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Meloni Cina

Cosa prevede il Piano d’azione triennale tra Italia e Cina

Un “Piano triennale di azione per sperimentare nuove forme di cooperazione” tra Italia e Cina: è quanto hanno firmato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro cinese Li Qiang a Pechino.

Tra i punti più importanti: promozione commerciale e investimenti, con la garanzia di un migliore accesso al mercato un’effettiva parità di condizioni tra le imprese; rafforzamento della cooperazione finanziaria per accelerare la transizione verde; innovazione scientifica e tecnologica, istruzione, sanità e cultura.

COSA PREVEDE IL PIANO D’AZIONE, NELLO SPIRITO DELLA VIA DELLA SETA

“Italia e Cina – si legge in uno dei passaggi nella premessa del Piano – intendono mantenere lo slancio delle loro relazioni bilaterali, anche nello spirito della antica Via della Seta che da millenni, a partire dalle antiche rotte commerciali, incarna l’apertura al dialogo e la reciproca conoscenza fra civiltà orientale e occidentale, e promuoverne lo sviluppo ad un livello più elevato, perseverando nella pace e nella cooperazione”. Viene quindi ribadita la comune volontà di “rafforzare la fiducia reciproca e di mantenere gli scambi di alto livello istituzionale”, a partire da un incontro annuale tra i due primi ministri, e di “approfondire la cooperazione in vari campi rafforzando gli scambi culturali e tra le rispettive società civili e sviluppando pienamente il potenziale del Partenariato strategico globale” firmato venti anni fa.

COMMERCIO E INVESTIMENTI

Il Piano è composto da 17 pagine e riguarda in particolare 6 settori: 1) commercio e investimenti; 2) finanziario; 3) innovazione scientifica e tecnologica, istruzione; 4) sviluppo verde e sostenibile; 5) medico-sanitario; 6) rapporti culturali e scambi people-to-people.

Italia e Cina sostengono “un sistema commerciale multilaterale basato sulle regole, libero, equo, aperto, trasparente, inclusivo e non discriminatorio, con l’Organizzazione Mondiale del Commercio al suo centro” concordando allo stesso tempo sulla necessità di andare avanti con il processo di riforma dell’OMC. Le due parti sono d’accordo anche di “valorizzare il ruolo innovativo e complementare del Business Forum Italia-Cina, volto a fornire una piattaforma per promuovere gli scambi tra governi e imprese e favorire lo sviluppo economico e commerciale bilaterale”.

C’è poi piena condivisione sulla necessità di “garantire reciprocamente un migliore accesso al mercato e un’effettiva parità di condizioni tra gli operatori economici”, e di promuovere congiuntamente “lo sviluppo equilibrato e stabile del commercio bilaterale, sfruttandone appieno il potenziale”. “Le parti – si legge ancora nel testo – continueranno a collaborare per eliminare gradualmente le barriere non tariffarie che ostacolano indebitamente il commercio e offrire un ambiente imprenditoriale e di investimento aperto, equo, trasparente e non discriminatorio affinché le rispettive imprese possano investire e svolgere attività commerciali”. Concordano inoltre di lavorare “per un maggiore sviluppo degli investimenti fra i due Paesi, anche attraverso la discussione di specifici progetti di comune interesse”.

ITALIA-CINA: NEL PIANO DI AZIONE IMPEGNO A PARITA’ DI CONDIZIONI PER LE AZIENDE

Italia e Cina “ribadiscono l’importanza che l’Ue e la Cina osservino le regole dell’Omc e i principi di mercato, aderiscano al commercio libero, alla concorrenza leale, all’apertura e alla cooperazione, si oppongano al protezionismo e all’unilateralismo, gestendo gli attriti commerciali attraverso il dialogo e la consultazione, in conformità ai meccanismi previsti dall’Omc”.

Nel Piano di azione strategico  si sostiene “la prosecuzione e l’intensificazione dei dialoghi di alto livello Cina-Ue nei settori strategico, economico-commerciale, ambientale, digitale e dei rapporti tra le società civili, affrontando congiuntamente, con uno spirito aperto e collaborativo, sfide globali come il cambiamento climatico e la transizione energetica, la salute pubblica, la sicurezza e la pace internazionali e la stabilità”. Le parti continuano inoltre a sostenere “il dialogo Ue-Cina in materia di diritti umani, in uno spirito di reciproco rispetto. Viene poi riconosciuta l’importanza che Cina e Ue si impegnino per rendere le relazioni commerciali bilaterali più certe, prevedibili, equilibrate e reciprocamente vantaggiose ed a tal fine intendono continuare a lavorare per assicurare parità’ di condizioni per le rispettive aziende”.

DA ITALIA E CINA IMPEGNO PER LA RIFORMA DELL’ONU

Italia e Cina “ribadiscono il loro sostegno al ruolo centrale delle Nazioni Unite nel sistema multilaterale globale, sulla base del rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite, riconoscendone altresi’ il contributo positivo alla promozione della pace, dei diritti umani e dello sviluppo sostenibile, e continueranno a rafforzare la loro collaborazione riguardo alla riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per renderlo più democratico, efficiente, trasparente, ed inclusivo”. Lo si legge in un passaggio del Piano d’azione per il rafforzamento del partenariato strategico globale Cina-Italia (2024-2027) siglato a Pechino dopo l’incontro tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro della Repubblica Popolare Cinese, Li Qiang. Le parti “sono disposte a rafforzare il coordinamento in tale ambito e ad assicurare un contributo sostanziale all’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030”

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