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Merz Germania

Chi è Merz, l’anti Merkel futuro cancelliere in Germania

La Cdu-Csu trionfa alle elezioni in Germania, Friedrich Merz si prepara ad avviare le trattative per la guida del governo

Alto, imponente e pronto a sfidare la storia. Con i suoi quasi due metri d’altezza, Friedrich Merz potrebbe facilmente evocare l’immagine del suo predecessore Helmut Kohl. E’ lui, Merz, il più indicato a guidare per i prossimi anni la Cancelleria tedesca, Le sfide che lo attendono sono certamente diverse, rispetto all’unificazione della Germania: la guerra in Ucraina, una Europa sempre più frammentata e la necessità di riparare i rapporti con alleati storici come Francia e Polonia. Merz si prepara a raccogliere un’eredità pesante, ma il suo approccio potrebbe segnare una vera e propria discontinuità con il passato.

I RISULTATI DEL VOTO

La fotografia del voto in Germania ha visto l’unione Cdu-Csu, guidata da Merz, trionfare col 28,6%, secondo i dati definitivi. Seguita dall’ultradestra di Afd, con dati record: 20,8%: il partito di Alice Weidel è primo in tutte le regioni orientali. Tracollo invece dell’Spd di Scholz, al 16,4%. E già si parla di ipotesi di Grosse koalition a due. Verdi all’11,6%, Linke all’8,8%. Bsw e Fdp fuori dal parlamento per pochi voti.

PER MERZ UN RITORNO ALLE ORIGINI

Friedrich Merz, 69 anni, è dunque il volto della Cdu-Csu che ha vinto le elezioni, confermando i pronostici. La sua carriera politica non è mai stata lineare: storico avversario della cancelliera Angela Merkel, ha trascorso anni ai margini della scena politica prima di riemergere con determinazione nel 2021, pronto a ridare al suo partito un orientamento più conservatore, in particolare sulla questione migratoria. Un uomo che, dopo aver ricoperto posizioni di prestigio come avvocato e dirigente di BlackRock Germania, è riuscito a rientrare in partita proprio grazie alla sua perseveranza. La politica tedesca, sembra suggerire la sua storia, premia la tenacia.

IL VOLTO DELLA CDU, CONSERVATORE E DETERMINATO

Merz non è solo il politico di ritorno, ma un uomo con una visione chiara: quella di ridurre l’ingerenza statale nell’economia, rafforzando la competitività della Germania. La sua “Agenda 2030” promette crescita economica, ma il suo atteggiamento verso la migrazione ha suscitato non poche polemiche. La sua apertura al sostegno della AfD per alcune misure, pur cercando di riavvicinarsi agli elettori più a destra, ha provocato divisioni e critiche.

Merz è descritto come un leader collerico e tenace, ma anche capace di fare errori clamorosi. La sua storia è segnata da gaffe che ne hanno minato la popolarità, come quando parlò del “turismo sociale” dei rifugiati ucraini, suscitando indignazione. Dietro queste scivolate si nasconde un uomo che ha imparato a conoscere la politica tedesca, ma anche a navigare tra i suoi contrasti interni. È noto per non cercare compromessi, un atteggiamento che potrebbe rivelarsi decisivo nella guida di un Paese come la Germania, ma che allo stesso tempo potrebbe metterlo in difficoltà in un sistema politico che richiede molta mediazione.

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