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Dsr Bank

DSR Bank, la nuova banca delle armi: che cos’è e come funziona

DSR Bank: se il capitale investe in difesa, gli interessi si misurano in armi. Meglio della Bei, poco flessibile e fortemente limitata sui temi della difesa, ecco un nuovo colosso finanziario capace di attrarre capitale privato e armare l’Europa (col supporto degli Usa).

Molto presto la neonata Defence, Security, and Resilience (DSR) Bank potrebbe giocare un ruolo cruciale negli investimenti occidentali sulla sicurezza. Il nuovo istituto multilaterale finanziato dai Paesi azionisti attingerebbe ai capitali europei e americani e godrebbe di una dotazione iniziale di 100 miliardi di sterline. Scopo dell’iniziativa, «colmare il gap di finanziamento che minaccia la sicurezza occidentale», come recita il comunicato.

Mentre la sua creazione viene salutata come una svolta strategica per la sicurezza collettiva, emergono interrogativi critici: quali saranno le conseguenze di una finanza sempre più integrata nel settore della difesa?

CHE COS’È LA DSR BANK

Si chiama Defence, Security, and Resilience (DSR) Bank la nuova iniziativa finanziaria internazionale volta a rafforzare le capacità di difesa e sicurezza dei paesi membri della NATO e dei loro alleati.

Lanciata ufficialmente a febbraio 2025, la DSR Bank mira a colmare le lacune nel finanziamento sia degli acquirenti che dei fornitori nel settore della difesa. L’iniziativa nasce su impulso di Rob Murray, ex capo dell’innovazione della NATO, e gode del supporto di un gruppo di influenti leader militari, esperti finanziari e figure politiche di alto livello, tra cui Lord Stuart Peach, ex Presidente del Comitato Militare della Nato e Capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito, l’economista Rebecca Harding, il Presidente del Comitato di Difesa della Lituania ed ex Assistente Segretario Generale della Nato Giedrimas Jeglinskas, e il Generale Rick Hillier, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa canadese.

Il progetto della nuova banca ha preso avvio alla fine di dicembre, con un documento firmato da Murray e sottoposto a una peer review da parte dell’Atlantic Council. Nel documento si affermava che, dopo l’ingresso di un “piccolo gruppo di nazioni” fondatrici, seguiti successivamente da altre nazioni come “azionisti”, le operazioni potrebbero iniziare intorno al 2027.

COME FUNZIONA LA DSR BANK

La missione principale della DSR sarà quella di affrontare le sfide finanziarie e operative che attualmente limitano l’efficacia delle capacità di difesa collettiva.

Dal momento che il ReArm Europe non sarà supportato da un piano finanziario comune, ma dovrà avvalersi di prestiti contratti singolarmente dagli Stati membri in deroga ai vincoli di bilancio dell’Unione, si fa infatti più stringente l’esigenza di dotarsi di una fonte di liquidità specifica per il progetto di riarmo da 800 miliardi di euro annunciato da Ursula Von der Leyen.

La DSR Bank Fungerà da garante, riducendo il rischio percepito per i prestatori commerciali e facilitando un maggiore flusso di credito verso i fornitori di difesa. Questo approccio multi-sfaccettato mira a stabilizzare la liquidità della catena di approvvigionamento, supportando le esigenze di produzione immediate e la resilienza e l’innovazione a lungo termine nel settore della difesa.

Attraverso l’emissione di obbligazioni garantite con rating AAA, cioè ai tassi più bassi disponibili sul mercato, la DSR Bank mira a ridurre i costi di finanziamento e fornire risorse sostenibili per la modernizzazione della difesa. Inoltre, la banca si propone di garantire liquidità ai fornitori e attrarre investimenti privati nel settore della difesa.

I RISCHI DI UNA BANCA DELLE ARMI

La proposta, ancorché pragmatica, reca con sé diverse implicazioni negative sul piano sociale e politico, obiezioni valide sia per il progetto specifico della DSR Bank che in un quadro più ampio di critica al piano di riarmo.

Innanzitutto perché l’incremento delle spese per la difesa da parte delle economie nazionali potrebbe sottrarre risorse vitali ad altri settori, come l’istruzione e la sanità, accentuando le disuguaglianze e minando il benessere delle popolazioni. Tanto più che l’ipotesi complementare all’impiego della DSR Bank prevede l’allargamento delle maglie della Banca Europea per gli Investimenti, che attualmente supporta solo iniziative che abbiano almeno un doppio risvolto militare e civile, e di attingere ai fondi per la Coesione, finalizzati proprio a ridurre le disuguaglianze nell’Unione. 

Militarizzare, poi, significa anche aumentare la dotazione delle forze di polizia e delle forze armate, col rischio di incentivare o normalizzare politiche securitarie sul fronte interno. Ci sono poi le questioni legate all’eccessiva dipendenza degli Stati dagli investitori, i cui obiettivi potrebbero non allinearsi sempre con le esigenze di sicurezza nazionale.

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