Dopo 20 anni di trattative si va verso un nuovo stop per il Mercosur, l’accordo commerciale tra Ue e paesi sudamericani. Stavolta a dire no sono i trattori degli agricoltori che minacciano Bruxelles
I trattori mettono paura a Bruxelles. La rivolta dei gilet verdi è dilagata ormai da nord a sud del continente – dalla Francia al Belgio, dalla Germania all’Est Europa, dall’Italia alla Grecia, fino alla Spagna – alimentando l’angoscia dei vertici Ue riuniti in questi due giorni a Bruxelles, dove oggi si è svolto il Consiglio europeo straordinario sugli aiuti finanziari a Kiev.
LE RIVENDICAZIONI DEI TRATTORI E LE MOSSE DELL’UE
Le rivendicazioni sono comuni: redditi e aiuti più alti, no ai rigidi paletti del Green Deal, tutele dagli eventi climatici estremi, dal caro energia, dalle epidemie come l’aviaria e dalla concorrenza sleale del resto del mondo. Simboleggiata da accordi – Mercosur in testa – che, nella visione del settore soprattutto francese, favoriscono l’invasione sul mercato europeo di prodotti con standard dubbi e prezzi più bassi.
L’Europa – come scrive il Messaggero – ‘fa (mezzo) dietrofront per placare la rabbia degli agricoltori. (…) Lo fa mettendo sul tavolo, da subito, una doppietta di misure: più terre arabili con l’estensione anche al 2024 dello stop all’obbligo che impone di tenere a riposo il 4% dei terreni, e più tutele per i produttori dal rischio concorrenza a basso prezzo rappresentata dalle importazioni agricole in arrivo dall’Ucraina’. In questo scenario c’è anche l’intenzione della Commissione di fare un passo indietro sul Mercosur, con la volontà di portare i negoziati su un binario morto.
COS’È IL MERCOSUR
Il Mercosur è l’acronimo che indica il Mercado Comun del Sur – Mercato comune del Cono del Sud America, un’organizzazione internazionale istituito nel 1991 con il Trattato di Asunción da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Negli anni successivi sono entrati a farne parte come partner economici il Cile e la Bolivia, nel 1996, il Perù, nel 2003, la Colombia e l’Ecuador, nel 2004 e il Venezuela, nel giugno 2006, è passato dallo status di associato a quello di membro a pieno titolo (anche se ha ultimato il processo di integrazione nel 2012).
Dal 2004 il Messico è stato ammesso in qualità di osservatore. L’obiettivo del Mercosur, analogamente all’Ue, è l’integrazione delle economie, attraverso la liberalizzazione degli scambi, e delle normative in diverse materie, dall’ambiente alla tutela della proprietà intellettuale, dalla concorrenza al turismo.
LE PRESSIONI DELLA FRANCIA SU URSULA VON DER LEYEN
A fare pressione sulla commissaria Ursula von der Leyen è stato il presidente francese Emmanuel Macron che ha convinto la Commissione a mettere in pausa i negoziati per siglare un accordo di libero scambio con il Mercosur. Tra tutti gli agricoltori francesi sono i più agguerriti, hanno minacciato di portare le loro proteste nel cuore dell’Unione Europea e di imporre un blocco a Bruxelles come hanno fatto a Parigi. Così il presidente francese e il primo ministro Attal, fiaccati da settimane di proteste incessanti, hanno ceduto alle richieste degli agricoltori.
I CAMBI DI PROGRAMMA DELLA COMMISSIONE UE
Il portavoce della Commissione ha confermato la sospensione delle trattative ed è stato cancellato il viaggio in Brasile del vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, per concludere l’accordo. Tuttavia, l’Ue lascia una porta aperta, il vicepresidente Dombrovskis ha fatto sapere di essere “sempre pronto” a recarsi nei Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay) “nel caso in cui venga raggiunto un accordo politico”.
LE PREOCCUPAZIONI DEGLI AGRICOLTORI FRANCESI: I CONTENUTI DELL’ACCORDO CON IL MERCOSUR
I transalpini temono che l’intesa, aprendo il mercato ai prodotti provenienti da oltreoceano, come avrebbe dovuto fare l’accordo con il Mercosur, avrebbe danneggiato le produzioni nazionali. L’accordo, la cui gestazione è durata circa due decenni e che è stato finalizzato nel 2019, prevedeva l’eliminazione della maggioranza dei dazi reciproci e l’aumento delle importazioni di prodotti agroalimentari (da agricoltura e allevamenti) dall’America latina.
LE RAGIONI GEOPOLITICHE DI UN ACCORDO CON IL MERCOSUR
L’accordo con i paesi del Mercosur ha anche ragioni di carattere geopolitico. L’abbattimento dei dazi avrebbe dovuto frenare l’avanzata della Cina in Sud America, rallentando la penetrazione nel mercato di un partner commerciale strategico. Occorre ricordare che il sud America dispone di materie prime fondamentali, anche per la transizione verde, oltre ad assicurare un mercato ai prodotti europei del settore delle automobili e dei prodotti chimici europei.
LA PENETRAZIONE DELLA CINA NEI MERCATI DEI PAESI DEL MERCOSUR
Dal 2001 la presenza della Cina in America Latina è cresciuta costantemente, in ambito diplomatico ed economico. Il gigante asiatico ha ingenti interessi economici nella regione legati alla ricchezza di materie prime industriali (petrolio, minerali, metalli) e agricole (in particolare semi di soia). Inoltre, come scrive l’ISPI, negli ultimi vent’anni “la crescita dell’interscambio commerciale è stata molto elevata e la Cina oggi è il principale partner commerciale di Brasile, Cile, Perù e Uruguay e il secondo partner commerciale per molti altri paesi, tra cui l’Argentina, la Colombia e il Venezuela”. Attualmente la presenza di aziende statunitensi ed europee rimane decisamente più importante ma il futuro è tutto da scrivere.