Ats su 16 sono attualmente affidate a commissari, altre 3 hanno presidenti il cui mandato è scaduto. Tutti i dettagli.

IL BUCO NELLE NOMINE INIZIA A PESARE

Il mancato rinnovo delle nomine sta causando rallentamenti nel processo di riforma e riammodernamento dei porti, atteso da diversi anni. Conseguenze ipotizzate da Policy Maker già una settimana fa e confermate da una fonte che ha chiesto di restare anonima. Il vicemnistro dei Trasporti, Edoardo Rixi, si trova a dover gestire il più grande giro di poltrone dalla riforma del 2015 che ha ridotto il numero delle autorità portuali. I nodi da sciogliere sono ancora molti, dopo il recente rinvio delle nomine.

Nella lista delle poltrone vacanti figurano importanti centri marittimi, tra questi spiccano Civitavecchia, Genova, Sardegna, Bari, Taranto, Napoli, Gioia Tauro, La Spezia, Trieste, Palermo. Non saranno interessate in questa partita solo le Autorità portuali di Ancona e di Catania. La settimana scorsa Rixi ha dichiarato che i nomi dei presidenti (“concordabili”) sono stati comunicati ai presidenti di Regioni. Rixi ha definito gli stessi nomi come “concordabili”.

TUTTI I NOMI

I nomi in lizza per lo scalo di Civitavecchia sono Andrea D’Angelo e Matteo Gasparato (FI), con il primo in vantaggio. Il nome di Federica Montaresi è in pole per l’Autorità portuale della Sardegna, attualmente è commissario dei porti di Spezia e Carrara.

Matteo Paroli è uno dei nomi più accreditati per l’Asp che include il porto di Genova, hub che ha potuto usufruire dell’opera più costosa del PNRR: la diga foranea da 1,3 miliardi di euro. Invece, la partita per l’autorità portuale di Trieste si gioca tra Antonio Gurrieri e l’attuale commissario Vittorio Torbianelli, con il primo in vantaggio.

Luca Lupi è tra i papabili a Palermo, mentre Ciccio Rizzo è tra i più accreditati per la poltrona presso l’autorità portuale dello Stretto. Per il porto di Bari, invece, guadagna terreno Francesco Mastro. Il porto di Taranto potrebbe andare alla Lega, con Giovanni Gugliotti in pole.

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