Il premier ungherese Orban dice di avere già i numeri per lanciare un nuovo gruppo di destra in Europa, rischiando di lasciare col cerino in mano la leader di FdI
Cosa succede nella destra europea? E’ questa una delle domande più gettonate in queste ore a Bruxelles e a Roma, perché anche in questo caso protagonista in un senso o l’altro è sempre la premier italiana Giorgia Meloni. Il cui nome è anche tra i più inflazionati insieme a quello di Viktor Orbán.
Il premier ungherese gioca d’esperienza e, mentre permane lo stallo nelle trattative per la formazione del nuovo gruppo di Ecr, fa sapere che ha già i numeri per lanciare un nuovo gruppo con le destre dei Paesi di Visegrad.
ORBAN PRONTO PER UN NUOVO GRUPPO..
Il nuovo gruppo potrebbe essere ufficializzato già la settimana prossima, spiega ai cronisti Balázs Orbán, consigliere politico dell’ungherese, che non risparmia una stoccata alla premier italiana. “Inizialmente l’idea era di includere anche le delegazioni di Francia e Italia, ma ciò non è stato possibile perché i partiti di questi due Stati membri hanno preferito una strada diversa”.
… INSIEME A POLACCHI DEL PIS E AI CECHI
La nuova famiglia conservatrice mitteleuropea minaccia di erodere il cuore del progetto meloniano e potrebbe sottrargli 20 eurodeputati. I polacchi del PiS stanno infatti “valutando di abbandonare i Conservatori e Riformisti,” spiega l’ex primo ministro, Mateusz Morawiecki, in un’intervista rilasciata a Politico nel primo giorno del vertice europeo. “Direi che la probabilità di uscire è del 50/50,” aggiunge. Un modo forse anche per alzare il prezzo delle trattative interne, considerato che il Pis ambisce ad avere più peso in Ecr.
Pronti a confluire nella famiglia orbaniana anche il movimento Ano 2011 dell’ex premier ceco, Andrej Babiš, che ha abbandonato i liberali di Renew Europe la settimana scorsa, e il Partito Democratico Sloveno dell’ex primo ministro, Janez Janša. Una “piattaforma più geografica che ideologica,” la definisce Morawiecki, che potrebbe incuriosire anche i socialisti slovacchi di Robert Fico, a cui il PSE ha nuovamente chiuso la porta in faccia giovedì mattina, comunicando che un loro rientro al momento “non è sul tavolo”.
LE PORTE GIREVOLI IN ECR, CHE RINVIA LA RIUNIONE INTERNA
Poco più di una settimana fa avevamo scritto delle porte girevoli, in questo caso in entrata, a favore di Ecr guidato da Giorgia Meloni con l’arrivo di nuovi eurodeputati da Danimarca, Francia, Bulgaria, Lituania e Romania. New entry che avevano portato il gruppo dei Conservatori e riformisti al terzo posto per numero di europarlamentari, scavalcando Renew.
Il gruppo di Ecr però non si è ancora costituito e ha – a questo punto saggiamente – rimandato di altri sette giorni la riunione per definire le cariche apicali, tra cui la presidenza. Il limite massimo per formare i gruppi è infatti il 4 luglio; dopo, non sarà possibile presentare la formazione alla prima conferenza dei presidenti e si rischia di rimanere fuori dalla spartizione delle cariche dell’Eurocamera.