Per Fedriga e Zaia sui dazi bisogna avviare una trattativa diretta con l’amministrazione Trump, in linea con la posizione rivendicata dal leader della Lega
Serve una negoziazione bilaterale, far valere i rapporti con gli Stati Uniti: anche le Regioni (‘leghiste’) scendono in campo sui dazi, alla vigilia dell’introduzione della misura economica annunciata da Donald Trump.
SALVINI SPINGE PER UNA TRATTATIVA DIRETTA CON TRUMP. PER MELONI SERVE PUNTO DI EQUILIBRIO
E lo fanno richiamando la narrazione e le parole d’ordine del leader del Carroccio Matteo Salvini, il quale appena due giorni fa aveva ribadito: “Bisogna lavorare per ridurre l’impatto, i problemi. La guerra commerciale non è mai utile. Io penso che una trattativa diretta italiana, senza passare da Bruxelles, da Parigi o da Berlino che hanno altri interessi, possa essere utile e metterci al riparo”.
E così le Regioni, nei fatti, vanno in pressing su Giorgia Meloni, pungolando la sua strategia un po’ attendista, secondo cui invece con gli Usa “non si deve agire per impulso”, ma “serve agire in modo ragionato cercando di raggiungere un punto di equilibrio”.
LE PREOCCUPAZIONI DI FEDRIGA E ZAIA SUI DAZI: FAR VALERE I RAPPORTI CON GLI USA
“Sono preoccupato – ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni -, bisogna vedere cosa faranno gli Stati Uniti, sicuramente è importante che a livello nazionale ed europeo si intavoli subito una negoziazione con l’amministrazione statunitense. I dazi non fano bene all’Europa e non fanno bene agli Stati Uniti”. Ancora più allarmante il governatore veneto Luca Zaia: “Il 2 aprile – ha affermato – sarà un giorno cruciale per l’economia mondiale. I dazi saranno il terzo cigno nero in cinque anni. L’Italia faccia valere il proprio rapporto privilegiato con gli Stati Uniti”.
“URSO SMENTISCE LA LEGA”?
Un vero forcing, che ha un destinatario: Giorgia Meloni. Di contro il ministro di Fratelli d’Italia Adolfo Urso declina la strategia di governo in chiave più europea. Il titolare del Mimit ha ribadito anche oggi che sugli accordi bilaterali a livello di Paese sarebbe “come se la Basilicata decidesse di fare una sua politica estera e facesse un accordo con un altro attore. Non è di competenza di una regione. La politica estera è di competenza della nazione, la politica commerciale è competenza dell’Ue, della Commissione europea, e non da ora. Non possono essere sottoscritti accordi bilaterali a livello nazionale”.
Talmente chiaro che dall’opposizione non hanno tardato a far notare questa ulteriore discrasia tra le varie posizioni degli alleati di governo. “Il ministro Urso – ha dichiarato Borghi di Italia Viva – ha smentito clamorosamente la Lega sul tema dei dazi, chiudendo la strada a qualsiasi trattativa bilaterale con gli Stati Uniti e prendendo atto che la competenza in materia di politica commerciale è dell’Unione europea”.
E nel frattempo, Bloomberg lancia la notizia: il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance sta programmando per la fine di aprile una visita in Italia, nello specifico potrebbe recarsi a Roma tra il 18 e il 20 aprile. E sembra che i diplomatici di Washington abbiano chiesto alle controparti italiane di organizzare un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.