Un confronto atteso quello del presidente di Stellantis questa settimana in audizione a Montecitorio sul futuro dell’automotive italiano
John Elkann in Parlamento. E già questa è una notizia. Prima ancora di essere audito, prima ancora di capire cosa dirà presso le commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato, i media hanno iniziato già a costruire una narrazione sulla presenza del presidente di Stellantis a Montecitorio. L’appuntamento è previsto per mercoledì nella Sala Mappamondo.
Un incontro che arriva in un momento delicato per il settore auto italiano e che sarà incentrato sul Piano Italia, il programma di investimenti annunciato da Stellantis lo scorso dicembre.
PER STELLANTIS UN NUOVO APPROCCIO DOPO L’ERA TAVARES
Rispetto alla precedente audizione dell’ottobre scorso, quando davanti alle stesse commissioni si era presentato Carlos Tavares, il clima politico e industriale sembra essere decisamente cambiato. L’uscita di scena dell’ex ceo ha segnato la fine di un periodo caratterizzato da forti tensioni tra Stellantis e il governo italiano. Da quando Elkann ha assunto la guida operativa del comitato esecutivo, in attesa della nomina di un nuovo amministratore delegato prevista entro giugno, l’azienda ha mostrato un atteggiamento più collaborativo nei confronti delle istituzioni, dei sindacati e dei concessionari.
GLI IMPEGNI DI STELLANTIS PER L’ITALIA
Da quanto emerge dalle ricostruzioni della stampa, il fulcro dell’intervento di Elkann sarà proprio il Piano Italia, un progetto che prevede investimenti per 2 miliardi di euro negli stabilimenti italiani e 6 miliardi in acquisti da fornitori nazionali.
Tra gli impegni già presi da Stellantis, il governo sembra aver riconosciuto alcuni segnali concreti di cambio di rotta. Tra questi, la produzione anticipata della Fiat 500 ibrida a Mirafiori, ora prevista per novembre 2025; l’avvio della produzione di cambi per auto ibride nello stabilimento di Termoli. E ancora: il trasferimento a Torino della sede Stellantis Europa e del polo dei veicoli commerciali Pro One; l’assunzione di cento giovani ingegneri; la riqualificazione della Palazzina uffici di Mirafiori, che riaprirà nel 2027. Nodi irrisolti ancora ce ne sono, come il rilancio della Maserati e il futuro della gigafactory di Termoli, il cui progetto è ancora in sospeso.
LE MOSSE DI ELKANN TRA FABBRICHE E MERCATI INTERNAZIONALI
Nelle ultime settimane Elkann si è mosso tra Stati Uniti, Francia e Germania, mostrando un approccio più dinamico rispetto alla gestione precedente. In Italia ha visitato diverse fabbriche, dove permangono situazioni critiche come ampie fasi di cassa integrazione. Il contesto industriale rimane complesso: secondo gli ultimi dati Anfia, la produzione di autovetture ha registrato un calo del 63,4% rispetto allo stesso mese del 2024.
Oltre a ribadire la centralità dell’Italia nelle strategie di Stellantis, è probabile che Elkann lanci un appello anche alla politica, con la quale non sono mancati forti attriti negli ultimi tempi. Non è un mistero che uno degli obiettivi sia quello di favorire un’azione coordinata tra governo, istituzioni e aziende per affrontare le sfide del settore auto. Come la crisi del mercato, le transizioni tecnologiche e le strategie europee sulla mobilità, al centro anche del dibattito politico nazionale ed europeo.
L’audizione di mercoledì sarà dunque un banco di prova importante per capire se il nuovo corso Stellantis potrà davvero rafforzare il settore automotive italiano e quale ruolo il governo intende giocare in questa partita.