I quotidiani si dividono sulla lettura del voto francese e anche la politica. Se è caduta “un’altra barriera” come dice Giorgia Meloni sulla “legittimità” a governa della destra, Elly Schlein prepara “il fronte della desistenza italiana” o, meglio, “l’alternativa di governo”
Il giorno dopo le elezioni francesi, la politica e i quotidiani nostrani leggono il voto d’Oltralpe in chiave tricolore. Se tutti sono d’accordo che il grande “grande sconfitto” sia il presidente Emmanuele Macron che per il Corriere della Sera è addirittura “all’angolo”, l’analisi in “salsa italiana” è molto diversa da giornale a giornale. La sintetizza su tutti il Giornale che titola sugli “elettori che non contano” in riferimento all’onda di destra che conquista il Paese “ma potrebbe non bastare” come scrive Vittorio Macioce.
Meloni: basta con il “pericolo nero”, caduta un’altra barriera
Ne è convinta a suo modo anche Giorgia Meloni che, come riporta il Sole24Ore ha aspettato diverse ore prima di commentare la vittoria di Marine Le Pen. Per la leader di Fdi anche in Francia sono venute meno “le vecchie barriere tra le forze alternative alla sinistra”. Il riferimento è alla possibilità di un’alleanza tra Rassemblement National e i Republicani che hanno già detto di non voler partecipare domenica prossima agli accordi di desistenza con macroniani e sinistra. Al “trucco di demonizzare l’avversario” credono sempre “meno persone in Italia, in Europa e in tutto l’Occidente”, è la conclusione di Meloni. Scrive Lina Palmerini sul quotidiano della Confindustria: “Ecco, una destra francese che si avvicinasse all’Eliseo senza allarmi e con un’elezione diretta, sarebbe una potente arma politica per la premier impegnata nella campagna referendaria. Sarebbe un’altra prova che non esiste più uno spauracchio illiberale”.
In Francia come in Italia, accettare o combattere l’onda nera?
Certo questa lettura che offre il nostro premier sul voto francese può essere vista come “di parte” o addirittura troppo superficiale come scrive nel suo editoriale il direttore del Foglio, Claudio Cerasa. “Giorgia Meloni ha detto che tra la sinistra e la destra lei preferisce sempre la destra, anche se estrema, non capendo però che in Francia non c’è in ballo una sfida tra poli ma c’è una scelta più complessa: credere oppure no che rimettere in discussione le coordinate essenziali di una democrazia liberale possa essere un’opzione per un grande paese europeo, proprio come sogna da anni Vladimir Putin. Il punto è tutto qui: accettare o combattere?”. Che poi è il tema del grande blocco di “desistenza” contro l’ondata nera, del tutti insieme contro l’onda della destra, in Francia e in prospettiva anche in Italia.
Schlein: “Basta veti, alleati come in Francia. Solo uniti si fermano le destre”
Non è un caso che ieri Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Riccardo Magi si sono ritrovati sul palco allestito dall’Anpi a Bologna. Per il presidente del Pd Stefano Bonaccini il voto di domenica e l’intesa che si va profilando tra centro e sinistra dimostra che “una maggioranza alternativa” è possibile in Francia come in Italia. Lo dice chiaramente la leader del Pd intervistata a tutta pagina da La Stampa: “basta veti, alleati come in Francia. Solo uniti si fermano le destre”. E ad Annalisa Cuzzocrea che l’intervista Elly Schlein ricorda: “Alle amministrative uniti abbiamo vinto in sei capoluoghi di regione su sei, eleggendo anche tre sindache. Abbiamo presentato candidati credibili sulla base di un programma condiviso su sanità, sociale, scuola pubblica, nidi, una conversione ecologica che prenda per mano imprese e lavoratori senza lasciare indietro nessuno, energia pulita, diritti”.
Grande confusione sotto il sole italiano e francese
Come finirà? E’ ovviamente presto per dirlo, di certo c’è una grande “confusione” sotto il sole come annota nella sua rubrica Massimo Franco sul Corriere della Sera, con la stessa Giorgia Meloni “dopo avere scelto con convinzione l’atlantismo dell’Ue sull’Ucraina, potrebbe ritrovarsi schiacciata su un’estrema destra di Le Pen e Salvini, sospettata di rapporti ambigui con Putin. Bisognerà aspettare il risultato del ballottaggio francese. E sullo sfondo ci sono le Presidenziali negli Usa. Ma le premesse di una fase convulsa ci sono già tutte, comunque”.