Allarme Fmi sul debito globale, l’Italia non può aspettare. Bankitalia: ad agosto nuovo record, a un passo dai 3mila miliardi
Il debito pubblico globale sta raggiungendo livelli allarmanti, e l’Italia non fa eccezione. Secondo l’ultimo alert lanciato dal Fondo monetario internazionale, il debito mondiale supererà i 100mila miliardi di dollari entro quest’anno, pari al 93% del Pil globale, con una crescita prevista fino al 100% entro il 2030. In questo contesto, il caso italiano è particolarmente preoccupante: Bankitalia ha registrato un nuovo record per il debito pubblico ad agosto 2024, sfiorando i 3mila miliardi di euro.
IL MONITO DEL FMI: IL DEBITO NON PUÒ ASPETTARE
Il Fmi ha evidenziato la necessità urgente per i Paesi con debito in crescita, come l’Italia, di intervenire prontamente. Rimandare l’azione, afferma il Fondo, potrebbe comportare costi elevati e gravi rischi, tra cui la necessità di misure di aggiustamento fiscale più drastiche in futuro, reazioni negative sui mercati finanziari e la riduzione dello spazio di manovra per rispondere a eventuali shock economici. In un momento in cui l’inflazione sta rallentando e le banche centrali potrebbero allentare le loro politiche monetarie, l’Italia si trova in una posizione migliore per affrontare le sfide del debito, ma il tempo stringe.
UN RECORD PREOCCUPANTE, PER BANKITALIA DEBITO ITALIANO VICINO A 3MILA MLD
Il dato più recente di Bankitalia conferma che ad agosto il debito pubblico italiano ha toccato i 2.962,5 miliardi di euro, con un incremento di 11,9 miliardi rispetto al mese precedente. Questo è stato in gran parte dovuto all’aumento delle riserve liquide del Tesoro e a fattori legati alla rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e alla variazione dei tassi di cambio. Se il debito continua a crescere al ritmo attuale, è solo una questione di mesi prima che venga superata la soglia psicologica dei 3.000 miliardi.
LE CONSEGUENZE DEL DEBITO: LIMITAZIONI E RISCHI PER IL FUTURO
Il crescente peso del debito pubblico rappresenta una zavorra per l’economia italiana. Secondo il ministro dell’Economia Giorgetti il debito costituisce il vero “nodo scorsoio” dell’economia nazionale, comprimendo le prospettive di crescita e imponendo pesanti oneri sulle generazioni future. Un’analisi di Unimpresa ha calcolato che nei primi nove mesi dell’anno il debito è cresciuto a un ritmo di circa 15 miliardi di euro al mese, rendendo sempre più difficile immaginare una riduzione significativa a breve termine.
UNIMPRESA: SOGLIA 3MILA MLD E’ MINACCIA PER STABILITA’ ECONOMICA
Giuseppe Spadafora, vicepresidente di Unimpresa, ha sottolineato che la soglia dei 3mila miliardi non è solo un numero simbolico, ma rappresenta una vera e propria minaccia per la stabilità economica del Paese. Il debito pro capite italiano ha superato per la prima volta i 50mila euro, mentre, se considerato a livello familiare, raggiunge i 112mila euro. Anche le associazioni dei consumatori esprimono preoccupazione, con Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, che avverte che, al ritmo attuale, il debito potrebbe toccare i 3mila miliardi entro quattro mesi.
LE PROSPETTIVE FUTURE: QUALI SOLUZIONI?
Secondo il Fmi, la chiave per affrontare l’emergenza debito risiede in politiche fiscali responsabili che bilancino la crescita economica e la protezione delle fasce più deboli. Tra le soluzioni proposte vi sono la ridefinizione delle priorità di spesa, riforme dei programmi assistenziali, l’aumento delle entrate fiscali, soprattutto in quei Paesi dove la tassazione è relativamente bassa, e l’eliminazione di incentivi fiscali inefficienti. Queste misure, insieme a una gestione oculata del bilancio e a politiche economiche coordinate, potrebbero aiutare l’Italia a ridurre il suo debito in modo sostenibile, evitando di gravare ulteriormente sulle generazioni future.
La situazione del debito pubblico italiano rimane quindi critica e richiede interventi immediati e strutturali. Con un debito ormai prossimo ai 3mila miliardi di euro, il Paese non può permettersi di aspettare: agire tempestivamente è l’unico modo per evitare che il peso del debito diventi insostenibile, compromettendo la stabilità economica e il benessere delle future generazioni.