Convocato per oggi pomeriggio un consiglio dei ministri straordinario, all’ordine del giorno il caso Albania. Come evitare lo scontro con la magistratura? Ci pensa Mattarella a indicare la strada: “le istituzioni devono collaborare”. Sarà così?
Evitare il muro contro muro. E’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che “scende in campo” – per usare un’espressione cara a Silvio Berlusconi – e prova a ricordare, come scrive il Messaggero in prima pagina che “le istituzioni devono collaborare”. Al punto che questa lettura diventa per Repubblica “l’altolà di Mattarella” mentre il Fatto Quotidiano ne approfitta per trarre un bilancio di questi 24 mesi del governo di destracentro: “due anni di liti, scandali, impuniti e austerità: la premier che voleva fare la storia vivacchia e diffida dei suoi”.
MELONI: “I GIUDICI SONO CONTRO DI ME”
Quello che è certo che anche oggi sarà un giorno ad alta tensione. Il centrodestra sembra voler alimentare a tutti i costi un clima di scontro con i giudici ed il via lo ha dato proprio la premier pubblicando sui social stralci di una mail rilanciata da Il Tempo dove il sostituto procuratore generale della Cassazione, Marco Patarnello, si rivolge ai suoi colleghi con toni critici nei confronti delle riforme che ha in cantiere il centrodestra. E la Stampa sottolinea in prima pagina: “Meloni, i giudici sono contro di me”. Tema su cui, ovviamente, giocano i quotidiani vicini al governo, dal Giornale che scrive: “Meloni pericolosa, ecco le toghe in trincea” a Libero che parla di “dichiarazioni di guerra dei giudici anti-Meloni”.
TAJANI: “CON GIORGIA LO STESSO METODO USATO CON BERLUSCONI”
E’ chiaro che la situazione rischia di esplodere. Lo sottolinea in un’intervista al Corriere della Sera il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “C’è un piccolo gruppo, una corrente che si chiama Magistratura democratica, storicamente legata all’allora partito comunista, che prima attaccava Silvio Berlusconi e ora attacca Meloni. Si lamentano del generale Vannacci, ma fanno la stessa cosa” dice il leader di Forza Italia a Virginia PIccorillo. “Io rispetto le sentenze – spiega – però i magistrati non possono fare come vogliono. La Corte europea parlava di parti di territorio non sicure ma deve essere venuto meno il controllo, come accade con gli Houti. Altrimenti nemmeno l’Italia è sicura”.
MATTARELLA: “ISTITUZIONI DI TUTTI, BASTA CONFLITTI”
Per questo si è sentito in dovere di intervenire il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per cercare di riportare i toni dello scontro su un giusto binario. Perché la collaborazione tra le istituzioni «è parte essenziale della vita democratica». E «le istituzioni appartengono e rispondono all’intera collettività e tutti devono potersi riconoscere in esse». “Tradotto – scrive Concetto Vecchio su Repubblica – un premier rappresenta l’intera cittadinanza, e ciò impone di disinnescare gli scontri istituzionali più dirompenti, come quello ingaggiato con la magistratura. Assorbire le tensioni, non esacerbarle. Non bisogna metterci troppo di se stessi quando si guida un Paese, se ciò porta alla lacerazione profonda con gli altri poteri dello Stato. Sentimento di ruolo, quindi”.
TECNICI AL LAVORO PER IL DECRETO, CDM CONVOCATO ALLE 18
Come se ne esce? Ora c’è un problema giuridico da risolvere. Lo dice anche Ignazio La Russa intervistato da Repubblica: “Vogliamo rispetto dai magistrati”. Quello che si proverà a fare nell’immediato è che I tecnici di Palazzo Chigi e del Viminale lavoreranno fino all’ultimo minuto utile per mettere a punto un decreto legge per superare il “caso Albania”, un decreto che potrebbe essere ribattezzato “Salva Albania” proprio per come si sono messe le cose. Il Consiglio dei ministri è stato fissato per le 18 di oggi, un orario che consente un supplemento di riflessione. “L’obiettivo è quello di dare cornice giuridica al protocollo tra Italia e Albania per evitare che i centri restino vuoti – scrive la Stampa – a causa della sentenza del Tribunale di Roma”. Ormiamoci di pazienza, c’è un’intera giornata davanti a noi.