Tra delusi, fuoriusciti ed ex leghisti, le truppe del Carroccio si trovano in grande affanno anche in Lombardia, in una delle storiche roccaforti e serbatoio di consensi
In Lombardia la Lega di Matteo Salvini sta vivendo un momento di forte difficoltà, tra fuoriusciti ed ex esponenti del partito che si oppongono al suo corso nazionalista. Il distacco sempre più marcato dai valori federalisti originari e la nuova linea politica orientata su temi nazionali, come il Ponte sullo Stretto, ha portato molti storici leghisti a cercare una nuova strada.
L’APPUNTAMENTO DI VIMERCATE E IL RITORNO AL PASSATO
A dare una rappresentazione plastica a questo scenario è l’evento fissato per domenica 13 ottobre a Vimercate, in provincia di Monza, nel cuore della “Padania”. Qui, un gruppo di ex leghisti delusi – come riferisce Repubblica – presenterà il “Patto per il Nord”, una confederazione di varie sigle legate al federalismo, un valore che ritengono sia stato “tradito” dalla Lega di Salvini, ormai passata dal verde al nero. Il simbolo scelto per questa nuova alleanza sarà un chiaro richiamo alle origini del movimento fondato da Umberto Bossi, con immagini come il Sole delle Alpi e l’Alberto da Giussano. Un richiamo che potrebbe risultare particolarmente doloroso per la Lega attuale, sempre più concentrata su battaglie nazionaliste.
GLI EX ESPONENTI LEGHISTI IN PRIMA FILA
A Vimercate saranno presenti volti noti della storia leghista. Tra loro Paolo Grimoldi, ex segretario della Lega Lombarda espulso da Salvini a giugno, per aver reso noto il voto di Umberto Bossi a favore di un candidato di Forza Italia. Ci saranno anche ex ministri del calibro di Roberto Castelli, Giancarlo Pagliarini – continua Repubblica – oltre a figure storiche come Giuseppe Leoni e Roberto Bernardelli. L’evento segnerà una sorta di “piccolo miracolo”, come lo definiscono i promotori, vista la difficoltà che negli anni hanno avuto i movimenti nordisti nel cercare di unirsi sotto un’unica bandiera.
UN RITORNO ALLE ORIGINI CON L’INNO “VA’ PENSIERO”
Non mancherà un richiamo emotivo ai tempi d’oro del federalismo leghista, con l’inno “Va’ Pensiero”, che Bossi desiderava fosse l’inno nazionale della Padania. Sebbene oggi, alle riunioni ufficiali della Lega, questo inno non venga più suonato, i nuovi movimenti nordisti si sono incaricati di mantenerlo vivo. Salvini, nonostante tutto, ha ammesso a Pontida che il “Va’ Pensiero” continua a emozionarlo, ma l’attenzione del partito sembra ormai rivolta altrove.
IL PASSAGGIO DELL’EX ENFANT PRODIGE REGUZZONI A FORZA ITALIA
Oltre ai movimenti interni alla Lega, cresce il fenomeno delle migrazioni politiche verso altre formazioni del centrodestra, come Forza Italia. Recentemente, Marco Reguzzoni, presidente dell’associazione “I Repubblicani” ed ex esponente leghista, ha ufficialmente aderito a Forza Italia. La sua decisione è motivata dal desiderio di proseguire il percorso federalista, che considera ormai incompatibile con la linea della Lega attuale.
“Ho accettato questa proposta – ha spiegato Reguzzoni – per dare seguito al percorso intrapreso alle elezioni europee e portare avanti gli ideali liberali e federalisti che da sempre sono il pilastro delle mie convinzioni. Sono convinto di poter dare il mio modesto contributo alle componenti interne a Forza Italia che si richiamano ai principi federalisti e liberali, lavorando nel solo partito del centrodestra in cui europeismo, federalismo e libertà si coniugano in modo moderno e positivo. Non rinnego nulla del percorso fatto in passato, anzi lo rivendico a testa alta, ma resto coerente con le mie idee di fronte a evidenti cambiamenti, legittimi sia chiaro, di altri movimenti politici.
ANCHE A MILANO DELUSI DALLA LEGA A FORZA ITALIA
Anche Deborah Giovanati, vicecapogruppo della Lega e consigliera comunale a Milano, ha lasciato nei giorni scorsi il partito per unirsi agli azzurri, portando con sé altri cinque consiglieri municipali. Tra loro, il capogruppo leghista del Municipio 9, Vittorio Tripicchio.
FIBRILLAZIONI INTERNE ANCHE IN VISTA DEL CONGRESSO DELLA LEGA IN LOMBARDIA
Senza dimenticare le dinamiche interne, con il congresso della Lega lombarda che si celebrerà con tutta probabilità prima di Natale, dopo il periodo di commissariamento affidato al deputato Fabrizio Cecchetti, e che già si preannuncia scoppiettante. In campo per la segreteria regionale c’è il senatore e capogruppo a Palazzo Madama Massimiliano Romeo, che ha già reso noto pubblicamente nei mesi scorsi la sua candidatura.
La crescente emorragia di esponenti verso altre forze politiche e la nascita di nuovi movimenti federalisti certificano quindi il periodo complesso che sta attraversando la Lega anche in Lombardia. Il malcontento interno si sta consolidando soprattutto attorno a figure storiche che non riconoscono più nel partito di Salvini i valori e le battaglie per cui hanno combattuto, con il rischio che questa frattura diventi sempre più ampia nei prossimi mesi.