L’invecchiamento della popolazione italiana rischia di far decrescere il Pil procapite del 9% all’anno. L’allarme di Banca d’Italia e i numeri dell’INPS sulla silver economy. De Palo, il presidente di Fondazione per la Natalità suggerisce il lancio di un’Agenzia per la natalità.
Nel 2050 i cittadini over 65 saranno più di un terzo della popolazione nazionale. A dirlo è il presidente dell’INPS Gabriele Fava, nel corso della presentazione dei dati sul lavoro domestico in Italia. I cittadini over 65 “rappresenteranno fino al 35% della popolazione nazionale, e questo determina la necessità di ripensare al sistema del welfare, la silver economy sarà vista sempre più come grande opportunità occupazionale del paese. I nonni sono oggi una forma di welfare ma allo stesso tempo un indicatore di cosa servirà in futuro”.
FAVA (INPS): “LA RICHIESTA DI BADANTI CRESCE CON L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE”
A determinare queste cifre non è solo l’allungamento delle prospettive di vita ma il vero e proprio inverno demografico che sta attraversando il nostro paese e che trova evidenza nei dati dell’INPS. “Nel 2023 il 50% dei lavoratori domestici che ha versato contributi nelle casse dell’Inps sono badanti”, ha continuato il presidente Fava, sottolineando che la richiesta di badanti “cresce con l’aumento dell’indice di invecchiamento della popolazione, che totalizza +5,5 punti rispetto al 2022. La presenza di forza lavoro italiana nel lavoro domestico sta continuando a crescere, passando dal 23 al 31% del totale in dieci anni”.
LE CONSIDERAZIONI FINALI DI PANETTA (BANCA D’ITALIA): “IL PIL ITALIANO È DESTINATO A RIDURSI DEL 9% IN TERMINI PRO CAPITE”
Il tema dell’invecchiamento della popolazione italiana è stato al centro delle “Considerazioni finali” della prima Relazione annuale del governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta. “Se si confermeranno le previsioni dell’Istat che stimano da qui al 2040 un calo di 5,4 milioni di persone in età lavorativa – ha detto Panetta -, nonostante un afflusso annuo di 170 mila immigrati dall’estero, il Pil italiano è destinato a ridursi del 13%, il 9% in termini pro capite”.
DE PALO (FONDAZIONE PER LA NATALITÀ): SERVE UN’AGENZIA PER LA NATALITÀ
Un ruolo importante lo può giocare il rafforzamento del capitale umano e dei flussi migratori. “L’allarme lanciato oggi dall’INPS, si somma a quello della Banca d’Italia, che solo un paio di settimane fa aveva sottolineato come il calo demografico stia frenando la crescita dell’Italia e determinerà una contrazione del Pil, da qui al 2040, di 13 punti – ha detto il Presidente della Fondazione per la Natalità Gigi De Palo -. L’ISTAT già da tempo, con le sue proiezioni, ci ha messo in guardia. Oggi ci viene confermato che l’Istituto nazionale di previdenza rischia il saldo in passivo a causa degli squilibri demografici. Senza contare l’imminente collasso del sistema sanitario nazionale, un tempo tra i migliori al mondo. Davanti a una situazione simile, Paesi come Corea e Giappone e la stessa Francia, hanno già decretato l’emergenza nazionale, con le relative iniziative per correre ai ripari, noi cosa aspettiamo? Aspettare non è risolvere”. Lo scorso maggio, nell’ambito degli Stati generali della natalità, la Fondazione per la Natalità aveva “lanciato l’idea di un’Agenzia per la natalità che chiami in causa le migliori risorse del Paese per arrivare a un cambiamento radicale. Dal Governo nessuna risposta, ma, ancor più grave, nemmeno nessuna proposta. Anche l’opposizione tace su questo argomento che dovrebbe riguardare tuti. Dove vuole andare il Paese? Abbiamo necessità di saperlo per i nostri figli, e non vogliamo che crolli tutto”.