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Bessent

Chi è Scott Bessent, la ‘colomba’ che sui dazi sussurra al ‘falco’ Trump

Una figura centrale nell’Amministrazione guidata da Trump, oggi il segretario al Tesoro Bessent si trova in difficoltà 

In questi mesi si è imposto come uno degli architetti della strategia economica americana, con un ruolo decisivo nell’orientare Donald Trump su temi cruciali come i dazi e la politica commerciale. Lui è Scott Bessent, attuale segretario al Tesoro degli Stati Uniti e figura di primo piano nella nuova Amministrazione americana.

L’INTERVENTO DI BESSENTE SUI DAZI E LA CRISI DEI MERCATI

Secondo un’indiscrezione riportata da Politico, Bessent si è recato domenica in Florida per convincere Donald Trump a correggere la comunicazione sui dazi. L’obiettivo: evitare nuovi crolli dei mercati finanziari. Il segretario ha spiegato al presidente che i mercati sarebbero rimasti instabili senza un messaggio più costruttivo incentrato sulla possibilità di accordi commerciali. Il consiglio è stato chiaro: “Non bisogna abbandonare il piano, ma devi parlare di negoziati e di quale sia il risultato finale che vuoi raggiungere”.

LO SCONTRO CON LA CINA E LE INDISCREZIONI SULLE SUE DIMISSIONI

Nelle ultime ore Bessent è tornato a far parlare di sé per le sue dure dichiarazioni alla Cnbc contro Pechino, che ha annunciato nuove tariffe del 34% contro Washington. “La Cina ha commesso un grosso errore” ha affermato, accusando il governo cinese di “giocare una mano perdente”. La tensione commerciale è destinata ad aumentare, ma Bessent ha chiarito che ogni opzione è sul tavolo e ha confermato che circa 70 Paesi hanno già avviato contatti con la Casa Bianca per negoziare nuove intese. Donald Trump sarà personalmente coinvolto in queste trattative.

Nei giorni scorsi diversi media internazionali, con un’eco anche in Italia, hanno rilanciato l’indiscrezione che l’attuale segretario al Tesoro sarebbe pronto a lasciare l’amministrazione Usa. Lo sostiene la rivista The New Republic, secondo cui la decisione sarebbe maturata dopo l’annuncio di Trump sui dazi e le pesanti ripercussioni sui mercati finanziari, con il Dow Jones e il Nasdaq in calo ai minimi dal 2020.

PER BESSENT UN PASSATO NELLA FINANZA GLOBALE

Prima di entrare nel governo, come riporta la sua biografia sul sito del Tesoro Usa, Bessent ha costruito una lunga carriera nel mondo degli investimenti. Con oltre 40 anni di esperienza nei mercati finanziari globali, è considerato uno specialista di valute e reddito fisso. È stato ceo e cio di Key Square Capital Management, hedge fund da lui fondato nel 2015, e in precedenza chief Investment Officer del Soros Fund Management. Dal 1991 al 2000 ha guidato la sede londinese del fondo di George Soros.

Ecco cosa scriveva il Corriere della Sera lo scorso novembre: “Il miliardario 62enne della South Carolina, fondatore della società di investimento Key Square Capital Management e chief investment officer alla Soros Fund Management al 2011 al 2015, negli ultimi mesi è diventato il più importante consigliere economico del tycoon difendendolo per tutta la campagna elettorale sulla proposta di imporre dazi estremi nonostante l’opposizione di Wall Street che teme guerre commerciali e l’impennate dei costi per gli americani. The Donald sarebbe stato colpito da lui quando dichiarò che, secondo le sue previsioni, il mercato azionario sarebbe crollato se Kamala Harris avesse vinto le elezioni”.

ACCADEMICO E FILANTROPO

Bessent ha anche insegnato storia economica come docente a contratto alla Yale University, dove aveva conseguito la laurea. Originario del South Carolina, ha legami familiari nei settori dell’agricoltura, dell’editoria e dell’ospitalità. Con la sua famiglia ha contribuito alla creazione del McLeod Rehabilitation Center presso lo Shriners Children’s Hospital a Greenville. Ha inoltre sostenuto il Harlem Children’s Zone a New York e ha ricoperto incarichi di rilievo presso la Rockefeller University.

È membro del Council on Foreign Relations, dell’Economic Club of New York e della Chiesa Ugonotta Francese di Charleston. Da sempre impegnato nella promozione dell’educazione finanziaria, vive tra Washington e Charleston con la moglie e i due figli.

Il suo ruolo nei negoziati globali sarà determinante nei prossimi mesi, sempre che non lascerà prima, in un contesto segnato da tensioni geopolitiche, instabilità dei mercati e competizione strategica tra le grandi potenze.

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