Il profilo del generale Antonio De Vita, nominato alla guida della neonata area Chief Security Officer di Intesa Sanpaolo
Il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo, presieduto da Gian Maria Gros-Pietro, ha deliberato la costituzione della nuova area di governo Chief Security Officer, a diretto riporto del consigliere delegato e ceo Carlo Messina, affidata all’ex generale dei carabinieri Antonio De Vita.
L’INCHIESTA DI BARI
La mossa – come sottolinea Milano Finanza – arriva dopo l’avvio dell’inchiesta della Procura di Bari sugli accessi abusivi ai conti del gruppo sui quali ha acceso un faro anche Bankitalia. Al centro delle indagini c’è l’ex dipendente di Bisceglie Vincenzo Coviello, licenziato ad agosto dalla banca e ora indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato.
DI COSA SI DOVRA’ OCCUPARE ANTONIO DE VITA
All’Area di Governo di nuova costituzione – sottolinea una nota – è affidato il presidio della sicurezza fisica, informatica (cyber security) e della continuità operativa (business continuity). Si garantisce così: un unico punto di presidio dei modelli e delle soluzioni in materia di sicurezza; la governance del budget; l’identificazione delle priorità; il consolidamento dell’adesione ai migliori standard e modelli internazionali in materia di sicurezza.
LE PAROLE DEL CEO DI INTESA SANPAOLO, CARLO MESSINA
Per Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, “il Generale De Vita porta in Intesa Sanpaolo la sua esperienza, competenza e autorevolezza per potenziare un ambito di rilievo fondamentale per la Banca. Grazie al suo ingresso nel Gruppo e con la costituzione della nuova Area saremo in grado di garantire focalizzazione, investimenti e risorse sulla sicurezza, in tutti i suoi complessi aspetti, con particolare riferimento a quelli tecnologici”.
CHI E’ ANTONIO DE VITA
Il più recente incarico è stato Generale di Corpo d’Armata con responsabilità dei carabinieri per il sud Italia. In precedenza, Generale di brigata e di divisione, con responsabilità sui comandi regionali della Lombardia e del Lazio, che assicurano il coordinamento operativo tra i comandi provinciali della regione e la gestione del personale, dell’area logistica e amministrativa, Colonnello e Generale di Brigata sui comandi provinciali di Torino, Napoli e Roma, con la responsabilità di gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica per l’Arma dei Carabinieri. Ha avuto la responsabilità, per l’Arma dei Carabinieri, dell’emergenza Covid in Lombardia e, in precedenza, per le Olimpiadi Invernali di Torino del 2006.
Ha avuto rilevanti incarichi di Stato Maggiore nel grado di Generale di Divisione come Sottocapo di Stato Maggiore con la responsabilità sulle aree che presidiano i settori legislativi, amministrativi e di coordinamento nella gestione dei capitoli di spesa dell’arma. Sempre nel grado di Generale di Divisione ha avuto la responsabilità di capo del 1° Reparto del Comando generale, con la funzione di Capo del personale per l’Arma dei Carabinieri nonché con la contemporanea responsabilità delle aree addestrative ed ordinamentali dell’Arma.
Nel grado di colonnello sempre nello Stato maggiore è stato Capo ufficio del personale Marescialli, brigadieri appuntati e carabinieri. Sempre nel grado di Colonnello, nello Stato maggiore, è stato Capo dell’ufficio del Capo di Stato maggiore. Nei gradi precedenti da Capitano a Tenente colonnello, responsabilità sul territorio in qualità di Comandante di compagnia in Sardegna ed in Piemonte con una prevalenza poi di incarichi di natura investigativa tra cui vanno annoverati quelli di Comandante del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) per la Sardegna e Comandante del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Napoli.