La spirale inflativa, che si è attivata dallo scoppio della guerra in Ucraina, rischia di erodere fino a 10 milioni di euro l’anno. La Corte dei Conti promuove, comunque, il bilancio Ue ma i pericoli arrivano anche dall’aumento delle spese irregolari. Si affaccia l’ipotesi di una tassa per i super ricchi
Nessun errore rilevante. È chiaro e positivo il giudizio della Corte dei Conti Ue sul bilancio dell’Unione. I magistrati contabili considerano affidabili i conti della Ue per il 2023. Tuttavia, sono emerse alcune preoccupazioni, soprattutto legate all’impatto dell’inflazione.
LA SPIRALE INFLATIVA ERODE IL BILANCIO UE
Lo scoppio della guerra russo-ucraina ha dato origine a una spirale inflattiva che ha eroso parte del potere d’acquisto degli europei e che rischia, stando alle stime della Corte, di decurtare entro il 2025, il 13% del potere d’acquisto del budget europeo. Nel 2022, l’anno in cui sono iniziate le ostilità l’Ue aveva un bilancio da 170,6 milioni di euro, l’anno successivo da 186,6 e nel 2024 è arrivato a 189,3. Il totale, sui tre anni, è di 546,5 miliardi di euro. Il lavorio dell’inflazione rischia di far perdere circa 10 miliardi all’anno. Risorse fondamentali per sostenere le politiche di coesione, la transizione ecologica e il sostegno all’Ucraina, tra le altre iniziative.
IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA PESA SUL BILANCIO UE PER 33 MILIARDI DI EURO
Questo capitolo di spesa, una priorità di carattere politico emersa a seguito dell’invasione russa, pesa per circa 33 miliardi di euro destinati all’Ucraina saranno finanziati attraverso l’indebitamento sui mercati finanziari. L’Ue non ha mai messo in dubbio il suo sostegno alla causa ucraina, tuttavia questo approccio non è esente da rischi per la sostenibilità del bilancio europeo. “Questi prestiti comportano rischi considerevoli”, ha ammonito la Corte, pur riconoscendo la necessità di sostenere Kiev in questo momento critico.
BILANCIO UE: L’AUMENTO DELLE SPESE IRREGOLARI
Un altro elemento emerso dal rapporto è l’aumento delle spese irregolari. I magistrati hanno riscontrato errori burocratico-procedurali ma non rilevanti casi di frode. Nel 2023, circa 10,7 miliardi di euro sono stati spesi in maniera errata, un aumento rispetto agli 8 miliardi del 2022 e ai 5,7 miliardi del 2021. La gran parte di questi errori si concentrano nei fondi destinati alla coesione, uno dei pilastri del bilancio europeo. Una grana per Raffaele Fitto se sarà confermato a nuovo commissario per la Coesione, chiamato a risolvere queste problematiche e migliorare l’efficacia della gestione dei fondi. Tuttavia, nel complesso, il bilancio dell’Ue resta solido, nei prossimi anni sarà fondamentale rafforzare i meccanismi di controllo e allocare le risorse in modo più efficiente, per garantire che l’Europa possa affrontare le sue priorità strategiche senza compromettere la stabilità economica.
UNA TASSA PER I SUPER RICCHI PER ASSOTTIGLIARE LE DISPARITÀ ECONOMICHE
Rispondere a queste sfide economiche, contingenti e non, richiede un l’immissione di un boost di risorse che potrebbe arrivare dalla tassazione delle ricchezze individuali, andando a reperire risorse laddove si possono trovare. Ad aprire a questa prospettiva è il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, all’Europarlamento a Strasburgo. “La tassazione delle ricchezze individuali e l’uso di imposte sul patrimonio netto, ha acquisito molta forza quest’anno, a livello internazionale e in Europa. Questo è collegato alle disparità crescenti nella nostra società”, ha detto sottolineando il sostegno di Bruxelles al lavoro dell’Ocse e alla proposta del G20 per lavorare “a una politica di tassazione efficace e progressiva”. “I numeri ci raccontano bene la situazione: secondo la Banca mondiale, negli ultimi 25 anni, l’1% più ricco rappresentava il 38% della crescita totale della ricchezza, mentre il 50% meno ricco solo il 2%. E secondo un recente Eurobarometro, oltre l’80% degli europei ritiene che le differenze di reddito siano troppo grandi nel loro Paese”, ha evidenziato Schinas davanti agli eurodeputati nel corso del dibattito sulla tassa sui super ricchi. L’obiettivo è assottigliare le disparità e le disuguaglianze, facendone una priorità dell’Ue “per garantire una transizione giusta per tutti, non lasciando indietro nessuno”, ha sottolineato.