Al via a Parigi i 33esimi giochi olimpici dell’epoca moderna. Misure di sicurezza ai massimi livelli e la paura per attentati anche ai danni degli atleti israeliani
Oggi a Parigi iniziano i XXXIII giochi olimpici dell’epoca moderna. Ad accogliere atleti, spettatori e giornalisti è una capitale francese blindata e sorvegliata a vista da più di 45mila uomini della sicurezza. “Giochi blindati” scrive a centro pagina “La Stampa”. In uno dei due pezzi di apertura Domenico Quirico racconta i giochi olimpici come uno strumento di politica o, peggio, di guerra. “Facciamoci rodere da un dubbio molesto e salutare: con le Olimpiadi si fa politica, qualche volta anche qualcosa di peggio, una maschera più allusiva, più elaborata e falsa, anche più seducente – scrive il giornalista del quotidiano di Torino -. Si esclude e si ammette a seconda di dosaggi e alleanze: Russia no, Bielorussia no, Corea del Nord sì, Israele sì… Si chiedono per le gare individuali abiure da Inquisizione, si fissano limiti numerici, niente sfilate, nessun simbolo nazionale… Non sono per casa diventate un capitoletto neppur troppo secondario della cosiddetta guerra ibrida in cui ogni materiale serve a indebolire l’avversario e ad avvicinare la vittoria?”.
LE OLIMPIADI DELLA PAURA. ATTAL: SIAMO UN BERSAGLIO
Il clima non è festoso, del resto lo stesso il premier francese Attal ha dichiarato, come scrive Repubblica, che Parigi è un obiettivo. “I parigini sono esausti dai controlli nel perimetro antiterrorismo lungo il fiume – scrive Repubblica -. Quasi tutti i ponti del centro sono ormai impraticabili. Da stamattina le autorità chiedono di non usare più l’automobile e il Périphérique, la tangenziale intorno alla capitale, dovrebbe essere chiusa. Nonostante le misure di prevenzione siano ai massimi livelli, c’è ormai la consapevolezza che non esiste un “rischio zero””.
GLI HACKER RUSSI PROVANO A SEMINARE IL PANICO
Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari riporta, la notizia di attacchi informatici ad opera di hacker russi (la Russia è presente alle olimpiadi solo con una decina di atleti senza bandiera) che stanno provando a seminare il panico. “Da settimane il collettivo Storm-1679 ha creato e diffuso materiale per diffondere la paura e cercare di dissuadere allontanare gli spettatori – si legge -. Gli esempi sono diversi. Due falsi video di Fran-ce24 che raccontano di un’assicura-zione stipulata dalla maggior parte di cittadini di Parigi per paura di attacchi terroristici e di un trenta per cento di biglietti restituiti per paura di attacchi. E ancora: un falso comunicato della Cia che consigliava di stare lontani dalla metropolitana”.
PARIGI 2024: I TIMORI PER LA SICUREZZA DEGLI ATLETI ISRAELIANI
La paura di attentati si intreccia a quella per la sicurezza degli atleti israeliani. Il premier israeliano ha fatto sapere che si teme il rischio di attentati dietro i quali ci sarebbe l’Iran. “Gerusalemme ha avvisato Parigi dell’esistenza di un piano contro gli sportivi dello stato ebraico, gli alleati dell’Iran si sarebbero organizzati per colpire la squadra e intanto un gruppo di hacker chiamato Zeus ha messo online alcuni documenti della squadra olimpica accompagnati dalla scritta: “Vi aspettiamo in Francia” – scrive su Foglio, Micol Flamini -. Il viaggio degli atleti israeliani non sarà senza rischi, Parigi si è organizzata per garantire una sicurezza capillare e i servizi militari speciali francesi saranno affiancati dagli agenti israeliani dello Shabak, per proteggere dal pericolo di attentati o di atti antisemiti – che in Francia nei primi mesi del 2024 sono cresciuti del 300 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – e per contenere le proteste contro Israele che nella capitale francese sono sempre state molto forti e ben sostenute da alcuni partiti politici come la France insoumise di Jean-Luc Mélenchon, secondo il quale Israele avrebbe dovuto partecipare alle Olimpiadi con una bandiera neutra e senza inno, come è stato imposto agli atleti russi e bielorussi. Ogni competizione ormai è stravolta”.
RENZO PIANO: PER PARIGI QUESTI GIOCHI SARANNO UN’EREDITÀ
Infine, il racconto-reportage di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera conduce il lettore tra i quartieri di Parigi e le persone che li abitano, a fatica, in questi pazzi giorni olimpici. “Nel Marais vive Renzo Piano, che al confine tra la città e Saint-Denis ha costruito il nuovo Palazzo di Giustizia, una torre di Babele cui hanno lavorato operai di oltre cento nazionalità – racconta Cazzullo -. Anche Piano è tra i parigini che sono partiti, ma i Giochi li difende: «Sono stati preparati con lo spirito del 1992, l’anno dell’Olimpiade che rilanciò Barcellona e dell’Expo che restituì il mare a Genova. I Giochi non sono in sé un male o un bene. Possono essere un gigantesco spreco, ma possono lasciare un’eredità. Parigi 2024 appartiene alla seconda categoria. È sostenibile. Alcuni cantieri saranno smontati, altri reste-anno. Il sistema dei trasporti ne uscirà rafforzato. La Senna che dopo un secolo torna balneabile, sia pure non del tutto, è una conquista”.