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agricoltura Ue

Quale futuro per l’agricoltura? Ecco i 4 pilastri dell’Ue

La Commissione Ue ha presentato la sua ‘Visione per l’agricoltura e l’alimentazione’, un’ambiziosa tabella di marcia sul futuro del comparto in Europa

Bruxelles alza il sipario sulla sua nuova strategia per il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione. Con la presentazione della “Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione”, la Commissione europea mette sul tavolo un piano che, almeno sulla carta, vuole essere ambizioso per rendere il settore più competitivo, resiliente e sostenibile. Andando nello specifico, l’obiettivo è quello di attirare le nuove generazioni, rafforzare la sicurezza alimentare e consolidare la sovranità dell’Ue in un contesto globale sempre più incerto. Una roadmap chiara che punta a trasformare le sfide in opportunità per il comparto agroalimentare europeo.

“I nostri agricoltori sono il cuore pulsante del sistema alimentare europeo. Grazie al loro duro lavoro quotidiano – ha dichiarato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen – possiamo contare su cibo sicuro e di alta qualità. Tuttavia, devono affrontare sfide crescenti, dalla concorrenza globale ai cambiamenti climatici. Per questo oggi presentiamo una strategia che renda l’agricoltura più resiliente, competitiva e sostenibile”.

QUATTRO PILASTRI PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA EUROPEA

La visione della Commissione si articola in quattro aree prioritarie.

1. Un settore più attrattivo per i giovani agricoltori. Per garantire un ricambio generazionale e incentivare i giovani a entrare nel settore, la Commissione propone misure per garantire redditi equi e un miglior accesso all’innovazione e ai nuovi modelli di business. Nel 2025 verrà presentata una Strategia per il Rinnovamento generazionale, con raccomandazioni a livello europeo e nazionale per facilitare l’ingresso di nuove leve nel settore. Inoltre, verranno rivisti gli strumenti legislativi per contrastare le pratiche commerciali sleali e impedire che gli agricoltori siano costretti a vendere i propri prodotti al di sotto dei costi di produzione.

2. Maggiore competitività e resilienza. La sicurezza alimentare dell’Ue rimane una priorità. La Commissione, fa sapere, lavorerà per garantire condizioni di concorrenza più eque, armonizzando gli standard di produzione tra prodotti importati e quelli europei. A partire dal 2025 verranno valutate misure per allineare le norme sui pesticidi vietati nell’UE e sul benessere animale, evitando svantaggi competitivi per i produttori europei. Inoltre, verranno rafforzati i controlli sulla sicurezza alimentare e il settore zootecnico riceverà un’attenzione particolare per garantirne la sostenibilità a lungo termine.

3. Un settore pronto per le sfide future. L’agricoltura – si legge nelle comunicazioni diffuse dalle istituzioni europee – ha un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. La Commissione riconosce l’importanza di conciliare la sicurezza alimentare con le politiche climatiche, assicurando che gli agricoltori vengano ricompensati per le pratiche sostenibili. Sarà introdotto la “bussola della sostenibilità nelle aziende agricole”, un sistema volontario di valutazione per aiutare gli agricoltori a misurare e migliorare le loro performance ambientali. Inoltre, verrà sviluppata una Strategia per la Resilienza Idrica per affrontare il problema della gestione sostenibile delle risorse idriche.

4. Condizioni di vita e di lavoro più eque nelle aree rurali. Per mantenere vive e dinamiche le aree rurali europee, la Commissione aggiornerà poi il Piano d’Azione per le Aree Rurali e lancerà un “Dialogo Alimentare” annuale che coinvolgerà consumatori, agricoltori, industria e autorità pubbliche. Saranno affrontati temi cruciali come l’accessibilità economica dei prodotti alimentari, la riduzione degli sprechi e il benessere animale.

VERSO UNA PAC PIU’ SEMPLICE E MIRATA

Guardando al futuro, la Politica agricola comune (Pac) sarà semplificata e più mirata, con un sostegno diretto agli agricoltori impegnati attivamente nella produzione alimentare, con particolare attenzione ai giovani agricoltori e a coloro che operano in zone con vincoli naturali. La Commissione favorirà l’uso di incentivi piuttosto che di vincoli burocratici per promuovere le pratiche sostenibili.

“Il cibo e la sovranità alimentare non sono negoziabili per l’Unione europea” ha detto il vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione, Raffaele Fitto. In merito alla ratio del piano della Commissione, ha poi sottolineato: “gli agricoltori europei non sono parte del problema, ma della soluzione. Diamo una visione molto bilanciata tra le esigenze ambientali e le interlocuzioni con gli agricoltori. E’ una visione che tiene conto delle diverse sensibilità, non bisogna fare confronti con il passato ma è importante prendere le buone pratiche del passato”.

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