Esponente del Pd, Alfieri è stato arrestato e tra i reati contestati anche la corruzione. Arresti domiciliari per la sorella
E’ finito stamane in carcere Franco Alfieri, attuale sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, esponente del Pd. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno – come riportano agenzie stampa e media locali – hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti suoi e di altri cinque indagati cui risultano contestati a vario titolo i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.
Arresti domiciliari anche per la sorella di Alfieri – scrive Repubblica – sei in tutto le ordinanze di custodia cautelare. “Per l’accusa, Alfieri ha favorito una ditta per l’appalto di illuminazione pubblica, che poi ha subappaltato alla Alfieri Impianti, impresa di famiglia che ha in Elvira, la sorella del sindaco, la sua legale rappresentante”.
CHI E’ FRANCO ALFIERI, IL “RE DELLE FRITTURE”
‘Fedelissimo di De Luca’ scrive il Corriere della Sera, Alfieri era stato in passato ribattezzato il “Re delle fritture” come rilanciano oggi i giornali online. Divenne “celebre negli anni scorsi – spiega Repubblica – perché il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante un appuntamento con amministratori campani in un albergo di Napoli, in piena campagna referendaria invitò tutti a prendere esempio da lui: Alfieri offriva fritture di alici ai suoi concittadini per convincerli a votare “sì” alla riforma Boschi. Su quella vicenda la Procura aprì un fascicolo per voto di scambio, poi archiviato”.
Il Giornale ricorda poi che Alfieri “è un nome molto noto nella politica campana e, in particolare, in quella salernitana. In passato è stato sindaco anche di Torchiara e Agropoli, due importanti centri del Cilento”. Tuttavia – sottolinea anche il quotidiano diretto da Sallusti – “deve la sua fama al governatore Vincenzo De Luca, che in un audio ne elogiò le capacità relazionali ma, soprattutto, gli suggerì di usare le fritture di pesce per convincere le persone a votare per la riforma costituzionale dell’allora premier Matteo Renzi. “Clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella! (…) Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri ‘na frittura ’e pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come caz… vuoi ma non venire con un voto in meno”, disse in quell’occasione il governatore, come riportato ai tempi dal Corriere della sera. Accuse che Alfieri rimandò al mittente dalle stesse colonne del quotidiano di via Solferino: “Mi sono scocciato. Era una battuta. Mi ha appiccicato un marchio”.
“È stato coinvolto nel tempo in alcune indagini – annota sempre il Giornale – , tra le quali una del 2015 per “irregolarità sugli appalti e il pagamento di strade mai realizzate o non ultimate” che portò al rinvio a giudizio di 77 persone, lui compreso. Che si difese, professando di non essere coinvolto in quell’inchiesta: “A uno che ha fatto per 35 anni l’amministratore, qualcosa può pure capitare””.