Green deal (trattabile), difesa e democrazia: questi i temi forti della seconda candidatura della Commissaria Ursula von der Leyen a Palazzo Berlaymont
Sì a un secondo mandato. Arriva questa decisione dalla conferenza stampa della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Oggi, cinque anni dopo, prendo una decisione molto consapevole e ben ponderata. Vorrei candidarmi per un secondo mandato. E sono molto grata alla Cdu per avermi proposto oggi come candidato capolista del Ppe”. Così la politica tedesca si propone per un bis e complica i piani di chi pensava a un nome rappresentativo di una coalizione di centro destra, che coinvolgesse anche il Ppe.
LA CDU NOMINA URSULA VON DER LEYEN PER UN BIS A PALAZZO BERLAYMONT
A indicare la commissaria uscente per la guida di Palazzo Berlaymont è stato, all’unanimità, il suo partito, l’Unione Cristiano-Democratica, cuore del Partito Popolare europeo (Ppe). L’annuncio in conferenza stampa ha anticipato di qualche settimana il Congresso del Ppe, che si terrà a Bucarest il 6 e 7 marzo. In quell’occasione, Fredrich Merz, leader del partito conservatore tedesco, proporrà von der Leyen come Spitzenkandidat (principale candidato) del Ppe in vista delle elezioni europee del prossimo giugno. Una decisione che, dopo l’annuncio di von der Leyen, appare scontata. L’unico candidato già annunciato è quello dei socialisti: l’attuale commissario al Lavoro Nicolas Schmit.
I RISULTATI E OSTACOLI DELLA PRIMA COMMISSIONE VON DER LEYEN
Se è vero che “il mondo di oggi è un posto completamente diverso rispetto al 2019”, quando la Ursula von der Leyen arrivò a Palazzo Berlaymont, è vero che la Commissaria ha contribuito a plasmare l’Europa che conosciamo oggi. La pandemia, l’invasione russa dell’Ucraina e la guerra alle porte dell’Europa e la conseguente crisi energetica, sono stati ostacoli che hanno costretto il nostro continente a trovare nuove soluzioni. “Credo sia giusto dire che abbiamo raggiunto più di quanto avremmo potuto immaginare”, ha detto la Commissaria. La Commissaria nel suo primo mandato ha guidato un gigantesco piano di ripresa europeo, dal valore di 750 miliardi di euro, finanziato da un debito comune senza precedenti.
CHI SOSTIENE (E CHI NO) LA COMMISSARIA USCENTE
Sono tanti i supporter su cui può contare la Commissaria europea (non solo appartenenti alla sua famiglia politica). Tra questi potrebbe esserci la stessa premier italiana Giorgia Meloni, con la quale ha collaborato per l’approvazione di documenti potenzialmente critici come il memorandum Ue-Tunisia o l’accordo con l’Albania sulla gestione delle richieste di asilo.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha concluso a Parigi con la Commissaria un accordo informale per accrescere le disponibilità per il settore della difesa europea. La Commissaria von der Leyen ha anche aperto alla nomina di un Commissario alla Difesa Ue. “Dobbiamo espandere le capacità di difesa dell’Europa. E qui penso soprattutto alla base industriale”, ha detto nel corso della conferenza stampa a Berlino. Infine, il premier socialista, Pedro Sanchez, ha annunciato il suo appoggio alla candidatura di von der Leyen. Un sostegno, inaspettato, è arrivato anche dal presidente del PPE Manfred Weber, tra i più critici antagonisti interni della Commissaria.
Se i supporter della Commissaria sono chiari lo sono ancora di più i suoi avversari che elenca lei stessa: “Putin e i suoi amici, sia che si tratti di AfD, di Marine Le Pen, di (Geert) Wilders, o di altre forze estreme che ostacolano la democrazia in Europa”.
I TEMI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI URSULA VON DER LEYEN
I temi della sua “campagna elettorale” saranno in linea di continuità con quanto fatto sinora: competitività, sicurezza, transizione energetica ed economica. Da Commissaria ha portato avanti, con notevole sforzo e incontrando contrasti anche con la sua stessa famiglia politica, il Green deal. “Dobbiamo coniugare gli obiettivi climatici con l’economia – ha detto von der Leyen -, dobbiamo sfruttare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale tanto quanto dobbiamo combinarle con i principi dell’economia sociale di mercato”. Se la politica è l’arte del compromesso, la Commissaria von der Leyen ha dimostrato di essere disponibile a trattare anche su pezzi importanti del Green deal, come l’abbandono della stretta sui pesticidi contrastata dalle organizzazioni degli agricoltori.