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commissione Banche

Chi sono i vertici della nuova commissione Banche

L’avvocato forzista Zanettin è stato eletto presidente, in tutto sono 14 i senatori chiamati a far parte della commissione di inchiesta sulle Banche

Pierantonio Zanettin è il nuovo presidente della commissione d’inchiesta monocamerale sulle Banche che si è insediata nelle scorse ore. La scelta, dunque, è ricaduta su un senatore di Forza Italia, partito da sempre molto sensibile alla materia.

CHI FA PARTE DELLA COMMISSIONE BANCHE

Vicepresidenti sono Fausto Orsomarso (FdI) e Cristina Tajani (Pd), segretari Matteo Gelmetti (FdI) e Gabriella Di Girolamo (M5S). È composta in tutto da 14 senatori. Gli altri componenti sono: Giorgio Maria Bergesio (Lega), Silvio Franceschelli (Pd), Tino Magni (Avs), Filippo Melchiorre (FdI), Lavinia Mennuni (FdI), Dafne Musolino (Iv), Pietro Patton (Aut), Giorgio Salvitti (Nm), Erika Stefani (Lega).

MISSION E COMPETENZE DELLA COMMISSIONE BANCHE

La commissione Banche si concentrerà sulla prosecuzione del lavoro “di indagine sulla tutela del risparmio nel contesto dei mutamenti verificatisi negli ultimi anni nei modelli di business e nelle tipologie dei prodotti e dei servizi erogati”. I senatori commissari avranno ampi poteri per analizzare il funzionamento del sistema bancario, le crisi degli istituti, il credito alle imprese, e fenomeni come la desertificazione bancaria. Saranno monitorati anche l’uso dell’intelligenza artificiale, i crediti deteriorati e l’efficacia delle normative su riciclaggio e terrorismo. La Commissione avrà poteri analoghi a quelli dell’autorità giudiziaria, presenterà un rapporto annuale al Senato e proporrà eventuali riforme legislative per rafforzare la stabilità, la tutela del risparmio e la competitività del sistema economico.

LE PRIORITA’ DEL PRESIDENTE FORZISTA ZANETTIN..

“Abbiamo di fronte un tempo definito, due anni davanti di lavoro, quindi puntiamo a obiettivi realistici, partendo dalla tutela del risparmio, avendo ben chiaro che la frontiera è sul fronte di Fintech, delle criptovalute” con l’obiettivo di “far crescere le garanzie per i più fragili sul fronte dell’educazione finanziaria, che sono scarse”, ha detto all’AdnKronos Pierantonio Zanettin. “C’è anche un tema nuovo rispetto alle precedenti Commissioni che abbiamo introdotto – ha aggiunto -, quello delle polizze assicurative fantasma e dei crac assicurativi, perché abbiamo deciso di occuparcene, viste anche le non rare truffe che colpiscono i cittadini”.

Per il senatore azzurro la politica però non deve intervenire a gamba tesa sulle operazioni del mondo delle banche: “Sul risiko bancario – ha sottolineato – siamo liberali, restiamo fedeli a quell’impostazione, ci sono organi di controllo come Consob e Bankitalia che continuano a fare il loro controllo, ma non bisogna andare oltre”.
Infine sulla Commissione, composta da 8 membri della maggioranza e sei dell’opposizione Zanettin ha assicurato che “ci sarà unità di intenti, e che gli obiettivi saranno condivisi, anche perché non credo nessuno sia contrario alla tutela dei risparmiatori”.

…E QUELLE DEL VICEPRESIDENTE MELONIANO ORSOMARSO

Per il neo vicepresidente della commissione, il senatore di Fdi Fausto Orsomarso, si tratta di “un utile strumento, che il Senato ha doverosamente deciso di adottare, per tutelare risparmiatori, famiglie ed imprese. Come d’altronde prevede il dettato costituzionale (art. 47)”. Nella nuova Commissione “lavoreremo focalizzando i punti di forza – ha aggiunto – ma anche, senza nessuna remora, valutando quelli di debolezza. Tutela dei risparmiatori, disposizioni in favore di famiglie ed imprese saranno la nostra stella polare. Come noto, banche e risparmi privati, sono, e debbono essere sempre di più, solidi ancoraggi anche rispetto al debito pubblico accumulato in passato”.

“E, con un approccio realistico, proprio per irrobustire i pilastri della nostra economia – ha concluso Orsomarso – ci attiveremo per contrastare la cosiddetta ‘desertificazione bancaria’ nelle aree interne (specie centro-meridionali), sostenere la tradizionale ed efficiente rete di prossimità di Bcc e Banche Popolari (con la loro conoscenza diretta dei problemi dei territori), accompagnare l’espansione, anche oltre confine, delle nostre banche commerciali. Senza trascurare il cruciale tema dell’educazione finanziaria degli studenti e rendendo sempre più sostenibile per i cittadini, il ricorso al settore assicurativo”.

CHI E’ IL PRESIDENTE PIERANTONIO ZANETTIN

Avvocato vicentino, classe 1961, Zanettin vanta una lunga esperienza in politica. Nel 2006 subentra come senatore a Giancarlo Galan, il quale si era dimesso per incompatibilità. Nel 2013 è eletto nuovamente al Senato per Il Popolo della Libertà, rivestendo l’incarico di segretario della commissione Affari Costituzionali. Il 16 novembre dello stesso anno, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia. Il 23 settembre 2014 è stato eletto componente del Consiglio superiore della Magistratura, in quota Forza Italia.

Il 4 marzo 2018 viene rieletto alla Camera nel collegio di Vicenza; in seguito si dimette contemporaneamente dal Csm. Nel corso della XVIII legislatura ha rivestito l’incarico di capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia a Montecitorio. Il 27 maggio 2021 è stato eletto presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi.

Il neo eletto presidente, ha maturato una lunga esperienza sul tema del Fondo indennizzo risparmiatori (Fir) e ha fatto parte della commissione d’inchiesta sul sistema bancario presieduta da Carla Ruocco. Nel suo impegno per la tutela dei risparmiatori, Zanettin si è distinto per l’azione che ha permesso a migliaia di titolari di azioni delle Popolari Venete di ottenere un ulteriore rimborso del 10%, oltre all’indennizzo iniziale del 30%. Ha inoltre ricoperto il ruolo di presidente della Commissione di inchiesta sui fatti di Monte dei Paschi di Siena.

Zanettin è anche il genero dell’avvocato Franco Coppi, storico difensore di Silvio Berlusconi e anche di Giulio Andreotti. I due si sono ritrovati su posizioni opposte per quanto riguarda la riforma della separazione delle carriere, sostenuta dal primo e osteggiata dal secondo.

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