Il capo della cybersicurezza Frattasi e il presidente di Leonardo Pontecorvo sul palco della convention FdI con le magliette di partito
La foto sta facendo il giro del web, con annesse le immancabili polemiche. Due pezzi grossi dell’apparato dello Stato “schierati – come scrive il Corriere della Sera – giù dal palco di Pescara, mentre ostentano le T-shirt elettorali di Fratelli d’Italia”. Stiamo parlando del prefetto Bruno Frattasi e dell’ambasciatore Stefano Pontecorvo. Il primo è il capo dell’agenzia per la Cyber sicurezza mentre il secondo è il presidente di Leonardo.
Entrambi nominati nei loro ultimi incarichi dal governo Meloni ed entrambi ritratti nell’immagine che sta facendo già discutere, creando un nuovo caso politico, con le maglie azzurre «L’Italia cambia l’Europa» alla kermesse del partito della premier Meloni, che domani dovrebbe annunciare la propria discesa in campo alle prossime Europee di giugno. Assieme a loro, il ministro della Difesa Guido Crosetto e i parlamentari di Fdi Giulio Tremonti e Isabella Rauti.
Di seguito un profilo del prefetto Frattasi e dell’ambasciatore Pontecorvo.
CHI E’ BRUNO FRATTASI, IL PREFETTO CHE NON PIACEVA ALLA LEGA
Ecco cosa scriveva il Sole24ore quando Frattasi venne nominato dal Cdm, un anno fa, quale nuovo direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Frattasi “è stato capo di gabinetto dell’ex ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, prima ai tempi del Conte II, successivamente sotto l’esecutivo Draghi. Quando Matteo Piantedosi è stato nominato responsabile del Viminale, Frattasi lo ha sostituito dal 31 ottobre scorso nel ruolo di prefetto di Roma. In questo incarico, ha messo in primo piano il contrasto alle occupazioni abusive e si è mosso per aumentare il livello di sicurezza nelle aree della capitale caratterizzate da un maggior degrado, a cominciare da quella nei pressi della stazione Termini.
Nel mirino di Frattasi anche la movida “selvaggia” nel fine settimana, che ha registrato non pochi episodi di violenza. L’opzione Frattasi, sostenuta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli 007, Alfredo Mantovano, non convince la Lega, in quanto da capo di gabinetto di Lamorgese Frattasi ha “smontato” i decreti Sicurezza targati Salvini.
A 25 ANNI L’INGRESSO DI FRATTASI NELLA CARRIERA PREFETTIZIA
Frattasi ha alle spalle una carriera al servizio dello Stato. Napoletano di nascita (ma trapiantato da 40 anni a Roma), 67 anni, sposato con due figli e un nipote, dopo la laurea in Giurisprudenza alla Federico II di Napoli a 25 anni entra nella carriera prefettizia. Sette anni dopo è già al gabinetto del ministro. Un “primo della classe” con una collana di incarichi di vertice. Coordinatore del comitato Casgo (coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere). Direttore centrale al dipartimento Ps del coordinamento forze di polizia; capo ufficio Affari legislativi; capo dipartimento dei Vigili del Fuoco. Numero uno dell’agenzia dei beni sequestrati e confiscati; capo di gabinetto del ministro.
IL PROFILO DELL’AMBASCIATORE PONTECORVO, TRA I PAPABILI A GUIDARE LA FARNESINA
L’Ambasciatore Stefano Pontecorvo è stato per circa quarant’anni un diplomatico italiano e funzionario europeo ed internazionale. Il suo nome era tra quelli papabili per la guida della Farnesina durante le consultazioni del governo Meloni.
E’ stato ambasciatore italiano in Pakistan – come si legge sul suo profilo sul sito di Leonardo – e presso le Ambasciate italiane a Mosca e Londra (in entrambe come vice capo missione) e nelle Rappresentanze italiane presso l’Unione europea (dove si è occupato di Balcani e della Politica Estera e di Difesa Comune) e presso la NATO, oltre ad essere stato Direttore del Patto di Stabilità per i Balcani. Al Ministero degli Esteri è stato, tra l’altro, capo dell’Ufficio finanziario della Cooperazione allo Sviluppo, capo segreteria di tre sottosegretari e/o vice Ministri degli Esteri e successivamente vice direttore generale per l’Africa.
Pontecorvo ha anche prestato servizio al Ministero della Difesa dove ha ricoperto il ruolo di Consigliere Diplomatico dei ministri Di Paola, Mauro e Pinotti. E’ è stato l’ultimo Alto rappresentante civile della NATO per l’Afghanistan dal giugno 2020, rappresentando l’Alleanza anche nel processo di pace tenutosi a Doha. Nell’ultimo periodo a Kabul ha assicurato l’operatività dell’aeroporto internazionale, garantendo il flusso di fino a 18000 evacuati al gioro e ha coordinato il ponte aereo mediante il quale sono stati trasferiti all’estero oltre 124.000 collaboratori afghani della NATO stessa, degli Alleati e dei Paesi partners.
LE CONSULENZE E LE ONORIFICENZE DI PONTECORVO
L’Ambasciatore Pontecorvo ha costituito una società di consulenza strategica internazionale, la SPConsulting International Strategic Advisory. Egli collabora in qualità di Principal Expert Business Developer con lo European House – Ambrosetti, ed è Vice Presidente dell’Italian Export Forum, Consigliere di Amministrazione di SICURITALIA SpA, Senior member dell’Advisory Board della SISAL, consulente strategico di Leonardo SpA, Presidente Onorario di Mondo Internazionale APS e Senior Advisor per il cambiamento climatico del Governo somalo. Egli è autore del libro “L’Ultimo Aereo da Kabul” (edizioni Piemme – Mondadori), editorialista su La Repubblica, ha pubblicato articoli su numerosi altre riviste tra cui EastWest, Prima Comunicazione, Mondo Operaio ed è commentatore televisivo italiano ed internazionale (BBC, Al Jazeera, Sky Arabia, TRT World, Al Ghad, El-Qahera, Asharq News). Infine, egli è conferenziere e docente di Corsi universitari e Master.
L’Amb. Pontecorvo è Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Cavaliere di Merito del Sacro Ordine Militare Costantiniano di San Giorgio ed ha ricevuto il Premio Amato Lamberti 2022 per la Responsabilità Sociale ed il riconoscimento di “Italian of the Year 2021” da Italics Magazine. Ha ricevuto infine la “Meritorious Medal for Outstanding Service” NATO.