Il ministro Giorgetti, secondo Repubblica, indicherà il capo della sua segreteria tecnica Riccardo Ercoli come prossimo direttore italiano al Fmi
A partire dal primo novembre l’Italia vedrà un avvicendamento alla guida della rappresentanza nazionale presso il Fondo monetario internazionale. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha deciso di non rinnovare il mandato a Federico Giammusso, attuale direttore italiano, e di affidare invece l’incarico a Riccardo Ercoli, capo della sua segreteria tecnica. A rivelare questo imminente e, più o meno, inaspettato cambio di testimone e di consegne è stato l’inviato di Repubblica Paolo Mastrolilli. La scelta, presentata formalmente come un ordinario passaggio di consegne, rappresenta in realtà una deviazione dalle consuetudini, poiché solitamente il mandato in tale ruolo viene confermato per almeno due periodi consecutivi.
La decisione, frutto di valutazioni maturate da tempo, si colloca però in un momento di tensione tra l’Italia e il FMI. Recentemente, l’organizzazione ha sollecitato il governo italiano a essere “più ambizioso” nel ridurre il debito pubblico, una dichiarazione che ha suscitato la reazione di Giorgetti. Il ministro ha risposto con una certa ironia, affermando: “Quando rinasco faccio l’economista del Fondo,” e, successivamente, ha chiesto un chiarimento alla direttrice del FMI, Kristalina Georgieva, in un incontro bilaterale.
IL MONITO DEL FMI SUL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
Il monito del FMI nasce dal recente “Fiscal Monitor”, che prevede una crescita del debito italiano fino al 2029, raggiungendo il 142,3% del PIL. Durante la presentazione dell’Outlook per l’Europa, il direttore del FMI Helge Berger ha evidenziato che, pur essendo calato rispetto ai picchi del 2020, il rapporto debito-PIL dell’Italia rimane elevato e ha bisogno di un approccio più deciso nella riduzione dei deficit. Un messaggio che governi di altri paesi con simili sfide, come la Francia, hanno interpretato come un incentivo per attuare riforme e consolidare i bilanci, sfruttando il parere del FMI come leva per introdurre misure di austerità sul fronte interno.
In Francia, ad esempio, il governatore della Banca centrale, François Villeroy de Galhau, ha riconosciuto l’utilità delle previsioni dell’FMI come uno stimolo a migliorare, pur evidenziando che tali stime non includono ancora tutte le misure già annunciate dal governo. Diversamente, Giorgetti sembra aver scelto un approccio più difensivo, preferendo cercare una mediazione con il Fondo piuttosto che utilizzare le raccomandazioni come spinta per attuare riforme interne.
CHI E’ RICCARDO ERCOLI
Riccardo Ercoli è un esperto economista con oltre 20 anni di esperienza in istituzioni nazionali e internazionali. Capo della segreteria tecnica del ministro dell’Economia, “fedelissimo di Giorgetti” scrive Repubblica, Ercoli è stato selezionato per il comitato tecnico del Piano Mattei e ha maturato competenze trasversali nella finanza pubblica, nei processi di bilancio e nelle riforme strutturali.
Con un background in scienze economiche e politiche, ha lavorato per più di un decennio nella Commissione Bilancio del Senato, e ha collaborato con la Commissione europea e il FMI. Tra i suoi incarichi più rilevanti, è stato parte della cosiddetta “Troika Grecia” contribuendo al programma di assistenza tecnica per la gestione del debito greco, un ruolo che ha consolidato la sua capacità di affrontare sfide di finanza pubblica in collaborazione con FMI e Banca Centrale Europea.
La sua conoscenza delle dinamiche comunitarie è stata approfondita nell’ambito del Recovery and Resilience Fund (RRF) europeo, dove ha supportato i processi decisionali in settori strategici, come amministrazione pubblica, sanità, e infrastrutture.