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Salvini

Da Pontida a Palemmu! La crociata del patriota Salvini contro le toghe rosse

Contemporaneamente al processo che si celebra oggi a Palermo su Open Arms il leader della Lega ha convocato una manifestazione con tanto di pullman contro la magistratura. E’ già è partita la conta su chi c’è e (soprattutto) su chi non c’è al fianco del vicepremier “martire”

Lo difenderà, come sempre, Giulia Buongiorno, esponente della Lega con cui ha fatto anche un’esperienza di governo ma da sempre toga che si batte per la giustizia (memorabile la sua difesa in favore di Giulio Andreotti). Così stamattina mentre prenderà la parola in aula per difendere Matteo Salvini che rischia fino a sei anni di carcere per i fatti di Open Arms contemporaneamente in piazza ci sarà una grande manifestazione contro la magistratura e in difesa del leader della Lega.

LA PARABOLA DI SALVINI, “DAI DECRETI AI PROCESSI PER I MIGRANTI”

Così mentre il mondo magari spera nella fine della guerra in Medio Oriente vista l’uccisione del leader di Hamas e stratega dell’eccidio del 7 ottobre la notizia del processo a Salvini è ripresa, in modo diverso, dai nostri quotidiani. Per il Corriere della Sera “Salvini è arrivato all’ultima scommessa: dai decreti ai processi per i migranti” mentre Repubblica rimarca l’ambizione, se così si può dire, di un Salvini “modello Berlusconi” che trova sfogo nel titolo de la Stampa “Magistrati comunisti, non ho paura” fino al divertente e ironico titolo del Foglio con un imperativo “Salvini “a Palemmu!”.

PARTE LA CONTA PER VEDERE CHI C’E’ E (SOPRATTUTTO) CHI NON C’E’

Già perché la vera notizia oggi non è tanto il processo ma chi c’è e chi non c’è al fianco del leader martire. “A Giancarlo Giorgetti, che pure sarebbe impegnato a scrivere la manovra, toccherà montare sull’aereo alle 7 di mattina da Roma, sempre che non spunti alla fine un mal di schiena” scrive nella sua cronaca Lorenze de Cicco su Repubblica “Roberto Calderoli e Giuseppe Valditara erano già qui a Palermo ieri, coi capigruppo Riccardo Molinari e Max Romeo e il grosso dei parlamentari del Carroccio: tutti a cena con Matteo Salvini, alle Terrazze di Mondello”. Non si farà vedere Lorenzo Fontana, che da presidente della Camera vuole tenere un profilo istituzionale. Tra i ministri, mancherà Matteo Piantedosi, Pochissimi i giustificati: Edoardo Rixi, viceministro che presidia il Mit. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, che ieri ha tenuto un agguerrito convegno sulla magistratura a Bologna. Non ci saranno soprattutto i governatori, da Luca Zaia a Max Fedriga”.

GRANDE ASSENTE IL GENERALE ROBERTO VANNACCI

Insomma all’appello manca mezza Lega Nord e soprattutto manca lui, il generale Roberto Vannacci che aveva “un impegno personale ma appoggia la campagna di Salvini” che può rifarsi come scrive la Stampa arruolando i leader dell’estrema destra europea. “Ieri a Bruxelles si è svolto il primo pre-vertice Ue dei Patrioti, il terzo gruppo dell’Europarlamento, con Viktor Orban, Marine Le Pen, Gert Wilders e gli altri leader sovranisti che, secondo quanto riferisce la Lega, gli hanno confermato sostegno e vicinanza” annota Francesco Olivo nella sua cronaca per il quotidiano piemontese. Di fatto, gli fa eco una divertente cronaca di Carmelo Caruso sul FoglioHa già vinto Salvini: è il primo processo sotto sale, codice penale e pane câ mèusa, alla sbarra ma Vucciria. Partono per difenderlo, “a Palemmu! A Palemmu!”  La richiesta dei magistrati è sei anni di galera per il sequestro Open Arms, ma è il primo grado e finché c’è Bongiorno (Giulia), l’avvocata, c’è speranza. In Aula ci sarà lei”.

L’ULTIMA SCOMMESSA DEL “CAPITANO” SARA’ VINCENTE?

Al di là della conta e della cronaca che si presta inevitabilmente all’ironia “E’ il processo dell’arancino in contumacia” lo definisce sempre il Foglio colpisce la parabola del leader della Lega. Lo sottolinea Goffredo Buccini, vicedirettore del Corriere della Sera: “E’ la storia che ci porta in questi giorni a Palermo. Sembra un po’ la ruota della fortuna, con l’aggiunta di un’agghiacciante intercettazione in cui Luca Palamara, gran maestro di trame all’hotel Champagne, parlando con un collega magistrato, spiega che bisogna «attaccare Salvini perché ha con sé la gente, bisogna fermarlo, è una m…». Il grande gambler è dunque all’ultima scommessa, ma la ruota ha già fatto altri giri. Mentre lui è alla sbarra, la sua ex socia di minoranza ora comanda: e lancia il modello Albania, contestato da tanti, sì, ma con qualche consenso raccolto perfino in un’Europa non più matrigna”.

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