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Carmine Gallo

Chi è Carmine Gallo, il superpoliziotto ‘spione’ dell’inchiesta hacker

La parabola di Carmine Gallo, ha combattuto per anni l’ndrangheta nel nord Italia in indagini diventate punte di diamante per la polizia di Stato in un ruolo sempre un po’ scomodo

Carmine Gallo, 65 anni, originario di Gragnano (Napoli) e figura di spicco della polizia per decenni, è l’altro personaggio di rilievo, insieme al manager Enrico Palazzi,  al centro dell’inchiesta giudiziaria guidata dalla Dda di Milano che lo ha visto finire agli arresti domiciliari per associazione a delinquere, reati informatici e abusi di accesso ai sistemi riservati. Un epilogo sorprendente per un uomo che, per oltre quarant’anni, è stato considerato un superpoliziotto.

Gallo ha trascorso gran parte della sua carriera nella lotta alla criminalità organizzata, in particolare la ‘ndrangheta. Entrato in polizia nel 1978, mosse i primi passi all’Antiterrorismo della Digos di Milano, per poi specializzarsi nel contrasto alla ‘ndrangheta sia a Locri, nel Gruppo operativo antisequestri, sia nella Lombardia. Operazioni delicate, come quella che portò alla liberazione di Alessandra Sgarella, rapita nel 1997 e tenuta prigioniera per oltre 200 giorni, videro Gallo agire in solitaria, trattando direttamente con capi della ‘ndrangheta per liberarla. La capacità di muoversi in contesti pericolosi, a un passo dal baratro, lo rese una figura di riferimento all’interno delle forze dell’ordine.

L’INDAGINE GUCCI E L’EXPO

Durante i suoi anni alla Squadra Mobile di Milano, Gallo contribuì a smascherare la rete criminale della ‘ndrangheta al Nord, collaborando con i pm più in vista della Procura milanese. Tra i suoi successi, si annovera anche il clamoroso caso Gucci: nel 1997, fu lui a notificare a Patrizia Reggiani l’accusa di essere stata la mandante dell’omicidio dell’ex marito Maurizio Gucci. La sua presenza discreta e la gestione empatica dei momenti più tesi, come il suo gesto di offrire alla Reggiani il proprio cappotto, ne fecero una leggenda tra i colleghi e gli investigatori.

Nel 2013 Gallo approda al commissariato di Rho-Pero, assumendo un ruolo centrale nella sicurezza di Expo 2015, dove supervisiona la protezione di alti funzionari e capi di Stato, compresa l’ex first lady Michelle Obama. Il suo stile pragmatico e l’abilità nel risolvere situazioni critiche lo rendono una scelta naturale per coordinare eventi di alto profilo. Dopo quarant’anni di servizio, lascia la polizia nel 2018, chiudendo una carriera vissuta in prima linea.

LA SVOLTA IMPRENDITORIALE E L’INCHIESTA

Dopo il pensionamento, Gallo si reinventa come imprenditore nel campo della sicurezza. Socio di minoranza della società investigativa Equalize, come riferiscono le cronache, proprio questa attività insieme a Palazzi  ha portato l’azienda a gestire informazioni riservate ottenute – secondo l’accusa – tramite accessi abusivi. Secondo gli inquirenti, Equalize aveva creato “Beyond,” un sofisticato database che raccoglieva dati riservati provenienti da fonti di polizia, dall’Inps e da altri archivi pubblici, mascherandoli come informazioni di dominio pubblico. Per il pm Francesco De Tommasi, Gallo avrebbe coltivato un network tentacolare, mantenendo contatti con personalità di spicco e soggetti pregiudicati, fino a ipotizzare un accordo con esponenti della criminalità organizzata per ottenere privilegi personali.

Leggi anche: Chi è Enrico Pazzali, il manager di Equalize al centro dell’inchiesta hacker

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