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Rimpasto nella giunta Gualtieri, cosa succederà in Campidoglio?

Il sindaco di Roma Gualtieri ha sostituito due assessori, Manuel Gotor alla Cultura e Andrea Catarci del Personale. Al loro posto sono arrivati Massimo Smeriglio e Giulio Bugarini. In bilico resta l’assessorato di Lucarelli. I movimenti in giunta non sarebbero stati condivisi con il Pd che ora è sul piede di guerra

Fuori Gotor e Catarci e dentro Smeriglio e Bugarini. A circa due mesi dall’inizio dell’anno giubilare si è consumato un piccolo terremoto al Campidoglio. La giunta a guida Gualtieri ha visto un piccolo rimpasto, con la sostituzione dell’assessore alla Cultura e di quello al Personale. Niente di inedito, in teoria.

RIMPASTO NELLA GIUNTA GUALTIERI: IL PD NE ERA ALL’OSCURO

In pratica le cose sono un po’ diverse perché il piccolo rimpasto è avvenuto tenendo all’oscuro dei fatti parte della dirigenza del partito, creando malumori per la mancata condivisione di questi movimenti, che potrebbero non essere finiti. Uno degli aspetti che ha causato i malumori più grandi riguarda il modo in cui è stato gestito. Il sindaco Gualtieri, infatti, non avrebbe condiviso le sue decisioni con il partito, né consultato i vertici prima di procedere. A parlare di una telefonata senza risposta tra il sindaco capitolino e il segretario del Pd romano Enzo Foschi è RomaToday. Invece, gruppo capitolino del PD sarebbe stato informato poco prima dell’annuncio ufficiale, ma senza avere alcuna influenza sulle scelte finali.

IL DIUSAPPUNTO DEL PD ROMANO PER I CAMBI IN GIUNTA 

Al Pd romano non è risultato indigesto solo il metodo ma anche il merito delle nomine. Il neoassessore al Personale Giulio Bugarini è considerato troppo vicino al sindaco, in passato è stato il capo della sua segreteria. Il nome di Smeriglio, invece, pare essere in ballo da diverso tempo. Lo scorso 27 gennaio Goffredo Bettini, una delle voci più influenti all’interno del Pd romano, aveva rivelato sul suo profilo Facebook tutto il suo rammarico per l’uscita di Smeriglio, allora eurodeputato, dal Pd per poi candidarsi, senza successo, all’Europarlamento Avs. “Quando si allontana un dirigente del valore di Massimiliano Smeriglio – aveva scritto Bettini -, resta sempre l’amaro in bocca. È stato un protagonista del governo della Regione negli anni migliori di Zingaretti; sono sicuro continuerà a esserlo a Roma con il sindaco Gualtieri”. Detto, fatto.

GUALTIERI MEDITA DI SOSTITUIRE L’ASSESSORE LUCARELLI

Ma i movimenti tellurici al Campidoglio potrebbero non essere finiti. Come scrive l’agenzia Dire, infatti, il sindaco Gualtieri potrebbe aggiungere al rimpasto una terza figura per provare a ricucire lo strappo per l’allontanamento di Miguel Gotor e Andrea Catarci. La più indiziata in queste ore sembra essere quella di Monica Lucarelli, assessore alle Attività Produttive e Pari Opportunità, capolista della Lista Civica Gualtieri alle comunali del 2021, e “la cui azione non metterebbe d’accordo proprio tutti”, scrive l’agenzia. L’assessorato di Lucarelli potrebbe finire a un esponente di Areadem o agli zingarettiani per provare a placare gli animi.

LE DISTANZE TRA IL SINDACO GUALTIERI E IL PD

Un movimento che potrebbe non bastare perché secondo il Pd romano sono diversi i temi della gestione Gualtieri e non convincere: dal salario minimo ai lavoratori degli appalti del Comune, al dilagare dei bed and breakfast in centro, dalle politiche sociali alla qualità dei lavori di rifacimento infrastrutturale in vista del Giubileo e all’introduzione di un ticket da 2 euro per l’accesso alla Fontana di Trevi. Oltre alle questioni interne al partito, il sindaco Gualtieri deve anche fare i conti con le tensioni aperte in Consiglio regionale. Il capogruppo PD Mario Ciarla, che doveva fungere da ponte tra i dem in Campidoglio e quelli alla Pisana, oltre a mantenere il dialogo con il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, non sarebbe stato informato in anticipo del rimpasto, e questa mancanza di comunicazione potrebbe mettere a rischio il suo ruolo di capogruppo, con alcuni esponenti del PD regionale pronti a spingere per una sua sostituzione.

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