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I primi nomi dei presidenti delle commissioni al Parlamento europeo, debacle per gli italiani

Solo il dem Decaro dovrebbe ottenere la presidenza di una commissione all’Eurocamera, a bocca asciutta il centrodestra italiano

La notizia è che delle 20 commissioni permanenti al Parlamento europeo soltanto una dovrebbe essere guidata da un italiano, Antonio Decaro del Pd. Debacle per il Partito democratico che, da principale gruppo all’interno di S&D, puntava ad averne due. A bocca asciutta il centrodestra, considerato che pure Forza Italia, tra l’altro l’unico partito del governo italiano organicamente all’interno della maggioranza europea, dovrebbe rimanere a secco. La premessa è che l’Italia ha ottenuto due vicepresidenze dell’Eurocamera cOn Pina Picierno (Pd) e Antonella Sberna (FdI).

L’elezione delle presidenze si terrà martedì prossimo. Si voteranno anche i presidenti delle 4 sottocommissioni. Sulla carta tutto dovrebbe essere definito, ma restano ancora dei dettagli da limare. Nell’assegnazione delle presidenze, secondo il metodo D’Hondt, 7 presidenze vanno al Ppe, 5 a S&d, 3 a liberali, 3 all’Ecr, 2 ai Patrioti, 2 ai Verdi e 2 alla Sinistra. Con il cordone sanitario però le due presidenze destinate ai Patrioti vengono redistribuite tra gli altri gruppi della maggioranza. Le commissioni hanno ovviamente peso diverso.

DEBACLE PER IL PARTITO DEMOCRATICO, SOLO UNA COMMISSIONE

Ecco cosa scrive Gabriele Rosana, il corrispondente del Messaggero da Bruxelles: “A sorpresa, Antonio Decaro otterrà la guida dell’influente commissione Ambiente (Envi, nel gergo brussellese). In realtà, per il Pd – che è la delegazione nazionale più numerosa tra i socialisti dell’S&D (21 eletti) – è una buona notizia solo a metà. Fino a un paio di giorni fa, infatti, l’ex sindaco di Bari sembrava destinato alla commissione per lo Sviluppo regionale (Regi) per la prima metà del mandato, salvo poi fare una staffetta con i socialisti rumeni. I quali, però, nonostante le voci di un accordo, hanno dimostrato di non avere intenzione di cedere la casella”.

Il Pd così si è ritrovato con la presidenza solo dell’Ambiente “ottenuta oltretutto – ricostruisce Rosana – dopo la rinuncia, in favore dei francesi, del posto di comando agli Affari economici (difeso per 10 anni prima con Roberto Gualtieri e poi con Irene Tinagli, che pure sembrava interessata alla riconferma). La prescelta per la Envi doveva essere la ‘veterana” Alessandra Moretti, ma la veneta si è vista sottrarre la nomina all’ultimo da Decaro, deciso a non ricevere una seconda porta in faccia dopo aver lasciato a Picierno la vicepresidenza dell’Aula”.

IL CENTRODESTRA ITALIANO A BOCCA ASCIUTTA

“Non va meglio ai partiti del centrodestra, rimasti a bocca asciutta. FI perde la Affari costituzionali, avuta la scorsa legislatura; Fdl ha ceduto le tre caselle spettanti ai conservatori a cechi, belgi e polacchi, mentre la Lega è tagliata fuori dal cordone sanitario che estromette la destra radicale dai vertici.

CHI SARANNO I PRESIDENTI DELLE COMMISSIONI A GUIDA PPE E S&D

Le commissioni ‘jumbo’ sono Envi (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare), Itre (Industria, Ricerca ed energia) – entrambe contano 90 componenti -, Afet (Affari esteri) con 79 membri e Libe (Libertà civili, giustizia e affari interni) con 75.

Il Ppe si prenderà la presidenza di Itre (che dovrebbe andare al polacco Borys Budka) e Afet (dove sarà confermato il tedesco David McCallister). Così come la Afco (Affari costituzionali, 30), Pech (Pesca, 27) e la sottocommissione Sant (Sanità pubblica, 30). L’Afco era guidata dall’eurodeputato di Forza Italia, Salvatore De Meo (eredità di Antonio Tajani) ma – come detto – probabilmente sarà appannaggio di un tedesco.

All’S&d toccherà la guida dell’Envi, prenotata da Decaro. Le altre presidenze che andranno ai socialisti sono delle commissioni Econ (Affari economici e monetari, 60); Inta (Commercio internazionale, 52 membri); Regi (Sviluppo regionale, 41) e Diritto delle donne e uguaglianza (Femm, 40). La presidenza dell’Econ (è la commissione che tiene le audizioni con il board della Bce e con i commissari all’Economia) passerà dall’italiana del Pd, Irene Tinagli, alla francese Aurore Lalucq.

LE COMMISSIONI E I NOMI DEI PRESIDENTI INDICATI DA RENEW, ECR E VERDI

I liberali di Renew avranno il controllo delle commissioni Deve (Sviluppo) e Juri (Affari legali) che contano 25 componenti ciascuna. In pole per la Juri – che si occupa, tra le altre cose, di esaminare i conflitti d’interesse dei commissari designati e le richieste di revoca dell’immunità degli eurodeputati – vi è il francese Pascal Canfin, ex ‘numero uno’ della Envi.

I conservatori dell’Ecr avranno la guida dell’Agri (Agricoltura e sviluppo rurale, 49 componenti); Budg (Bilanci, 40) e Peti (Petizioni, 35). L’ex ministro delle Finanze belga, Johan Van Overtveldt, molto stimato anche dai colleghi degli altri gruppi, verrà confermato alla guida della Budg. All’Agri dovrebbe andare la ceca Veronika Vrecionova. Le due poltrone che dovevano essere destinate ai Patrioti finiranno, causa cordone sanitario, nelle mani di Ppe e Verdi. Ai popolari andrà la commissione Tran (Trasporto e turismo, 46); ai green la Cult (Cultura e istruzione, 30). Ai Verdi – ora parte della maggioranza a tutti gli effetti – andranno anche le commissioni Imco (Mercato interno e protezione consumatori, 52) e la sottocommissione Droi (Diritti umani, 30).

A PASQUALE TRIDICO DEL M5S LA SOTTOCOMMISSIONE FISC

Per la Imco è data per certa la tedesca Anna Cavazzini. Al gruppo di The Left vanno le presidenze della commissione Empl (Occupazione e affari sociali, 60 componenti) e della sottocommissione Fisc (Tassazione, 30). Per quest’ultima è in pole per la presidenza il capo delegazione del Movimento 5 stelle, Pasquale Tridico, ex direttore dell’Inps.

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